Braccio di ferro in Prefettura a Udine contro l’arrivo dei migranti a Bordano
Erano circa una quarantina i cittadini di Bordano e Interneppo che questa mattina si sono presentati dinnanzi alla Prefettura di Udine, a sostegno del sindaco Ivana Bellina, la quale assieme al capogruppo di minoranza Valter Stefanutti, ha incontrato il Prefetto Vittorio Zappalorto, per discutere del trasferimento di una decina di migranti nella struttura alberghiera “Alla Terrazza” di Interneppo.
“La nostra storia è legata al fenomeno dell’immigrazione – hanno scritto in una nota – e inoltre a partire dagli anni ’90 abbiamo accolto nella nostra comunità intere famiglie provenienti da diverse aree di crisi internazionale tra cui Argentina, Albania, Romania, Ucraina, Kossovo, Marocco e molte altre, che si sono perfettamente integrate nel tessuto sociale. Vogliamo prendere le distanze da qualsiasi strumentalizzazione o accusa di razzismo – aggiungono – ma siamo contrari all’accoglienza di soli ragazzi di età compresa tra i 18 e i 28 anni, soprattutto se non provenienti da conflitti, ma lo saremmo, invece, se a richiedere ospitalità fossero famiglie richiedenti asilo, fuggite da zone di guerra”.
I cittadini contestano in particolar modo il luogo individuato per permettere l’ospitalità ai richiedenti asilo, ovvero il piccolo abitato di Interneppo, frazione di 140 anime, molte delle quali anziane, privo di servizi, trasporti pubblici e centri di aggregazione. Scelta che ha messo in allarme la popolazione sia per questioni di sicurezza che di prospettive. Assieme ai cittadini si sono presentanti pure il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini e il parlamentare leghista, Daniele Moschioni. I due esponente della Lega Nord sono stati però esclusi dal vertice: «Ritengo quanto accaduto gravissimo, ma non nei confronti del sottoscritto quanto dell’istituzione che rappresento, e cioè della Regione Fvg. Una grave mancanza di rispetto” ha commentato Mazzolini che tra i primi, una settimana fa, ha sollevato la questione dei migranti a Bordano.
Smessi i panni da vicepresidente del Consiglio, Mazzolini indossa quelli da leghista e attacca: «Avrei voluto assistere alla riunione per ascoltare – aggiunge – ma evidentemente le istituzioni valgono a seconda del colore politico di chi le rappresenta. Resto allibito da quant
o accaduto e mi aspetto le scuse del prefetto, che a differenza di un consigliere regionale o di un parlamentare non rappresenta il popolo, ma solo l’apparato, la burocrazia, la boriosità dello Stato. Una figura – conclude – che da tempo la Lega vorrebbe eliminare per la sua inutilità».
Sul tema migranti, Mazzolini rincara la dose: «Non può esistere che persone di cui non si conosce nulla, né la provenienza, né i precedenti, né lo stato di salute vengano ‘spediti’ in una frazione di un paese come Bordano, dove non avranno nulla da fare se non starsene con le mani in mano o andare alla ricerca di una rete wi-fi. Siamo disposti ad aiutare solo le famiglie e chi realmente scappa da una guerra. Gli altri possono tranquillamente essere rimpatriati».
L’incontro è finito alle 13 e ha portato ad ottenere una dilazione di quindici giorni per l’accettazione del progetto di Sprar. In caso di firma, l’arrivo dei rifugiati previsti potrebbe scendere da 10 a 6. Tempo che sarà utilizzato per trovare soluzioni abitative differenti, previo dibattito pubblico e assemblea consiliare.