Anti-bracconaggio in Alto Friuli, il Parco Prealpi Giulie pronto a costituirsi parte civile
La vasta operazione antibracconaggio dei giorni scorsi è stata seguita con molta attenzione anche dall’Ente parco naturale delle Prealpi Giulie.
Gli atti compiuti ai danni della fauna selvatica in comuni interessati dall’area protetta, in particolare Venzone, hanno infatti preoccupato i responsabili della stessa, sebbene non si abbia ancora conferma ufficiale che gli episodi descritti dalla stampa abbiano interessato direttamente il Parco.
Il Presidente Beltrame ha voluto sottolineare che indipendentemente da dove avvengano tali comportamenti essi rappresentano un attacco alla biodiversità del territorio ed uno schiaffo sia a quanti si occupano della tutela della fauna sia alla stragrande maggioranza del mondo venatorio che svolge la propria attività rispettando le leggi.
Ha inoltre portato la questione all’attenzione del Consiglio direttivo del Parco in occasione della seduta del 3 novembre scorso prospettando, qualora emergesse che i fatti riportati dalla stampa abbiano interessato l’area protetta, la costituzione di parte civile dell’Ente parco.
Unanime e ferma è stata l’adesione dei consiglieri a tale proposta anche al fine di impedire che il lavoro fatto in 20 anni di attività, anche grazie alla collaborazione con le Riserve di caccia dell’area, possa venire vanificato.
Non va infatti dimenticato che sin dalla propria istituzione l’Ente parco ha sempre considerata prioritaria la gestione degli ungulati nel proprio territorio di rifermento tanto da intervenire sia con operazione di restocking sul camoscio sia di reintroduzione dello stambecco. Inoltre proprio grazie alla collaborazione con il Corpo Forestale Regionale e con il Distretto venatorio e le locali Riserve di caccia lo stato quantitativo e qualitativo di queste specie viene tenuto costantemente controllato grazie a monitoraggi e censimenti condotti congiuntamente.