Aumento costi di energia e materie prime, la preoccupazione di Paolo Fantoni
“L’esplosione dei prezzi delle materie prime e dell’energia stanno generando una reazione a catena che rischia di mettere in ginocchio le industrie”. A dichiararlo è stato Paolo Fantoni, presidente nazionale di Assopannelli, durante la recente assemblea della categoria che si è svolta nell’Adi Design Museum di Milano.
“L’impennata ha coinvolto tutto il mondo del pannello – continua Fantoni, che guida l’omonimo gruppo industriale di Osoppo –. Per esempio, in meno di un anno il costo del gas è aumentato del 600% e l’urea, elemento fondamentale assieme al metanolo per i collanti, è cresciuta del 300 per cento. Il caro carburanti, poi, ha fatto esplodere i costi della logistica, in particolare dei noli marittimi, impedendo così anche l’effetto calmierante dato da un commercio mondiale a vasi comunicanti”.
Il caso dell’urea è significativo: già nel luglio scorso i principali esportatori cinesi hanno sospeso l’esportazione; il 16 settembre la Cf Industries ferma la produzione di due suoi impianti in Inghilterra e il 22 settembre si blocca la produzione della Petrochemical Kutina in Croazia. Oggi questo fondamentale componente in Europa è praticamente introvabile.
Giunti a questo punto e con una domanda del settore dell’arredo che continua a essere trainante i problemi sono di due ordini secondo Assopannelli. “All’indisponibilità dei rifornimenti consegue il rischio di interruzione dei cicli produttivi – avverte Fantoni – e l’aumento dei costi lungo tutta la filiera, con indici che vanno dal 20 al 400%, non viene trasferito al consumatore finale portando al crollo della marginalità per le industrie produttrici. Ulteriore complessità è legata all’esposizione finanziaria delle aziende: oggi acquistare bene è più importante che vendere bene”.