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Assemblea BIM del Tagliamento, le considerazioni di Franceschino Barazzutti

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni inviateci da Franceschino Barazzutti, già presidente del Consorzio BIM Tagliamento.

Mercoledì 27 novembre si svolgerà a Tolmezzo l’assemblea del Consorzio del Bacino Imbrifero Montano (BIM) del Tagliamento, in cui sono rappresentati i 49 Comuni interessati dalle derivazioni idroelettriche nel vasto territorio che si estende da Tarvisio alla Val Tramontina.
Il Consorzio BIM del Tagliamento è di tipo obbligatorio, ovvero Ente Pubblico, ai sensi della legge 959 del 1953 per riscuotere ed utilizzare a favore del progresso economico e sociale delle popolazioni i proventi  derivanti dai sovraccanoni sulla produzione di energia idroelettrica in maniera da poter finanziare direttamente o attraverso gli stessi Comuni interventi nel campo economico e sociale nei Comuni compresi nel Consorzio. Il sovraccanone è una prestazione patrimoniale che la citata legge impone ai concessionari idroelettrici a favore delle popolazioni dei territori a cui è stata sottratta l’acqua.  

Recentemente nel settore idroelettrico sono intervenute alcune interessanti dinamiche che inevitabilmente finiscono per avere delle ripercussioni anche su quelle che sono state sino ad ora le funzioni del Consorzio BIM, il suo rapporto con i concessionari, il suo ruolo sul territorio di competenza.

Infatti, la Legge Nazionale 11 febbraio 2019 n. 12, conosciuta come “ legge semplificazioni” all’articolo 11-quater  (Disposizioni in materia di grandi derivazioni idroelettriche) prevede che “ Alla scadenza delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche e nei casi di decadenza o rinuncia, le opere di cui all’articolo 25, primo comma, del testo unico di cui al regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, passano, senza compenso, in proprietà delle regioni, in stato di regolare funzionamento. In caso di esecuzione da parte del concessionario, a proprie spese e nel periodo di validità della concessione, di investimenti sui beni di cui al primo periodo, purché previsti dall’atto di concessione o comunque autorizzati dal concedente, alla riassegnazione della concessione secondo le procedure di cui ai commi seguenti, è riconosciuto al concessionario uscente, per la parte di bene non ammortizzato, un indennizzo pari al valore non ammortizzato”.

Detto più semplicemente, gli impianti del Tagliamento con le centrali di Ampezzo e di Somplago della multiutility lombarda a2a, i cui maggiori azionisti sono i Comuni di Milano e di Brescia retti dal centrosinistra in una Regione Lombardia governata dal centrodestra, passeranno alla nostra Regione alla scadenza della concessione nel 2029.

Contemporaneamente nei palazzi della nostra Regione (a Statuto di Autonomia Speciale!) si è finalmente capito, imparando dalle Province Autonome di Trento e di Bolzano,  l’opportunita e la necessità di costituire una propria società energetica a capitale pubblico. Tant’è vero che il 27.02.2017 uno schieramento politico trasversale in Consiglio Regionale ( consiglieri Revelant, Tondo, Riccardi, Colautti, Violino, Marsilio, Ciriani, Zilli, Piccin) ha  presentato la Proposta di Legge n. 193 “Costituzione della Società Energia Friuli Venezia Giulia”. Società che va costituita quanto prima.

Ebbene, di fronte al  nuovo positivo scenario che si è venuto a delineare, favorevole a  porre rimedio alle sofferenze del lago di Cavazzo o Tre Comuni ed al penoso stato dei corsi d’acqua a monte ridotti da un sistema idroelettrico arcaico, rozzo, gemello di quello del Vajont, a distese ciottolose con un filo d’acqua o addirittura prive anche di quello, sono troppi i rappresentanti dei Comuni aderenti al Bim del Tagliamento a non averne capito l’importanza e l’opportunità che invece si  apre.

Ciò si riversa sull’imminente rinnovo del Consiglio e del presidente del Bim, da un lato  dando sfogo a reciproche e nefaste contrapposizioni meramente personali, e dall’altro lato restando prigionieri di una sorta di riguardo nei confronti di a2a.       

Quest’ultima, in relazione al mutato scenario, ha accentuato sul  territorio l’attività del proprio apparato di comunicazione, a cui potrebbe essersi aggiunta anche quella di  qualche azionista lombardo, vista la strana posizione assunta da qualche esponente locale del PD a sostegno di un candidato riguardoso verso a2a alla presidenza del BIM.

Al contrario il nuovo scenario in cui è chiamato ad operare il Bim richiede che coloro che saranno chiamati a dirigerlo siano liberi da riguardi e considerino a2a una controparte con cui stabilire rapporti corretti ma fermi nella difesa degli interessi del territorio. In questo tenendo presente l’insegnamento della Provincia Autonoma di Bolzano che a seguito di una serie di operazioni con Edipower, attuate anche nella nostra regione, e con Edison in Alto Adige, ha permesso al presidente di quella Provincia Arno Kompatscher di poter affermare “L’energia torna completamente in mani altoatesine. E’ un grande passo avanti dal punto della nostra autonomia e porterà tariffe ancora più competitive a beneficio di imprese e famiglie “.

Ebbene, i rappresentanti dei Comuni nel Consorzio BIM Tagliamento abbandonino le contrapposizioni puramente personali e si pongano lo stesso obiettivo raggiunto dalla Provincia di Bolzano. Operare affinchè l’energia prodotta con le nostre acque sia completamente nelle nostre mani non è estremismo, bensì difesa della nostra autonomia (speciale!), dei nostri interessi, della nostra dignità. Agli interessi di a2a ci pensano già i suoi potenti azionisti.

FRANCESCHINO BARAZZUTTI