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Bombardamenti in Ucraina, grande apprensione in Val Resia

Ore di grande apprensione anche in Friuli per quando sta accadendo in Ucraina dopo l’attacco della Russia. Le sta vivendo in particolare Claudio Quaglia, residente a Resia ma con un passato di vita lavorativa tra Russia ed Ucraina, dove attualmente risiedono il figlio Pavel e l’ex compagna Nadia.

“Non riuscivo a mettermi in contatto con lui da tre giorni – ha raccontato, aggiornando amici e parenti attraverso la sua pagina facebook – poi fortunatamente nel pomeriggio tramite la madre siamo riusciti ad avere rassicurazioni da parte del suo comandante che è vivo, sta combattendo ma è vivo”.

Pavel è un ragazzo di 24 anni, ingegnere aeronautico, che dopo aver concluso l’accademia militare, opera nella zona di Nikolaev, a un centinaio di chilometri da Odessa. “L’hanno chiamato per andare nelle zone più calde del conflitto lunedì” ci ha raccontato Claudio. I due non si vedono dal 2015, ma si sentono con frequenza al telefono. “Era certo che sarebbe scoppiato il conflitto – aggiunge il padre – sono davvero preoccupato. I miei contatti mi hanno confermato che in Ucraina la tensione è alta, e che ormai anche i civili sono stati armati dall’esercito. Sarà una guerra casa per casa, gli ucraini non hanno intenzione di arrendersi. Sanno cosa significa restare sotto la Russia e non vogliono tornare in quella situazione, mio figlio stesso me l’ha assicurato quando gli ho proposto di venire in Italia per mettersi al sicuro”.

Quaglia si è fatto aggiornare per tutto il giorno sull’evolversi della situazione, “la madre di Pavel mi racconta e mi manda dei video rispetto ai movimenti nella loro città situata nella regione di Sumy che si trova a nord-est del paese, al confina con la Federazione Russa – si sentono esplosioni continue, lanci di granate, colpi di kalasnikov, dà brividi. Loro sono asserragliati in casa e temono per la loro vita, i combattimenti ormai hanno raggiunto anche le periferie; mi ha raccontato di aver già sotterrato viveri, documenti e piccoli valori qualche giorno fa, per ogni evenienza. La situazione è davvero difficile”. Quaglia ha condiviso i suoi timori sul suo profilo social, ricevendo la solidarietà di tantissimi amici e compaesani della Val Resia. “Prego per loro sperando che il conflitto termini il prima possibile”.