Redazione News, Autore a Studio Nord News https://www.studionord.news/author/david/ Le notizie dall'Alto Friuli in un click Thu, 21 Nov 2024 08:19:27 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7 https://www.studionord.news/wp-content/uploads/2023/10/cropped-Senza-titolo-1-32x32.jpg Redazione News, Autore a Studio Nord News https://www.studionord.news/author/david/ 32 32 Spaccata notturna in un negozio di biciclette a Gemona, danni per 45 mila euro https://www.studionord.news/gemona-spaccata-notturna-in-un-negozio-di-biciclette-colpo-da-10-mila-euro/ Thu, 21 Nov 2024 08:11:57 +0000 https://www.studionord.news/?p=206302 Ignoti hanno sfondato la vetrina usando un furgone

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Spaccata notturna in un negozio di biciclette di Gemona del Friuli, nella notte tra martedì 19 e mercoledì 20 novembre. Il fatto è avvenuto intorno alle 3: ignoti hanno sfondato la vetrina di un negozio usando un furgone e una volta all’interno dell’esercizio commerciale hanno portato via diverse biciclette di vari marchi e modelli.

Il danno complessivo tra il bottino e i danni alla struttura commerciale Delle Case sport situata in via Taboga è superiore ai 45 mila euro. Sul luogo del furto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Osoppo che ora stanno conducendo le indagini.

 

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Quattro classi in contemporanea e +20% di studenti, al via il 4° anno del polo Its della Carnia https://www.studionord.news/4-classi-in-contemporanea-e-20-di-studenti-al-via-il-4-anno-del-polo-its-della-carnia/ Tue, 19 Nov 2024 15:57:15 +0000 https://www.studionord.news/?p=206172 Firmato l’accordo di collaborazione fra Carnia Industrial Park, Comune di Preone e Girandola Preone per i servizi di residenzialità a favore degli studenti fuori sede

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Inaugurato ufficialmente il 4° anno del Polo ITS Carnia, con l’avvio, al Parco Tecnologico di Amaro, di due nuovi corsi, entrambi proposti, quest’anno, dalla Fondazione ITS Academy Alto Adriatico di Pordenone.

Sono complessivamente 75 gli studenti che frequenteranno le attività formative presso il Polo ITS Carnia: 71 maschi e 4 femmine, in prevalenza di fascia d’età compresa tra i 19 e i 21 anni; 24 provengono dalla Carnia, 25 da Udine e provincia, 15 da Pordenone e provincia, 3 dalla provincia di Gorizia, 3 da Trieste, 4 dalla provincia di Venezia, 1 dalla provincia di Salerno. In prevalenza – 47 – sono diplomati degli Istituti tecnici, 15 hanno un diploma professionale e 11 liceale, mentre 2 studenti hanno già conseguito una laurea triennale.

Un incremento del 20% del numero degli allievi rispetto allo scorso anno, grazie al fatto che, per la prima volta dall’avvio del progetto, nel 2021, sono presenti in contemporanea 4 classi:

-una prima e una seconda classe del corso Energy Specialist – Tecnico superiore per la gestione e manutenzione di impianti energetici che forma figure professionali specializzate sui temi della transizione energetica, per la progettazione, la gestione e il monitoraggio di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e sistemi di efficientamento energetico;

-una seconda classe del corso Metaverse Specialist – Tecnico superiore Metaverso e Digital Twins che forma figure professionali specializzate in progettazione, implementazione e monitoraggio dei sistemi digitali di gestione, simulazione e controllo degli impianti industriali;

-una prima del corso Tecnico superiore IoT e Intelligenza Artificiale che forma figure professionali in grado di utilizzare ed integrare applicazioni IoT (Internet of Things) e di Intelligenza Artificiale nei sistemi e nei processi aziendali.

A dare il benvenuto agli alunni, oltre al Direttore del Carnia Industrial Park Danilo Farinelli, la Direttrice della Fondazione, Barbara Comini, e la Direttrice dell’Area Formazione per l’Occupabilità di Enaip FVG (partner operativo e coordinatore dei corsi) Antonella Vanden Heuvel, che hanno espresso la soddisfazione per questo nuovo traguardo raggiunto e la volontà di proseguire, con rinnovata energia, al consolidamento del Polo ITS in Carnia.

«Investire nella formazione tecnica è fondamentale per il futuro della Carnia. – dichiara il Presidente Michelangelo AgrustiIl territorio ha bisogno di giovani qualificati e preparati per affrontare le sfide dell’industria moderna e valorizzare le risorse locali. Solo attraverso un’educazione tecnica di alto livello come quella dell’ITS, possiamo garantire nuove opportunità di lavoro, contrastare lo spopolamento e promuovere una crescita economica sostenibile».

Ad unirsi all’augurio di buon anno e alla fiducia nel progetto, Giuseppe Graffi Brunoro, Presidente di PrimaCassa Credito cooperativo FVG, e Michele Benedetti, Presidente del Consorzio B.I.M Tagliamento, che, anche quest’anno, hanno confermato il sostegno all’iniziativa, attraverso borse di studio a favore degli allievi, contribuendo a garantire la gratuità dei corsi e quindi la più ampia accessibilità agli stessi.

Durante l’evento è stato inoltre presentato e siglato l’Accordo di collaborazione tra il Carnia Industrial Park (in rappresentanza), il Comune di Preone e la struttura ricettiva Girandola Preone, che ha l’obiettivo di garantire un servizio di residenzialità agli studenti fuori sede, regolarmente iscritti e frequentanti i corsi ITS delle Fondazioni ITS Alto Adriatico e ITS Academy Udine.

