Cade per venticinque metri a Meduno, soccorso un escursionista
Si è concluso poco prima delle 18 di ieri, mercoledì, un intervento della stazione di Maniago del Soccorso Alpino Speleologico iniziato poco dopo le 14. Sembrava inizialmente trattarsi di un trauma non grave quello occorso ad un escursionista della provincia di Como del 1949 ruzzolato per diversi metri dopo aver perso aderenza durante una escursione lungo l’anello del Monte Cereis che corre sopra Navarons e Redona. La chiamata è arrivata direttamente dall’inforfunato al Nue112 che riferiva una lussazione ad una spalla. Per questo motivo inizialmente sul posto sono state dirette solamente le squadre di terra e in primis si è mosso un soccorritore della stazione di Maniago che si trovava già nei paraggi e che è accorso a dieci minuti dalla chiamata per cercarlo, come da indicazioni fornite dal chiamante alla Sores, nei pressi della nuova falesia di roccia e dei sentieri ad essa adiacenti, cosa che invece non era.
L’uomo si trovava lontano dalla falesia ed è stato possibile individuarlo con una ricerca più precisa grazie alle coordinate inserite nel GPS. Con i rinforzi di altro personale, tra cui un infermiere, in tutto sette soccorritori del Soccorso Alpino e due Vigili del Fuoco – questi ultimi poi han dovuto abbandonare lo scenario per accorrere su un incendio – si è fatta una valutazione della possibilità di evacuare il ferito solamente via terra, scartandola subito e per le condizioni dell’infortunato, con più traumi tra cui uno al capo, e per l’impervietà del terreno.
Con l’arrivo dell’elisoccorso regionale è stata sbarcata sul posto con una verricellata di una trentina di metri l’equipe tecnico sanitaria al completo – tecnico di elisoccorso, medico, infermiere- il ferito è stato stabilizzato e imbarellato con l’aiuto dei soccorritori che già si trovavano su di lui e portato in ospedale a Udine.
Da quanto riportato dal ferito ai soccorritori e da quanto analizzato sul posto la sua caduta è stata di circa venticinque metri ruzzolando lungo un ripido ghiaione ed è stata bloccata grazie ad una pianta che ha evitato ulteriore precipitazione. Le operazioni con l’elicottero sono state agevolate dalla nuova piazzola di atterraggio realizzata proprio nei pressi della palestra di roccia, anch’essa di recente realizzazione, grazie all’iniziativa del Comune di Meduno, con la collaborazione del Cai locale e di vari gruppi di alpini del posto.