Anche l’ex palazzina ufficiali di Gemona fra i beni demaniali da valorizzare
È stato firmato stamattina a Palazzo Belgrado a Udine (nella foto) il protocollo d’intesa tra la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Agenzia del Demanio finalizzato all’avvio di iniziative di razionalizzazione, dismissione e valorizzazione dei patrimoni immobiliari pubblici di rispettiva competenza, nonché di semplificazione delle procedure di trasferimento dei beni demaniali dallo Stato alla Regione.
Il protocollo prevede l’istituzione di un tavolo tecnico operativo per l’attuazione degli obiettivi comuni a partire dalla condivisione dei dati sul portafoglio di immobili di proprietà pubblica, statale o regionale, che potranno essere ceduti agli enti locali che ne hanno fatto richiesta. In alternativa i beni potranno essere immessi sul mercato tramite altre procedure di valorizzazione che comprendono progetti di rete a livello nazionale (come il Puvat, Programma unitario di valorizzazione territoriale) o vetrine immobiliari per la vendita a privati finalizzata alla realizzazione di progetti specifici. Secondo la Regione si tratta di un passaggio operativo importante per soddisfare le esigenze in primis dei Comuni, con il duplice vantaggio, da un lato, di sgravare la Regione e lo Stato dall’onere di gestire immobili che non vengono più considerati di utilità strategica, dall’altro di restituire dei beni alle comunità locali per un utilizzo a fini pubblici o per progettualità tra pubblico e privato che possano avere ricadute sociali.
Rientrano in questa prospettiva circa 110 immobili il cui elenco è stato recentemente aggiornato dalla Commissione paritetica Stato – Regione nella seduta del 19 marzo scorso, essendo la Commissione uno dei soggetti coinvolti nelle procedure di dismissione e di successiva valorizzazione. Di questo elenco fanno parte 89 beni di proprietà del ministero della Difesa che li ha messi a disposizione della Regione e dei Comuni del Friuli Venezia Giulia. Sono perlopiù ex caserme, strade militari o palazzine non più utilizzate dall’Esercito. Comuni e Regione hanno inoltre espresso interesse a poter entrare in possesso di un’altra ventina di beni considerati utili per finalità di sviluppo locale. Tra questi, ad esempio, si trovano l’ex palazzina ufficiali a Gemona del Friuli, il castello di Gradisca, il museo militare di Palmanova, il lungomare Trieste a Lignano, gli ex alloggi militari a Casarsa della Delizia e a Chiusaforte. In alcuni casi l’interesse è stato espresso in ragione dell’avvio di progetti comunali specifici quali la realizzazione di centri di aggregazione giovanile, case di riposo, appartamenti in social housing.
Da questo protocollo la Regione intende dare impulso all’economia e avviare celermente il recupero di immobili in disuso e aree abbandonate. In una prima fase Regione e Demanio saranno impegnate nella raccolta di informazioni e condivisione delle reciproche banche dati. Un ruolo centrale, come detto, è affidato alla Commissione paritetica che sarà impegnata a velocizzare le procedure di dismissione, alcune delle quali necessitano dei pareri di più ministeri competenti.
È prevista anche la successiva collaborazione con gli ordini professionali per costituire un gruppo di lavoro a cui affidare la certificazione delle stime del valore degli immobili rispetto agli attuali livelli del mercato.