Considerata la necessità di soluzioni abitative appropriate e funzionali, che permettano di frequentare i corsi, il Consorzio ha infatti avviato un’indagine conoscitiva al fine di individuare possibili soluzioni sul territorio, anche in un’ottica di progettualità di sviluppo locale, collegata a temi quali la ricettività e la mobilità. Da qui, la disponibilità della struttura di proprietà del Comune di Preone, concessa in locazione e gestione – a seguito di bando pubblico – all’imprenditrice carnica Alessia Bernardis, che ha presentato una proposta per il soggiorno fino a un massimo di 20 studenti, presso gli alloggi denominati Casa per ferie e Chalet, per il periodo delle lezioni.

«È grazie alle Fondazioni ITS Alto Adriatico di Pordenone e ITS Academy Udine (già Fondazione Malignani) che hanno creduto nel progetto Polo ITS Carnia proposto dal Carnia Industrial Park, che oggi possiamo parlare di capacità attrattiva di una iniziativa volta a formare nuove competenze – dichiara il Direttore Danilo Farinelli. – Un progetto, quello del Polo ITS, che crede nei giovani e punta sull’innovazione e sulla tecnologia quali elementi di attrattività per il futuro del territorio montano. Per questa ragione, da gennaio prossimo, saranno resi disponibili, presso il Parco Tecnologico di Amaro, due nuovi laboratori sperimentali, al servizio della didattica: un Laboratorio di Energy Management e un Laboratorio di Realtà Aumentata e Virtuale. È inoltre in programma, per il prossimo anno, un nuovo corso nell’area “Sistema casa e ambiente costruito” per il quale sono in corso le valutazioni preliminari con la Fondazione ITS Academy Udine».

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La Cisl rilancia l’idea di un invaso sul fiume Fella fra Amaro e Moggio https://www.studionord.news/la-cisl-rilancia-lidea-di-un-invaso-sul-fiume-fella-fra-amaro-e-moggio-udinese/ Tue, 19 Nov 2024 17:23:35 +0000 https://www.studionord.news/?p=206178 Il sindacato lancia le sue proposte sulla questione energia. Pizzo: “Primo step, un tavolo permanente sulla giusta transizione”

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Un Piano energetico sicuramente strategico rispetto agli obiettivi della transizione imposta dall’Agenda 2030 dell’Ue, ma che avrebbe richiesto un maggior coinvolgimento del Sindacato: sul documento messo a punto dalla Regione Fvg per gestire la transizione energetica a livello territoriale, la Cisl chiede una presenza più incisiva delle parti sociali nella definizione di linee e indirizzi. Il motivo è fin troppo chiaro: la transizione in atto avrà un forte impatto sui lavoratori, richiedendo anche uno sforzo inedito sulla contrattazione all’interno delle aziende, considerando, ad esempio, tutta la partita dell’ottimizzazione dei costi, dell’efficientamento energetico, e delle nuove competenze richieste.

“C’è dunque – sottolinea per la Cisl Fvg, Cristiano Pizzo – la necessità di costruire percorsi partecipativi e condivisi, cosa di cui, purtroppo, non si è tenuto conto appieno in fase di stesura del PER, Piano Energetico Regionale. Considerando le implicazioni sul mondo del lavoro, chiediamo che da subito venga attivato con le parti sociali un tavolo permanente sulla transizione energetica”.

La transizione energetica, per il Sindacato, dovrebbe diventare anche uno strumento di supporto per il tessuto produttivo della regione, che continua a soffrire in alcuni settori, come, ad esempio, quello della metalmeccanica. Oltre a ritenere che la Regione Friuli Venezia Giulia possa investire, tramite Friulia, nelle riconversioni industriali di settori che nell’arco del PER potrebbero entrare in crisi, sarebbe utile  – attraverso il tavolo stabile di confronto chiesto da Cisl Fvg – intrecciare le necessità aziendali, l’avanzamento dei vari piani (compreso quello edilizio relativo alla c.d. “Direttiva Case”) e l’impatto del cambiamento sulla qualità del lavoro e, quindi, della vita degli abitanti del Friuli Venezia Giulia. Punto di partenza, in questo senso, è senz’altro anche una quantificazione dell’impatto occupazionale del PER: ad oggi, infatti, rispetto alla filiera dell’idrogeno, ad esempio, non ci sono dati disponibili relativamente al fabbisogno di manodopera e alle qualifiche professionali. “Chiaro che – sottolinea Pizzo – non possiamo prescindere da una visione integrata tra impatto della questione energetica e tessuto industriale, guardando in prospettiva anche alle crisi in atto, pensando a una riconversione di imprese e lavoratori al nuovo paradigma economico e della produzione, sviluppando nuovi livelli occupazionali, economia circolare, e rimodulando l’organizzazione del lavoro”.

Restano, inoltre, per la Cisl Fvg, alcune necessità da colmare, ma anche alcuni punti su cui avere maggiore chiarezza di visione e coraggio. Partendo dalle necessità, per il Sindacato occorre prevedere nel Piano regionale voci come la manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti elettriche di distribuzione e il loro costante e continuo presidio con personale adeguatamente formato per poter rispondere alle eventuali emergenze ed evitare situazioni di black out; l’affiancamento alla filiera dell’idrogeno eventualmente di una filiera del mini nucleare e del fotovoltaico, in una logica anche di diversificazione delle fonti di approvvigionamento; investire maggiormente nella diffusione dei sistemi di produzione del fotovoltaico e di accumulo e investire nelle persone, primi portatori di una transizione culturale che nasce dai posti di lavoro, che già oggi sono investiti dalla transizione digitale ed elettrica, e dalla mobilità.

