Arte, musica, teatro, laboratori e natura con il festival “L’isola di Stavoli”
Dal 16 al 18 giugno Stavoli, frazione di Moggio Udinese e “Borgo più isolato d’Italia”, diventerà palcoscenico su cui si alterneranno spettacoli d’arte, musica, teatro e laboratori ed esperienze immersive nella natura.
Il tutto per dare nuova vita al borgo, valorizzandone la sua attuale vocazione eremitica, unica nel suo genere
Raggiungibile solo a piedi, con una camminata di un’ora circa, negli ultimi anni Stavoli è salito alla ribalta grazie a blogger e influencer da tutto il mondo che hanno raccontato l’unicità di un luogo fermo nel tempo, protetto da secoli di storia, in un contesto naturale unico nel suo genere.
Ed è proprio qui che nasce il progetto “L’isola di Stavoli”, fortemente voluto dall’Associazione Uponadream, in collaborazione con l’APS Amici di Stavoli.
“L’unicità di questo progetto è quella di portare spettacoli autentici in un contesto montano unico, dove ogni attività si svolgerà in totale sintonia con il luogo. L’obiettivo è stimolare la connessione tra l’uomo e l’ecosistema in cui vive attraverso una ricerca artistica collegata a percorsi legati al benessere e alla crescita personale”, racconta Giulio Venier, tra i fondatori del progetto.
Fino alla fine degli anni ’70 Stavoli era ancora abitato, poi col tempo tutti i residenti sono scesi a valle lasciando i tipici abitati in pietra spopolati. Dal racconto di alcuni dei vecchi abitanti emergono oggi storie e memorie di una comunità di montagna autonoma e autosufficiente, uno dei pochi luoghi montani dove, ad esempio, si coltivava il mais. Il suo essere isolata e non raggiungibile con mezzi ha preservato e reso Stavoli una realtà non solo da custodire, ma da valorizzare nel tempo.
In questa prospettiva, durante il festival il borgo verrà abitato con spettacoli quasi “unplugged”, con illuminazione e amplificazione acustica naturali, così da dialogare nel modo più diretto e meno invasivo con l’ambiente circostante.
Spettacoli in programma
CARTOGRAFIA DELLO SMARRIMENTO: Sabato 17 ore 18:30, Domenica 18 ore 17:30. La questione ambientale è al centro di Cartografia dello smarrimento, una creazione coreografica di Giulia Bean per la giovane performer Chiara Nadalutti. Il corpo della danzatrice è al centro di un dialogo transdisciplinare sulla questione dei danni causati dall’intervento dell’uomo sull’ambiente marino e la loro fauna. Lo spettacolo sarà accompagnato da un Laboratorio di danza per non danzatori aperto a tutti e da un talk sulla creazione dello spettacolo
SETTE ALLEGRI RAGAZZI IN ATTESA: Sabato 17 ore 19:30, Domenica 18 ore 18:00. Sette allegri ragazzi in attesa racconta di personaggi catturati in un’istantanea cruciale della loro vita. Tutti e sette, sconosciuti l’uno all’altro, sembrano essersi dati appuntamento in un luogo misterioso, spinti fino lì dal destino o dalla sorte, come per l’ultimo viaggio della loro vita. Forse non sono altro che sette fantasmi, appena sbarcati nell’Aldilà, per scoprire, forse fuori tempo massimo, un bruciante amore per la vita e lasciarci in eredità un elenco di cose per cui vale davvero la pena di vivere. La potente energia di sette giovani attori e attrici arriva al borgo per un immaginifico site specific di Sette allegri ragazzi in attesa, uno spettacolo scritto e diretto da Manuel Buttus del teatrino del Rifo.
GREEN WAVES – Sabato 17 ore 22:00, Domenica 18 ore 18:00. Uno spettacolo, un viaggio fatto di suoni, musica, atmosfere Irlandesi. Un itinerario nell’immaginario di questa terra magica in cui melodie vivaci e allegri paesaggi sonori si intrecciano a momenti di musica epica o momenti in cui lo spirito dei Celti emerge dalla memoria di imprese lontane. In questo viaggio i Green Waves vi accompagneranno con la loro musica intensa e ricca di sfumature melodiche interpretate in chiave moderna, mantenendo però uno spirito Irish autentico, di grande impatto e di fervida vitalità.
PAOLO FORTE – Venerdì 16 ore 18:30, Sabato 17 ore 19:00. Paolo Forte ricerca nella fisarmonica quei suoni che si discostano un poco dall’immaginario collettivo. Si impegna per comporre e proporre musica originale, con la tendenza sempre di più a creare “ambienti sonori” più che brani. La sua ricerca è proiettata nelle acustiche dei luoghi, con le quali spesso si trova a sperimentare le più disparate risonanze.
TREEORGANICO LIVE – Sussurri dal bosco, ritmi terrosi, voci fiabesche. Sabato 17 ore 00:00. Treeorganico èun trio formato da Camilla Isola, Emanuele Pertoldi, Andrea Peluso e focalizza la sua ricerca nell’esplorazione del territorio friulano attraverso l’uso di field recordings rielaborati ed accompagnati da una voce narrante o melodica. L’obiettivo primo del gruppo èquello di avvicinarsi e riavvicinare chi ascolta agli ambienti naturali della regione FVG, suggerendo le atmosfere ed i moods percepiti nel luogo durante le varie esplorazioni.
Esperienze, attività e laboratori nella natura in programma
Filo conduttore delle esperienze, attività e laboratori sarà il benessere: il tutto per offrire una proposta esperienziale che ognuno possa adattare alle proprie attitudini, in un vero e proprio percorso cucito sui propri interessi.
Ogni esperienza si svolgerà in sintonia con il contesto ambientale, senza snaturare la vocazione “eremitica” del borgo, lasciando lo spazio e il tempo affinché ognuno possa esprimere tutte le sue potenzialità nello stimolare una nuova visione di benessere. Per questa ragione il numero di proposte rimane contenuto e allo stesso modo il numero di partecipanti ammessi a ciascuna attività.
Tra queste Hatha e Nada yoga, Forest bathing, Barefooting, escursioni nella natura di giorno e di notte, Astrotrekking, bagni di gong, tamburi sciamanici, esibizioni musicali nella natura. In programma anche laboratori di danza per non danzatori e workshop creativi basati sull’ascolto e sulla registrazione del paesaggio naturale.
Per i più piccoli saranno organizzati attività e giochi all’aria aperta a stretto contatto con la natura.
“Ora che si è riscoperto il valore di località nelle quali si vive a stretto contatto con l’ambiente e la natura circostante, Stavoli diventa un simbolo, ma anche una meta: per chi sente il bisogno di disintossicarsi dai ritmi degli spazi urbani, per chi apprezza la mancanza di un collegamento virtuale a favore di una riconnessione con sé stesso e con l’ambiente. Immaginiamo Stavoli come il luogo dov’è possibile trovare un’offerta culturale e creativa di qualità, un punto di incontro per artisti e creativi della nostra regione. Questo progetto ha l’ambizione di diventare un modello nuovo e virtuoso di sviluppo sociale e culturale, creando nuove opportunità per le comunità di montagna e ridando vita al “borgo più isolato d’Italia”, conclude l’organizzatore del Festival.
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