Arriva LegalEYE, e le prove dei crimini informatici ora valgono
Sarà disponibile dalla prossima settimana “LegalEYE Pro” la prima piattaforma web che consente, in caso di cybercrime, di acquisire documenti digitali utilizzabili come prove in sede processuale. La start up, tutta made in Friuli Venezia Giulia, nata un anno fa dall’idea di tre informatici Dario Tion (esperto in ambito severità), Marco Alvise De Stefani (esperto digital forensics) e Michele Della Marina (consulente informatico), è stata presentata mercoledì presso la sede di Confindustria a Udine.
“Cittadini e imprese – ha spiegato Tion – possono diventare quotidianamente vittima di cybercrime come la diffamazione, il ricatto, lo stalking, il furto di know how. Da qui è nata l’idea di rendere accessibile a persone, aziende, consulenti e professionisti un nuovo servizio online, di semplice utilizzo e a costi contenuti in grado di operare da garante digitale”. Il servizio consente infatti, con una semplice navigazione in internet, di documentare e certificare i contenuti digitali secondo una modalità sicura, garantita e tracciata, utilizzabile in sede processuale. Per de Stefani “spesso le prove digitali presentate vengono invalidate perché non raccolte i maniera rigorosa e adeguatamente argomentata. Attualmente la raccolta di prove è assai onerosa in termini di tempo e costi”.
Per le sue caratteristiche, LegalEYE parteciperà anche al framework europeo Horizon 2020 (Phase2 Sme) per uno sviluppo della piattaforma a livello europeo. L’obiettivo è internazionalizzare il progetto in almeno sette Paesi europei, a partire dalla Gran Bretagna. Nella prima fase la piattaforma si rivolge ai professionisti, ma in futuro l’obiettivo è quello di realizzare una versione accessibile anche per semplici cittadini.