Sul tema cruciale delle reti – interviene anche il responsabile del Dipartimento Internazionale della Flaei, Luigi Sedran – sottolineando la preoccupazione per la scadenza delle concessioni nel 2030, proprio a metà del Piano Energetico Regionale, con il rischio di un cambio di gestore in un momento in cui servirebbero forti investimenti per rendere le reti resistenti agli eventi metereologici estremi, oltre a quelli sulle manutenzioni straordinarie e il personale.

Altro passaggio richiamato da Sedran, quello della povertà energetica, con la proposta di sfruttare le falde dei tetti delle chiese per sviluppare le CER, Comunità Energetiche, e dare sostegno a chi si trova in difficoltà.

Quanto al merito della transizione energetica, la Cisl Fvg affida la sua “ricetta” ad una conferenza stampa, tenutasi stamani – 19 novembre – nella sede udinese del Sindacato.
Sei i punti chiave, li proponiamo così come illustrati dal sindacato.

1) Giusta transizione

Nell’ottica della giusta transizione, la Cisl Fvg ritiene che la Regione Friuli Venezia Giulia possa investire, tramite Friulia, nelle riconversioni industriali di settori che nell’arco del PER potrebbero entrare in crisi. Si tratta di riconvertire imprese e lavoratori al nuovo paradigma economico e della produzione: se si sta tentando di dare vita ad una filiera dell’idrogeno, di cui il PER non quantifica il fabbisogno di mano d’opera e le qualifiche professionali, dall’altro canto manca un investimento per sviluppare una filiera del FV (fotovoltaico) regionale. Quello che è però e più urgente è identificare e mettere in campo azioni concrete per far fronte alle crisi aziendali presenti in regione e rilevate dall’Osservatorio CISL FVG sulle crisi di impresa, crisi che stanno coinvolgendo alcune migliaia di lavoratrici e lavoratori con notevole impatto sulle politiche passive del lavoro.

La Cisl Fvg nota che il PER non quantifica l’impatto occupazionale del Piano stesso: per questo chiediamo alla Regione Friuli Venezia Giulia di istituire un tavolo permanente sulla Giusta transizione per: intrecciare le necessità aziendali, l’avanzamento dei vari piani (compreso quello edilizio relativo alla c.d. “Direttiva Case”) e l’impatto del cambiamento sulla qualità del lavoro e, quindi, della vita degli abitanti del Friuli Venezia Giulia.

Sviluppo dei livelli occupazionali, economia circolare, organizzazione del lavoro e decarbonizzazione, sono i principali temi da monitorare anche nel PER. Emerge, infatti, che la produzione di energia in regione dipenda ancora dalle fonti fossili in tre territori su quattro (Udine, Gorizia e Trieste); complessivamente il fabbisogno di elettricità in regione risulta ancora dipendente dalle fonti fossili per il 47,2% che è un dato che deve essere sicuramente abbattuto per rientrare nei sei fattori abilitanti per lo sviluppo industriale della Regione FVG (oltre alla competitività energetica, ci sono la rete infrastrutturale, la digitalizzazione, le aree di sviluppo industriale, la formazione la ricerca e l’innovazione e il sistema della P.A.).

2) Le reti di distribuzione di energia elettrica

La Cisl Fvg valuta positivamente la convocazione di tavoli di coordinamento fra TSO e DSO: riteniamo che, visto l’impatto sulle risorse umane, tali incontri vadano aperti anche ai sindacati di categoria, come valore aggiunto della rappresentanza delle comunità lavorative.

Va però da subito tenuto presente che la scadenza delle concessioni delle reti di distribuzione elettrica (2030) si colloca nel momento in cui il PER avrebbe bisogno di maggiore spinta e sostegno proprio sulle reti di distribuzione elettrica.

A tal fine, riteniamo che la Regione Friuli Venezia Giulia debba attivarsi con l’Autorità garante Arera e con il Governo nazionale al fine di salvaguardare i DSO nazionali che sono fiore all’occhiello dell’industria elettrica italiana a livello europeo, e non solo, ed evitare la frammentazione delle concessioni, come avvenuto con gli ambiti territoriali ottimali del gas, perché si creerebbero delle aziende di piccole dimensioni che non potrebbero reggere la mole di investimenti necessaria per sostenere tutta la potenza proveniente da generazione diffusa prevista dal PER.

Sempre in merito alle reti di distribuzione elettrica, sebbene il PER preveda anche un funzionamento “a isola” del sistema fotovoltaico domestico o industriale, si rende necessario un rafforzamento delle reti elettriche, riconoscendo che sono stati fatti diversi investimenti per il Piano Resilienza e per il PNRR che però non intervengono in modo strutturale su palificazioni e conduttori: ricordiamo che gli impianti di distribuzione MT e BT più vecchi risalgono ai tempi della ricostruzione post-terremoto del 1976, mentre la buona tecnica delle reti elettriche prevedrebbe una sostituzione almeno del 5% della rete MT e BT ogni anno.

Una rete elettrica fortemente digitalizzata, ma vetusta nelle infrastrutture elettromeccaniche, rischia di diventare il collo di bottiglia del PER del Friuli Venezia Giulia: per questo motivo è necessario chiedere ai DSO di stanziare adeguato numero di risorse economiche da destinare alla manutenzione ordinaria e straordinaria della rete esistente.

3) Il Fotovoltaico (FV)

L’impianto fotovoltaico domestico, munito di accumulo a batteria, rappresenterà per i prossimi 20-30 anni, ciò che gli elettrodomestici bianchi hanno rappresentato per le famiglie del Paese durante gli anni del boom economico.

Allo stesso modo, anche gli investimenti negli impianti di produzione FV relativi alle PMI diventeranno sempre più importanti per abbattere i costi energetici.

