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Oggi ad Osoppo l’ultimo saluto ad Andrea Pittini

Bandiere a mezz’asta ma tutti al lavoro alle Ferriere Nord di Osoppo per la scomparsa del cavalier Andrea Pittini, il Capitano d’Industria del Friuli del dopoguerra e del post terremoto spirato venerdì mattina all’età di 85 anni. Il grande monitor all’ingresso della nuova palazzina degli uffici, il quartier generale dal quale ogni giorno, per oltre sessant’anni, l’imprenditore pilotava la plancia di comando di uno dei maggiori gruppi foto_cavaliere-518x400internazionali dell’acciaio, mostra il fermo immagine di Andrea tra i due figli Marina e Federico, ai quali ha ceduto gradualmente le redini del colosso, non mancando mai comunque di fornire indicazioni, suggerimenti e supporti.

In quegli stessi uffici oggi, dalle ore 10.00 verrà allestita la camera ardente e successivamente alle 14.30 si terranno le esequie, quindi la sepoltura, nella tomba di famiglia, presso il cimitero di Gemona del Friuli avverrà in forma privata. Ieri invece per volontà della famiglia la salma è stata esposta presso la cella mortuaria dell’Ospedale Civile di Udine. Pure per tutta la giornata di ieri si sono susseguiti messaggi di cordoglio, ricordi, testimonianze, ringraziamenti per quanto il Cavaliere ha saputo costruire nella zona produttiva della pedemontana friulana e non solo.

I COMMIATI

“Profondo cordoglio” per la scomparsa di Andrea Pittini è stato espresso dalla presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. “Con il cavalier Pittini se ne va un gigante dell’imprenditoria friulana, un simbolo di laboriosità, creatività industriale e tenacia e una figura che ha contribuito in maniera irreversibile al progresso economico della nostra regione”, così Serracchiani. Andrea Pittini, uno tra gli industriali più famosi del Friuli, ha legato il suo nome alla siderurgia e avrebbe compiuto 86 anni il prossimo 1 novembre. Il suo Gruppo ha

Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia) e Sara Vito (Assessore regionale Ambiente) con i vertici di Alpe Adria Energia S.p.A. e i rappresentanti delle imprese che partecipano al progetto per l'elettrodotto tra Wurmlach (Austria) e Somplago (Udine) - Trieste 01/08/2014

nelle Ferriere Nord di Rivoli di Osoppo il cuore pulsante, “quella stessa area di Rivoli – ha ricordato la presidente della Regione – che Pittini, insieme ad altri storici imprenditori, trasformò, grazie a un’intuizione e a tanto coraggio, nella piazzaforte industriale del Friuli”. “La storia di Pittini, di come seppe fabbricare dal nulla, in tempi difficili, una grande storia d’impresa e posti di lavoro per tante famiglie, è un esempio per tutti coloro che credono nel presente e nel futuro del Friuli Venezia Giulia”. “Ci mancheranno – ha concluso Serracchiani – la sua lucidità, la sua schiettezza e il tratto di rispetto nei confronti di tutti i lavoratori che si nascondeva sotto la ruvidezza di un uomo fiero della sua indipendenza e che hanno fatto del cavalier Pittini, anche da questo punto di vista, un condottiero di successo fuori dal comune”.

“Viene a mancare oggi uno dei grandissimi industriali della nostra regione, un vero pioniere, che ha saputo interpretare al meglio le politiche industriali dal Dopoguerra a oggi, con una tempra che non ha mai lasciato spazio allo sconforto, alla rinuncia: dopo la dura prova del terremoto, con una fabbrica rasa al suolo, sette operai morti e molti feriti, il giorno dopo era in azienda a ricostruire tutto più grande, più forte di prima”. Il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello esprime così il profondo cordoglio per la morte di Andrea Pittini, già leader degli industriali friulani, presidente dell’Associazione degli industriali siderurgici italiani e membro del comitato consultivo della Ceca, fondatore di una compagnia multinazionale in cui spicca Ferriere Nord, la prima società del gruppo con quartier generale a Rivoli di Osoppo e da anni ai vertici della siderurgia italiana.

Bolzonello ricorda come “a soli sedici anni, tra le macerie della Seconda Guerra mondiale, seppe inventarsi un mestiere e a metà anni Cinquanta insediò in un prato vicino a Osoppo il primo nucleo di quella che è oggi una tra le andrea_pittini-2più importanti zone industriali della regione, in grado di dare occupazione a centinaia di lavoratori”. “La Regione e la comunità del Friuli Venezia Giulia perdono un protagonista della rinascita, un capitano d’industria che ha dato a questo territorio lustro, occupazione, esempio”, conclude Bolzonello.

“Guida ed impareggiabile esempio” lo hanno definito i suoi dipendenti, “modello di laboriosità e tenacia” per il presidente della Camera di Commercio di Udine Da Pozzo.

“E’ stato un faro, non solo per Gemona per il Friuli Venezia Giulia intero – spiega Paolo Urbani, sindaco della cittadina – sin da ragazzo ho avuto la fortuna di conoscerlo e successivamente di condividere spesso momenti con lui, una persona schietta come poche, un cavallo di razza dell’industria, la sua impresa e il suo successo rimarranno a testimoniarlo per sempre. Proprio per quello abbiamo voluto donargli nel maggio scorso il Tallero d’Argento, a lui come a Fantoni e Burgi, sono questi personaggi che hanno fatto la fortuna della nostra comunità”.

Un industriale che si era fatto da se, “artigiano prima di tutto” ha ricordato ieri Graziano Tilatti, presidente della Confartigianato Udine in occasione dell’intitolazione della sala riunioni dell’associazione di categoria all’indimenticato predecessore Beppino Della Mora (1938-2010), che proprio con Pittini combattè alcune delle più grandi battaglie della ricostruzione post sisma”

IL RICORDO DEL SINDACATO

acciaieria pittini osoppo«Con Andrea Pittini il Friuli perde uno dei padri fondatori del suo manifatturiero e un punto di riferimento per la siderurgia nazionale, protagonista dello sviluppo della nostra regione e di quella grande pagina che è stata la ricostruzione». Il segretario generale Villiam Pezzetta esprime così il cordoglio della Cgil del Friuli Venezia Giulia alla famiglia Pittini, a Confindustria, ai vertici e alle maestranze del gruppo Pittini.
Un ordoglio cui si unisce il segretario della Cgil di Udine Natalino Giacomini, la cui esperienza sindacale incominciò proprio come delegato alle Ferriere Nord. «Pittini – dichiara Giacomini – rappresentava l’essenza dell’imprenditore friulano: concreto, determinato, ma capace nel contempo ri riconoscere nei lavoratori il valore aggiunto e nel sindacato una controparte da rispettare. Ci sono state vertenze difficili, ma nessuna si è conclusa senza accordo. Sotto la sua guida anche la Confindustria udinese e regionale ha conosciuto reali fasi di progresso nelle relazioni e di innovazione nelle imprese. Con lui – conclude Giacomini –se n’è andato un imprenditore e un uomo che sapeva riconoscere il valore del dialogo»