In calo gli artigiani FVG, ma meno che nel resto d’Italia
Calano gli artigiani titolari e il numero dei loro collaboratori in Friuli Venezia Giulia, ma la diminuzione è più contenuta che nel resto d’Italia. Si registra, inoltre, un invecchiamento dei titolari di impresa, riflesso chiaro dell’invecchiamento della popolazione regionale che tra il 2007 e il 2016 ha perso 38mila giovani tra i 20 e 34 anni. In questo lasso di tempo il loro peso totale sugli abitanti è sceso dal 17,4 al 14,1 per cento.
È il quadro che emerge dall’elaborazione del Centro Studi di Confcommercio Imprese Udine, diffusa in concomitanza con la seduta del Consiglio regionale di Confartigianato FVG e redatta sulla base dei dati Inps riguardanti gli artigiani iscritti al fondo pensionistico gestito dall’istituto.
Nel 2016 i lavoratori artigiani iscritti erano 36.352, 514 in meno rispetto all’anno precedente, pari a un -1,4%. Va peggio in Italia, dove la categoria ha perso l’1,8%. In Friuli Venezia Giulia il 92% degli iscritti è titolare dell’azienda, l’8% è rappresentato dai collaboratori. Tra i 514 che mancano all’appello, 414 sono titolari e 100 sono collaboratori.
«È un andamento che risente dell’invecchiamento della popolazione», interpreta il presidente regionale di Confartigianato, Graziano Tilatti (nella foto) -. Tuttavia, prosegue, «l’artigianato continua a offrire un’opportunità di lavoro – sia dal punto di vista economico che sociale – anche a persone nella terza età. Non si tratta soltanto di un fatto di necessità, poiché fare l’artigiano, nonostante i problemi, è una fonte di realizzazione personale che mantiene attive le persone anche alla soglia della pensione e oltre».
Analizzando l’andamento complessivo del comparto artigiano, Tilatti in occasione del Consiglio generale ha giudicato «positivamente» l’attenzione che il Governo regionale continua a rivolgere ai problemi dell’economia e delle imprese e ha definito «sicuramente buono» il rapporto che in questi anni gli artigiani hanno costruito e consolidato con la presidente della Regione, Debora Serracchiani, e il vice presidente nonché assessore di riferimento, Sergio Bolzonello.
Tuttavia, ha precisato Tilatti, le imprese artigiane continuano a soffrire di alcune storture di sistema. «È prioritario intervenire su semplificazione e alleggerimento della pressione fiscale – ha elencato -, riduzione della burocrazia, certezza dei tempi di pagamento. Non da ultimo, serve una riforma della giustizia civile e amministrativa».
Tornando all’andamento della popolazione artigiana, quasi la metà si trova in provincia di Udine (49%), segue la provincia di Pordenone (27%), quindi Trieste (14%) e Gorizia con il 9%. Nell’ultimo anno le perdite maggiori si sono registrate a Pordenone (-1,8%) e Udine (-1,6%), mentre Trieste ha sostanzialmente tenuto. Nel decennio 2007-2016 perdite superiori alla media regionale si sono avute a Gorizia (-14,2%) e Pordenone (-13,6%); evoluzione meno negativo ancora a Trieste, che ha perso il 5 per cento.