Il PER stima che il numero di edifici potenzialmente adatti all’installazione di impianti fotovoltaici sia compreso in un range che vada dal 40 al 50 % del totale, ovvero circa 122.545 – 153.181 edifici: significa che mediamente ogni anno si devono realizzare 5.650 impianti domestici ogni anno per 20 anni, senza contare gli impianti che si intende investire negli edifici di proprietà pubblica o in quelli destinati ad attività produttive.

Conoscendo gli organici delle DSO (aziende generalmente a controllo pubblico come E-distribuzione e AcegasApsAmga) e quanti di essi sono dedicati alle attività di progettazione e preventivazione, già da ora la Cisl Fvg ritiene che il Per sia a rischio proprio per la carenza di mano d’opera dedicata alle attività propedeutiche all’attività di realizzazione da parte di imprese private.

Già oggi, sia aziende appetibili come i DSO a controllo pubblico, sia le aziende installatrici, soffrono la carenza di organici anche per via della transizione demografica: la Regione Friuli Venezia Giulia, alla pari delle organizzazioni sindacali di categoria, devono fare pressioni presso i DSO per favorire un piano di assunzioni straordinario, come fu fatto ai tempi del terremoto del 1976, tenendo presente, come già detto, che la concessione per i DSO scadrà nel 2030.

Fra le tipologie di edifici che non sono stati considerati nel PER abbiamo notato l’assenza degli edifici di culto, in particolare le chiese. Fermo restando il loro uso religioso, la disposizione di detti edifici, tradizionalmente orientati da est a ovest, consentono di avere un’ampia falda esposta a sud. Considerando che numerose chiese sono dei monumenti storici ed artistici, ve ne sono numerose altre, generalmente sparse per i paesi della pianura o della montagna, che potrebbero prestare il loro contributo alla produzione da FER.

4) Termoelettrico

Nel PER trova poco spazio l’evoluzione delle centrali termoelettriche che per i prossimi 20 anni rappresenteranno una “ciambella di salvataggio” qualora condizioni meteo estreme, come quelle che si sono abbattute a Mortegliano (UD) nel luglio del 2023, mettessero fuori uso centinaia o migliaia di pannelli FV domestici.

La dismissione della centrale a carbone di Monfalcone, di proprietà di A2A, e la sua sostituzione con una centrale a turbogas che farà parte del sistema del capacity market, porterà alla perdita di decine di posti di lavoro: ricordiamo che ad inizio degli anni 2000, in centrale, allora Enel, operavamo 330 dipendenti in forma diretta, mentre attualmente ve ne sono circa  80. L’avvio della nuova centrale a gas porterà gli organici a ridosso delle 50 unità: tutte queste ristrutturazioni aziendali sono avvenute in modo non traumatico e l’accordo di programma siglato da A2A con Flaei-Cisl, Filctem-Cgil, Uiltec-Uil è un esempio di “accordo per una giusta transizione” che riteniamo possa entrare come best practice del PER.

Nel transitorio, non saranno più disponibili i 360 MW di potenza dei due gruppi alimentati a carbone, ampliando il deficit regionale fra energia richiesta e quella prodotta.

La centrale Edison di Torviscosa è entrata in esercizio nel 2006 e si appresta a compiere 20 anni di vita: probabilmente, a breve, sarà necessario una riconversione dell’impianto in cui oggi operano 30 persone, privando, anche in questo caso, di 830 MW di capacità produttiva la nostra regione allargando ulteriormente il deficit energetico regionale

Resta intesto che le centrali a gas sono centrali che saranno affiancate alla produzione da FER e che entreranno in servizio per tamponare l’intermittenza delle fonti rinnovabili, in particolare del FV, e che tali centrali saranno necessarie fino al 2050-2055.

In questo contesto la Centrale di Monfalcone e l’ex centrale Arvedi di Trieste potrebbero giocare un ruolo determinante per l’elettrificazione dei porti delle relative città, oltre che per concorrere alla produzione di idrogeno.

In questo contesto la Cisl Fvg apprezza l’impegno della Regione nel perseguire la strada della NAHV (North Adriatic Hydrogen Valley) che può posizionare la Regione all’interno di un sistema di collaborazioni internazionali e di competitività economica.

5) L’idroelettrico

La necessità di una riserva idrica è fondamentale per il benessere delle persone nei casi di siccità, come è stato evidenziato nella Valutazione ambientale relativamente al Piano acque.

Com’è noto, i bacini idroelettrici di più grandi dimensioni (gestiti da A2A ed Edison) hanno seri problemi di capacità, in quanto il volume degli invasi sono ridotti a causa delle grandi quantità di ghiaie presenti in essi: sarebbe necessario, a latere del PER, un piano stralcio per cercare di ripristinare i volumi necessari alla scorta di acqua.

Così come la Cisl suggerisce di riprendere in mano lo studio realizzato da Enel (ente elettrico) nel 1975, nove anni dopo la disastrosa piena di Latisana, per la realizzazione di un invaso sul torrente Fella fra Amaro e Moggio Udinese, in grado di generare una consistente riserva d’acqua per la piana friulana, oltre che ad installare 136 MW di generazione utile, e concorrente a mitigare le piene del Tagliamento, che attinge le sue massime portate proprio dal bacino imbrifero delle Alpi Giulie, alla foce.

In questi anni, diversi interventi di ammodernamento ed efficientamento sono stati fatti dai gestori degli impianti che, lo ricordiamo, sono di proprietà della regione Friuli Venezia Giulia: andrebbe sostenuta la linea d’azione sindacale che chiede da diverso tempo l’incremento degli organici dei due principali attori, A2A ed Edison, al fine di migliorare il presidio del servizio di reperibilità, manutenzione e sorveglianza degli impianti idroelettrici regionali.

