Arriva su Rai 1 “Ninfa dormiente”, la serie ambientata in Val Resia
Dopo il successo di “Fiori sopra l’inferno”, arriva un nuovo caso per Teresa Battaglia. Tra le montagne friulane della Val Resia viene ritrovato il corpo della giovane poliziotta Marta Trevisan, apparentemente morta suicida con un colpo di pistola al cuore. Tuttavia, per la commissaria Teresa Battaglia, qualcosa non quadra in questa morte perché secondo lei si tratta di un omicidio camuffato da suicidio. Marta stava infatti cercando la verità su suo padre, accusato di aver ucciso l’amante Hanna, nativa proprio della Val Resia. Teresa Battaglia riesce a dimostrare che Marta è stata effettivamente uccisa, ma l’omicidio della poliziotta inizia a intrecciarsi, come i fili di una tela, con un quadro perduto da tempo e con la scia di morte che sembra seguirlo. Marta era entrata in possesso della “Ninfa Dormiente”, un ritratto dipinto con sangue umano. La Ninfa ritrae il volto di una giovane donna il cui nome è andato perso. Teresa inizia quindi a domandarsi quale sia l’anello mancante. Perché Marta aveva il ritratto di una donna uccisa nel 1945? E per quale segreto è stata uccisa?
Queste le domande che animano “Ninfa dormiente-I casi di Teresa Battaglia”, una serie tv in tre puntate, trasmesse in prima serata su Rai 1 a partire da lunedì 28 ottobre, mentre il primo episodio è disponibile in anteprima su RaiPlay già da sabato 26 ottobre. Tratta dal romanzo “Ninfa dormiente” di Ilaria Tuti, “Ninfa dormiente-I casi di Teresa Battaglia” è una coproduzione Rai Fiction-Publispei con il sostegno della Friuli Venezia Giulia Film Commission.
Sono stati 35 i giorni di riprese che hanno visto la stretta collaborazione con i Comuni di Malborghetto-Valbruna, Tarvisio, Chiusaforte e Udine, impiegando 50 professionisti locali per un totale di 73 componenti della troupe e più di 100 comparse. Oltre alle località citate, anche le frazioni di Camporosso, Cave del Predil e Fusine in Valromana sono state location di scene importanti della serie, così come il Comune di Resia, che si è reso disponibile per la consulenza storica e la fornitura di abiti tipici e oggetti di scena (a Resia non sono state girate scene). La serie vede come protagonista Elena Sofia Ricci: con lei Gianluca Gobbi, Giuseppe Spata, Fausto Maria Sciarappa, scritta da Donatella Diamanti, Carlo Carlei, Mario Cristiani, Valerio D’Annunzio, Giovanna Koch, Vittoria Benedetti, mentre la regia è affidata a Kiko Rosati.
LE DICHIARAZIONI
ILARIA TUTI “Il personaggio di Teresa Battaglia è stato una felice intuizione, che ha cambiato la mia quotidianità portandovi esperienze straordinarie, come è straordinaria lei nel suo essere una donna normale: imperfetta, segnata da esperienze tragiche, ma determinata a vivere pienamente seguendo una vocazione, trasformando il dolore in un fuoco d’amore per le vittime e in compassione per chi è caduto schiantandosi al suolo. Teresa è anche malata. Vederla rappresentata magistralmente e con profonda sensibilità sulla prima rete nazionale è molto importante perché la malattia di cui soffre – l’Alzheimer – è contrassegnata da uno stigma sociale particolarmente pesante. Mostrarla è un segno di vicinanza, significa far sentire le famiglie che ne sono colpite un po’ meno sole. Ringrazio la produzione, l’eccezionale e generosa Elena Sofia Ricci e tutti gli attori, la troupe e Rai Fiction per questa opportunità che mi riempie di gioia ed entusiasmo”.
ELENA SOFIA RICCI “Da un punto di vista umano, Teresa Battaglia mi ha lasciata l’invito ad essere più coraggiosa, più diretta. Sono cresciuta sulle punte (anche perché facevo danza da bambina), con la paura di dire le cose nel modo giusto. Non penso di aver fatto sempre bene. Teresa mi sta insegnando ad essere assertiva. Ha una serie di ferite nel corpo e soprattutto nell’anima – che ce la fanno sentire vicina. È ruvida e respingente, antipatica, con cicatrici, alcune ancora sanguinanti; combatte con alcuni demoni che la devastano, ma la ami perché è vera, perché è in una fase della vita in cui dice quello che pensa. Un privilegio che spesso non possiamo permetterci. Inizialmente non volevo interpretare un commissario, ce ne sono già tanti in tv. Poi ho letto i libri e mi sono detta che non potevo non interpretare Teresa Battaglia. È affetta da Alzheimer, malattia di cui non si parla abbastanza. I romanzi di Ilaria Tuti sono incredibili, ma c’è stato anche un grande lavoro di adattamento. Non è una serie, ma un film in tre puntate”.
KIKO ROSATI “Girare la serie “Ninfa Dormiente” è stata un’esperienza che porterò sempre nel cuore. Sin dall’inizio, ho avvertito un’enorme responsabilità nel trasporre sullo schermo l’intensa atmosfera e i personaggi complessi che Ilaria ha saputo creare. Lavorare con un cast di attori così talentuosi è stato un vero privilegio e una fonte inesauribile di ispirazione. Elena Sofia Ricci, con la sua straordinaria presenza scenica e la profondità emotiva, ha riportato sul set una magia unica. Ogni scena con lei si trasformava in un’esperienza emozionante, grazie alla sua capacità di immergersi completamente nel personaggio. La collaborazione con Elena ha alzato il livello ogni momento della serie, aggiungendo quel tocco di autenticità e pathos che solo un’attrice del suo calibro può offrire. Giuseppe Spata e Gianluca Gobbi hanno arricchito il progetto con le loro interpretazioni sincere e potenti. Giuseppe ha saputo incarnare con grande sensibilità e forza interiore il suo ruolo, facendo crescere il personaggio, mentre Gianluca ha portato una presenza carismatica, riuscendo a dare vita al suo personaggio con una naturalezza disarmante. La sinergia tra loro e il resto del cast, sia quello della prima stagione sia le nuove entrate, ha creato un ensemble armonioso e coeso, capace di trasmettere al pubblico tutta l’intensità della storia. La regione Friuli Venezia Giulia è stata molto importante come location, con i suoi paesaggi incantati e la natura incontaminata, ha offerto un palcoscenico perfetto per la narrazione. La neve, in particolare, ha giocato un ruolo fondamentale, contribuendo a creare quell’atmosfera rarefatta e misteriosa tipica delle serie nordiche. Ogni ripresa all’aperto, immersi in quel candore immacolato, ha aggiunto un elemento di suggestione e bellezza visiva che è diventato parte integrante della narrazione. La fotografia di Davide Sondelli è stata cruciale per ottenere questo effetto. Davide ha saputo catturare la luce e le ombre del Friuli in modo magistrale, dando vita a immagini di una profondità emotiva palpabile. Il suo occhio attento e la sua capacità di giocare con i contrasti cromatici hanno contribuito a creare quell’atmosfera tipica delle produzioni nordeuropee, rendendo ogni scena visivamente affascinante e narrativamente incisiva. In conclusione, girare “Ninfa Dormiente” è stata un’avventura straordinaria, resa possibile grazie alla dedizione e al talento di un team eccezionale. Ogni giorno sul set è stato un viaggio emozionante, un’immersione in un mondo ricco di sfumature e di emozioni, che spero arrivi con la stessa intensità anche al pubblico”.
(nella foto Elena Sofia Ricci e Ilaria Tuti)