Basket San Daniele, coach Sinone: “La squadra e i tifosi meritavano un finale diverso”
di SARA PUNTEL
La sconfitta interna con l’Ubc Latte Carso nella decisiva gara-3 della finale play-off di Serie C Silver di basket è stata un duro colpo per Il Michelaccio San Daniele, uscito comunque a testa altissima dall’ennesima stagione da protagonistra.
Le parole di coach Enrico Sinone: “Il rammarico e il dispiacere per come è finita la stagione sono enormi e ancor più grandi della scorsa stagione. Abbiamo accarezzato il sogno di vincere il campionato e di essere promossi in C Gold dopo un percorso lungo e che spesso ci ha visto vittoriosi durante la stagione. Abbiamo la consapevolezza interiore che la serie contro l’Ubc dovevamo chiuderla in gara 2, quando abbiamo toccato il +14 nel terzo quarto e avevamo l’inerzia del match dalla nostra. Andare a gara 3 in precarie condizioni fisiche ha reso l’ostacolo finale ancora più insormontabile. Nell’ultima partita della stagione abbiamo tenuto per trenta minuti, fino a quando c’era benzina ed i guai fisici erano superati dall’orgoglio e dalla voglia di vincere. Poi l’Ubc ci ha puniti in tutte le situazioni, colpendoci sempre appena commettevamo degli errori, colpendici con pieno merito e facendo una partita direi perfetta. Resta appunto l’amarezza di aver inseguito un obiettivo per due stagioni, dopo aver vinto l’80% delle partite, ma perdendo nel momento più importante. Ai miei giocatori non potevo chiedere di più, si sono sempre allenati alla grande, hanno giocato con il dolore, senza mai risparmiarsi e dando anima e corpo. Meritavano un finale diverso, come lo meritava il nostro pubblico, sempre al nostro fianco, sempre pronto a sostenerci e a tifare per noi. Credo veramente che i nostri tifosi siano qualcosa di eccezionale per questa categoria. A fine stagione è d’obbligo spendere qualche parola anche per lo staff: ringrazio il mio assistente Marco Milan sempre presente, attento e pronto nei consigli, il fisioterapista Alberto Sandrini che quest’anno, purtroppo, ha avuto tantissimo lavoro, dovendo rimettere sempre in piedi i giocatori per le partite e il preparatore Stefano Parisotto, sempre sul pezzo. L’ultimo pensiero è per Roberto Adduca e Maurizio Bortoluzzi, due figure sempre presenti in palestra e sempre al fianco della squadra. Non abbiamo vinto il campionato, ma siamo un gruppo splendido. Mi ritengo fortunato ad allenare questi ragazzi: sono da sempre convinto che prima di essere bravi giocatori siano uomini veri e io sono fiero di poter essere al loro fianco”.