6) Nucleare

Il PER non prende in considerazione l’uso di energia nucleare che, come il gas, è stato inserito nella tassonomia europea come fonte concorrente alla riduzione delle emissioni.

Fermo restando il quadro legislativo attuale, riteniamo che il PER potrebbe avviare, fuori da strumentalizzazioni e da pregiudizi di qualsiasi sorta, una seria discussione sul nucleare, per l’uso strategico che potrebbe farne l’industria siderurgica regionale, visto la disponibilità sul mercato di minicentrali. Su questo, come Cisl, siamo disponibili ad intavolare una discussione.

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Malborghetto, rimane schiacciato tra due camion, grave un 52enne https://www.studionord.news/malborghetto-rimane-schiacciato-tra-due-camion-grave-un-52enne/ Mon, 18 Nov 2024 15:22:52 +0000 https://www.studionord.news/?p=206147 L'uomo è stato trasportato in elicottero al pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia di Udine

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Un uomo di 52 anni, Giovanni Motta, originario della Sicilia e residente in comune di Tolmezzo, è rimasto schiacciato tra due camion mentre i mezzi stavano effettuando una manovra. L’incidente si è verificato a Malborghetto Valbruna, nella frazione di Ugovizza, verso le 13 di oggi, lunedì 18 novembre.

Le condizioni del ferito sono gravi. L’uomo è stato trasportato in elicottero al pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia di Udine. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri di Tarvisio, che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dei fatti.

 

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Lacrime, emozioni, ricordi e sguardo al futuro. Celebrati i 70 anni del Soccorso Alpino in Fvg https://www.studionord.news/lacrime-emozioni-ricordi-e-sguardo-al-futuro-celebrati-i-70-anni-del-soccorso-alpino-in-fvg/ Sat, 16 Nov 2024 17:11:26 +0000 https://www.studionord.news/?p=206056 Grande festa a Gemona del Friuli con partecipazione di rappresentanze delle delegazioni da tutta Italia nella gremitissima sala del Teatro Cinema sociale

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Grande festa del Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia con partecipazione di rappresentanze delle delegazioni da tutta Italia nella gremitissima sala del Teatro Cinema sociale. Una festa che ha messo al centro l’Uomo e l’umanità dei soccorritori e delle soccorritrici con momenti di intensa commozione. Uno di questi è stata la premiazione della seconda edizione del concorso Ti racconto il mio soccorso, la cui vincitrice è Sara Fuccaro, di Tolmezzo, con Mandi Mame Rita, dove la protagonista racconta della perdita della madre che lei stessa ha tentato di soccorrere dopo una caduta in diretta.

Si sono ripercorse le principali tappe della storia del Soccorso Alpino regionale con il ricordo di Cirillo Floreanini e bei momenti di approfondimento con l’istruttore e tecnico regionale Giacomo Giordani e con il Tecnico di elisoccorso Paolo Pettinaroli sopravvissuto all’incidente a Capanna Margherita dell’Elisoccorso piemontese durante una missione di soccorso.
Per lo spot del Settantesimo Luca Ward, attore e celebre doppiatore che ha prestato la sua voce al Gladiatore, ha regalato la sua professionalità : lo spot è stato presentato per la prima volta pubblicamente.

L’assessore Riccardo Riccardi consegna una targa al presidente nazionale Cnsas Maurizio Dellantonio

Grande commozione per l’intervista al soccorritore friulano, e poi fassano d’adozione, Gino Comelli scomparso sei mesi fa, presentata anche questa per la prima volta per l’occasione.

Uno spazio importante è stato dato all’innovazione tecnologica verso il futuro con il progetto Ermes che porta il wifi in grotta durante le operazioni di soccorso speleologico per migliorare il coordinamento medico-sanitario tra interno ed esterno.

Uno sguardo all’impegno solidale del Cnsas verso i bambini del Nepal e del Pakistan con la creazione di scuole e i progetti vari in Kossovo e Pakistan per formare nuovi soccorritori.

“Quella che si ritrova per i 70 anni del Corpo di soccorso alpino e speleologico qui a Gemona, luogo sacro per il terremoto, è una grande famiglia dalle diverse divise che hanno tutte in comune un obiettivo: salvare la vita delle persone. Sono storie di sorrisi e anche di lacrime che abbiamo vissuto insieme e che ci permettono di dire: ‘Possiamo sempre fare meglio ma abbiamo la coscienza pulita di aver fatto tutto ciò che potevamo’”. Sono le parole che l’assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi ha offerto alla platea.

Riccardi, che ha parlato di “una grande eredità nella nostra comunità regionale”, ha esemplificato nella vicenda della gradinata senza precedenti che si è abbattuta su Mortegliano “lo sforzo prodotto da tanti per dare un tetto a persone che l’avevano perduto” e ha sottolineato “l’armonia dell’azione del Soccorso alpino, della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e di tutte quelle forze che si adoperano per l’incolumità e la sicurezza della popolazione. Un’azione – ha detto l’assessore – di cui dobbiamo essere fieri, con la testa alta anche davanti a coloro che, seduti su un divano o da dietro una tastiera, spiegano che cosa si sarebbe dovuto fare quando invece affrontare l’emergenza è dura e pone gli stessi soccorritori a rischio della vita”.

Riccardi, che ha consegnato una targa della Regione al presidente nazionale del Corpo Maurizio Dellantonio, è stato a sua volta premiato dal Cnsas insieme al sindaco di Gemona Roberto Revelant. Durante il pomeriggio gemonese, che ha visto tra i protagonisti il presidente regionale del Corpo Sergio Buricelli, sono stati assegnati i riconoscimenti di soccorritore emerito a Elia Angeli, Carlo Cargnelutti, Alberto Cella, Giuseppe Martini, Gabriele Pilutti, Flavio Cella ed Emidio Martinis e di soccorritore benemerito a Daniele Taliani.

