Bidoli: «Carenza di medici di base, in montagna la situazione è gravissima»
«La carenza di medici di medicina generale non è certo una novità, ma le dimensioni che sta assumendo e la gravissima situazione che sta vivendo l’area della montagna impongono una riflessione urgente da parte della governance regionale». Questo il commento del consigliere del Patto per l’Autonomia Giampaolo Bidoli a margine del question time odierno durante il quale ha presentato una interrogazione sul tema, rivolta all’Assessore alla salute Riccardi.
«In altre regioni – evidenzia Bidoli –, in Toscana e più recentemente in Veneto, si è già corsi ai ripari rispetto a questa carenza attraverso diversi strumenti che, da un lato, cercano di incentivare l’assegnazione e la permanenza in ruolo e, dall’altro, creano le condizioni affinché coloro che hanno già intrapreso i corsi di formazione di specializzazione in tale area possano vedersi assegnare utenti, pur entro un massimale contenuto e garantendo le opportune modalità organizzative per permettere la frequenza delle attività formative».
«A onor del vero, alcune misure da parte dell’amministrazione regionale del Friuli-Venezia Giulia per tentare di arginare il problema sono state adottate – prosegue Bidoli –, penso ad esempio all’accordo tra la Regione e le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale per l’integrazione regionale dell’indennità di collaboratore di studio, ma sicuramente non sono strumenti risolutivi rispetto a una problematica di grandissimo impatto per tutta la popolazione e specie per alcune aree già fragili come la montagna».
«Già a partire dal mese di maggio – conclude il consigliere del Patto per l’Autonomia –, l’area della Carnia, Canal del Ferro e Valcanale si troveranno in seria difficoltà e analoga situazione interessa anche ampie parti dell’area montana del Friuli occidentale. Nell’attesa che siano adottate misure a livello italiano, perché la nostra Regione non si attiva per realizzare quanto già fatto da altre parti?».