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Asini sbranati in Carnia. Pressing europeo per chiedere interventi urgenti https://www.studionord.news/asini-sbranati-in-carnia-pressing-europeo-per-chiedere-interventi-urgenti/ Sat, 16 Nov 2024 07:30:26 +0000 https://www.studionord.news/?p=206038 Dopo gli animali uccisi dai lupi e i danni all’azienda Agricola Dionisio di Lauco, intervengono il vicepresidente del Consiglio regionale Mazzolini e l'Europarlamentare Cisint

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Dopo l’ennesimo attacco dei lupi avvenuto in settimana ai danni dell’azienda Agricola Dionisio, il Vicepresidente del Consiglio Regionale Fvg Stefano Mazzolini, interviene ancora sulla questione per cercare e proporre soluzioni immediate e urgenti.

«Siamo davanti ad un problema che sta completamente sfuggendo dal controllo – ha commentato Mazzolini-. Bisogna intervenire e premere affinché l’Europa legiferi sul declassamento di protezione del lupo e la Regione, in maniera autonoma, possa così controllarne la popolazione. Il pericolo è evidente, per gli animali domestici e per l’uomo. Due attacchi in due notti, gli ennesimi di una lunga serie sul territorio montano, sono la dimostrazione che i margini tollerabili di sicurezza sono stati superati. Ho voluto io stesso far visita all’azienda Dionisio di Lauco e verificare lo stato degli animali uccisi e sbranati e quelli rimasti feriti. Sono stati momenti drammatici, in cui ho condiviso la mia preoccupazione con quella di una famiglia di agricoltori, che come tutte quelle presenti sul territorio, sta mantenendo con grande sforzo la dignità della montagna e la pulizia dei terreni prativi e aree malghive».

L’Europarlamentare Anna Maria Cisint, ha dato supporto alle parole e al ragionamento del Vicepresidente del Consiglio Regionale, spiegando che a Strasburgo si sta lavorando proprio in quella direzione e i lavori sono a buon punto: « L’iter è partito – ha confermato Cisint –. Non più tardi di due mesi fa avevo annunciato l’approvazione, anche da parte del Consiglio Europeo, il declassamento del lupo da specie particolarmente protetta a specie protetta. Siamo nell’iter che consentirà di arrivare ad un risultato importante e che demanderebbe alle regioni, la possibilità di controllare autonomamente la popolazione dei lupi all’interno delle proprie circoscrizioni territoriali. Non si parla necessariamente di abbattimento, ultima delle opzioni che comunque verrebbe contemplata nel decreto. Spingeremo affinché il procedimento arrivi a buon fine e si possa trovare una soluzione efficace e duratura anche per il Friuli Venezia Giulia».

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Produzione industriale in calo in provincia di Udine https://www.studionord.news/produzione-industriale-in-calo-in-provincia-di-udine/ Sat, 16 Nov 2024 08:25:18 +0000 https://www.studionord.news/?p=206047 Dalle attese delle imprese non giungono segnali positivi, l'analisi della Confindustria dopo il terzo trimestre 2024

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La manifattura in provincia di Udine nel terzo trimestre del 2024 continua a mostrare segni di debolezza. Questo il quadro che emerge dall’elaborazione dei dati dell’indagine condotta dall’Ufficio Studi di Confindustria Udine su un campione rappresentativo delle aziende associate (due terzi del totale per numero di addetti).

In dettaglio, nel terzo trimestre 2024 la produzione industriale in provincia di Udine è diminuita dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e, complice anche il trimestre estivo, è crollata dell’8,2% rispetto al secondo trimestre 2024.

Al calo tendenziale ha contribuito maggiormente la decisa flessione delle vendite in Italia, -5,6%, superiore a quelle all’estero, -2,3%.

Dalle attese delle imprese non giungono segnali positivi: il 63% ritiene che la produzione nei prossimi mesi resterà stabile. Solo il 5% prevede una crescita, mentre il 32% si aspetta una contrazione. Gli ordini nel terzo trimestre risultano in diminuzione del 4,6% rispetto allo scorso anno.

L’occupazione, infine, continua a mantenersi stabile, +0,3% sul secondo trimestre.

Con riferimento ai singoli comparti gli andamenti sono complessivamente negativi nel terzo trimestre. In dettaglio: meccanica -1,8% la variazione congiunturale, -1,6% quella tendenziale, siderurgia -11,6% la variazione congiunturale, -0,2% quella tendenziale, legno e mobile -9,6% la variazione congiunturale, -2,1% quella tendenziale,  alimentare e bevande -0,5% la variazione congiunturale, -2,1% quella tendenziale, cartarie -16,0% la variazione congiunturale,-7,6% quella tendenziale, gomma e plastica  0% la variazione congiunturale, -3% quella tendenziale, chimica -7,2% la variazione congiunturale,-1,9% quella tendenziale, materiali da costruzione -2,9% la variazione congiunturale, -5,1% quella tendenziale. 

Il commento del direttore generale di Confindustria Udine, Michele Nencioni:

“I motivi dell’andamento riflessivo del manifatturiero friulano, a forte vocazione esportatrice e che importa per trasformare, sono molteplici. Il costo del gas naturale, anche se lontano dai livelli dell’agosto 2022, è tre volte superiore rispetto al 2019 ed è il quadruplo rispetto a quello negli Stati Uniti. La crisi della Germania, che ha perso oltre il 9% della sua produzione industriale dal 2019 ad oggi, si riflette sulle imprese friulane essendo lo Stato tedesco il principale partner commerciale. Le normative legate al Green Deal prevedono tappe troppo ravvicinate e i cui costi saranno inevitabilmente a carico di imprese e famiglie”.

“Senza industria non c’è sviluppo e lavoro, perché verrebbe meno la componente più vitale dell’economia, quella che innova e che compete sui mercati internazionali e che contribuisce in modo determinante al nostro sistema di welfare. È quindi necessaria una visione, sia a livello nazionale che regionale, auspicabilmente all’interno di una coerente cornice europea per il rilancio della competitività ispirata al cosiddetto Piano Draghi, di chiara politica industriale, volta a dare un impulso deciso sugli investimenti, per aumentare la produttività e per non disperdere quello slancio che il nostro manifatturiero ha mostrato immediatamente dopo la pandemia. Una visione prospettica, che dovrà includere anche il nucleare di nuova generazione, l’unica alternativa percorribile per una decarbonizzazione realistica”.

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Tarvisio, socialmente pericoloso rimpatriato dalla Polizia di Stato https://www.studionord.news/tarvisio-socialmente-pericoloso-rimpatriato-dalla-polizia-di-stato/ Sat, 16 Nov 2024 14:16:40 +0000 https://www.studionord.news/?p=206050 L’uomo era già stato segnalato alle autorità per numerosi precedenti penali, tra cui spaccio di stupefacenti, rapina, lesioni personali, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale

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La Polizia di Stato ha eseguito l’espulsione di un cittadino pakistano trentenne, ritenuto socialmente pericoloso, mediante accompagnamento alla frontiera ai sensi dell’art. 13 comma 4 del D.Lgs 286/98 (Testo Unico sull’Immigrazione). L’operazione, conclusasi il 14 novembre 2024, è il culmine di una lunga e complessa procedura amministrativa e giudiziaria.

L’uomo era entrato in Italia l’11 marzo 2016 dalla fascia confinaria di Tarvisio, proveniente dall’Austria. Dopo aver richiesto la protezione internazionale, la sua domanda è stata rigettata il 16 novembre 2017 dalla Commissione competente. Non avendo presentato ricorso nei termini previsti, lo straniero ha successivamente reiterato la richiesta nel 2018, vedendosela nuovamente respinta nel 2019. In mancanza di ulteriore opposizione legale, gli era stato concesso un permesso di soggiorno temporaneo per emersione, scaduto nel gennaio 2021.

Successivamente, il trentenne aveva ottenuto un permesso di soggiorno per lavoro subordinato, valido fino al marzo 2022. Tuttavia, il rinnovo richiesto nel 2022 è stato negato per la mancanza dei requisiti, portando nel 2024 all’emissione di un decreto di rigetto e contestuale espulsione per pericolosità sociale, firmata dal Prefetto di Udine. L’uomo era già stato segnalato alle autorità per numerosi precedenti penali, tra cui spaccio di stupefacenti, rapina, lesioni personali, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento, minaccia, porto abusivo di armi, molestie e ubriachezza.

A seguito dell’inottemperanza al primo decreto di espulsione, il Prefetto aveva emesso un secondo provvedimento, questa volta con richiesta di assistenza consolare per l’identificazione del soggetto. Nel settembre 2024, il Consolato del Pakistan a Milano ha confermato l’identità e la cittadinanza dell’uomo, rilasciando il necessario lasciapassare per il rimpatrio.

Il 14 novembre 2024, lo straniero è stato rintracciato nel centro cittadino di Udine e immediatamente sottoposto a un ordine di accompagnamento alla frontiera, convalidato dal Giudice di Pace nella stessa giornata. Alle ore 15.00, l’uomo è stato imbarcato su un volo in partenza dall’aeroporto “Marco Polo” di Venezia con destinazione Pakistan, dove è giunto alle 4.45 del giorno successivo. Durante il volo, è stato scortato da personale della Polizia di Stato di Udine e consegnato alle autorità pakistane.

Questo intervento rappresenta un esempio dell’impegno delle autorità italiane nel garantire la sicurezza pubblica e il rispetto delle norme sull’immigrazione. La collaborazione tra la Questura di Udine, il Consolato del Pakistan e la Direzione Centrale dell’Immigrazione è stata fondamentale per la riuscita dell’operazione.

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“Codice Rosso”, sforzo comune in Friuli per magistrati, carabinieri e poliziotti https://www.studionord.news/codice-rosso-sforzo-comune-in-friuli-per-magistrati-carabinieri-e-poliziotti/ Sat, 16 Nov 2024 08:20:12 +0000 https://www.studionord.news/?p=206041 Incontro informativo sul tema della tutela delle vittime di violenza domestica e di genere

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Nella mattinata del 14 novembre, presso il Comando Provinciale Carabinieri di Udine, si è tenuto un incontro informativo sul tema della tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, c.d. “Codice Rosso”, al quale hanno presenziato i Magistrati della locale Procura della Repubblica – il Procuratore Aggiunto D.ssa Claudia Danelon, i Sostituti Procuratori Andrea Gondolo ed Elisa Calligaris, il personale del Gruppo Interforze Codice Rosso Carabinieri e Polizia di Stato della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Udine.

La conferenza, organizzata d’intesa tra la Procura di Udine e il Comando Provinciale Carabinieri, era rivolta al personale delle Stazioni Carabinieri dislocate su tutto il territorio provinciale nonché al personale della Polizia di Stato, nell’ottica di formazione, aggiornamento, confronto e messa a punto delle migliori pratiche al fine di ottimizzare gli sforzi comuni per il contrasto dei reati di violenza contro i soggetti deboli.

Il Procuratore Aggiunto, d.ssa Danelon, ha presieduto l’incontro e, dopo aver fatto un breve cenno all’evoluzione della normativa in materia dei reati inerenti la sfera della violenza domestica e di genere, ha illustrato le diverse misure di legge, precautelari, cautelari e preventive a disposizione delle Forze di Polizia e della Magistratura per il contrasto dei reati quali maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, stalking, cyberbullismo, nonché i “reati spia” quali lesioni personali, violazione di domicilio e danneggiamento.

Nel prosieguo i Magistrati hanno evidenziato i punti critici del processo di acquisizione dei mezzi di prova e tutela della parte offesa nonché approfondito alcuni aspetti relativi alle tecniche di ascolto della vittima, compresi i soggetti minorenni. È stato affrontato altresì il tema della “violenza assistita” che vede coinvolti i minori testimoni degli atti di violenza domestica e della vittimizzazione secondaria e i modi per ridurre al minimo il disagio psicologico delle vittime nel corso della gestione giudiziaria ed istituzionale delle situazioni critiche dai quali vengono aiutate a emergere.

L’incontro si è concluso con l’auspicio da parte del Comandante Provinciale di poter continuare l’iter formativo inaugurato con questo incontro, che vedrà ulteriori sessioni di confronto a cadenza semestrale tra diversi Operatori di Diritto coinvolti nella materia del Codice Rosso appartenenti alle Forze di Polizia e all’Autorità Giudiziaria.

incontro sul codice rosso

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Tre patenti ritirate in A23 durante i controlli della Polizia Stradale https://www.studionord.news/tre-patenti-ritirate-in-a23-durante-i-controlli-della-polizia-stradale/ Thu, 14 Nov 2024 08:21:17 +0000 https://www.studionord.news/?p=205916 Per le analisi viene usato un precursore, ovvero un sofisticato sistema elettronico capace di fornire responsi da un prelievo salivare

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La Polizia di Stato di Udine, tramite il personale della Sezione Polizia Stradale di Udine, con la collaborazione della Società Autostrade per l’Italia, nelle giornate del 7 e 8 novembre, ha messo in campo un articolato programma di controlli stradali finalizzato alla repressione di due delle più pericolose condotte per la sicurezza stradale che possano essere adottate dagli utenti della strada: la guida in stato di ebbrezza alcolica e, in particolar modo, la guida in condizione di alterazione dovuta all’assunzione di sostanze stupefacenti, psicotrope e psicoattive.

Il 7 novembre, presso l’Area di Servizio Ledra Est in A23, è stato allestito un piccolo laboratorio di analisi, un vero e proprio laboratorio forense, in grado di analizzare i liquidi biologici dei conducenti controllati e stabilire con scientifica esattezza se questi contenessero sostanze psico – attive, psicotrope o stupefacenti. Il focus operativo della Polizia Stradale in questo caso è caduto sui conducenti professionali di camion e autobus.

Dopo essere stati controllati con gli strumenti etilometrici, i conducenti sono stati sottoposti a prelievo salivare il cui campione è stato analizzato sia tramite strumenti precursori che tramite uno strumento di alta diagnosi che utilizza la tecnica LC-Massa, che è un esame di laboratorio di 2° livello.

In caso di positività i conducenti vengono sottoposti anche a visita medica per stabilire l’alterazione comportamentale come riflesso dell’assunzione di sostanza stupefacente.

Sono emersi risultati incoraggianti. Su 36 conducenti controllati, nessuno di questi è risultato alterato per assunzione di sostanze stupefacenti.

Venerdì 8 novembre, invece, il servizio straordinario di controllo della Polizia Stradale si è svolto presso il Casello di Udine Nord, nelle ore serali/notturne, e ha coinvolto tutti i conducenti, non solo quelli professionali.

46 conducenti sono stati sottoposti a controllo etilometrico e allo screening preliminare per la ricerca di sostanze psico-attive; di questi: 1 è risultato positivo alla prova etilometrica con tassi alcolemici superiori ai limiti previsti; 2 conducenti son risultati positivi allo screening preliminare per la ricerca di sostanze stupefacenti ( cocaina e cannabinoidi ) e, dopo avere accertato l’alterazione alla guida, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.

In entrambe le giornate, sono state impegnate nr. 3 pattuglie della Polizia Stradale, personale medico e tecnici di laboratorio.

Tra i risultati operativi conseguiti: 3 patenti ritirate; 1 carta di circolazione ritirata; 35 punti patente decurtati; 1 veicolo sequestrato; 6 infrazioni amministrative contestate.

Questo complesso sistema di controlli, permette di indagare una fenomenologia che gli organi di Polizia riscontrano sempre più frequentemente. La complessità tecnica di questi accertamenti può essere superata esclusivamente con un controllo d’equipe altamente specializzato. L’utilizzo della matrice biologica della saliva è particolarmente importante. La saliva è considerata un ultrafiltrato del sangue e conserva la presenza dello stupefacente per circa cinque ore così da offrire certezza sull’attualità dell’effetto psicoattivo della sostanza durante la guida.

Lo screening permette di accertare ben 5 principi attivi: oppiacei, cannabinoidi, cocaina, anfetamine e benzodiazepine.

L’ impegno della Polizia Stradale è quello di far percepire i controlli di così elevato contenuto tecnico agli utenti della strada e soprattutto a coloro che la usano professionalmente perché potenzialmente in grado di pregiudicare ancor più la sicurezza stradale. Per garantire tali obiettivi i controlli continueranno in altre giornate dell’anno anche lungo le strade ordinarie.

A spiegare tutto il dispositivo che ha coordinato personalmente è il Commissario Capo della Polizia di Stato Stefania Gangemi, nuovo Dirigente della Sezione Polizia Stradale di Udine che, dallo scorso 2 novembre ha assunto l’incarico di comando nella storica sede di Viale Venezia.

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