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Camminate e riflessioni lungo i sentieri dei partigiani in Carnia

Nell’ambito delle iniziative programmate per ricordare gli 80 anni trascorsi dalla costituzione della Zona Libera della Carnia – che vivrà uno dei momenti più importanti sabato 14 Ampezzo, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – l’ANPI e Legambiente hanno proposto una serie di escursioni in alcuni luoghi simbolo della Resistenza.

Si è cominciato domenica scorsa, 8 settembre, con la località di Pani, la ridente conca a circa 1000 metri di altitudine, dove convergono i territori dei Comuni di Ampezzo, Socchieve, Enemonzo e Raveo. Qui trovarono rifugio nell’autunno del 1944 i combattenti della Osoppo e della Garibaldi durante la controffensiva dei nazisti, che mise fine all’esperienza della Repubblica Partigiana. Il luogo era facilmente difendibile e consentiva ai partigiani varie vie di fuga, oltre a farli contare sull’aiuto determinante di Antonio Zanella, l’Ors di Pani. Tra il 17 e il 20 novembre – come ha raccontato Tranquillo De Caneva (il partigiano Ape), del quale ricorrono quest’anno i cinquant’anni dalla scomparsa – si svolse nei pressi della località di Nastona una vittoriosa battaglia, che, anche per l’arrivo anticipato della neve, permise di respingere momentaneamente i reparti dei cosacchi, alleati dei tedeschi, e di guadagnare tempo per la fuga.

L’escursione è iniziata dagli Stavoli della Congregazione, in Comune di Socchieve, con meta la cima del panoramico Monte Monfredda (detto anche Monte Cjarpenet, altitudine m. 1327), che offre belle vedute sulla media valle del Tagliamento. Da qui i circa cinquanta partecipanti hanno proseguito per la Forca di Pani, fino ad imboccare il sentiero CAI 221 che porta agli Stavoli di Pani di Raveo. Durante il cammino ci sono stati degli interventi della guida naturalistica Nicola Ceschia, sugli aspetti ambientali del territorio, e di Roberta Corbellini, che ha rievocato gli avvenimenti storici che portarono e caratterizzarono la costituzione della Repubblica Partigiana. Lungo il sentiero è stato possibile anche ammirare l’installazione di “land art” dell’artista Marina Zuliani. La Chiesetta di Pani di Raveo ha ospitato poi un’azione scenica curata da Sara Alzetta, con la partecipazione dei giovani Stella Di Toma, David Marchi, Domenico Zamburlini e Linda Zennaro. Al rientro immancabile sosta sotto il faggio isolato (fau di Bersenai) che domina la valle. La giornata si è conclusa con l’inaugurazione di uno degli Stavoli della Congregazione, di proprietà del Comune di Ampezzo, che è stato recentemente ristrutturato e dedicato alla Zona Libera della Carnia e con una visita al piccolo Museo di Colza di Enemonzo, che permette di conoscere quella che era la vita di un tempo nei paesi della nostra montagna. Per limitare l’accesso di veicoli, in un ambito di grande interesse ambientale e considerate anche le caratteristiche delle strade, è stato effettuato un trasbordo ed utilizzato un pulmino gentilmente messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale di Socchieve.

Prossima tappa di “Impronte di Libertà”, domenica 22 settembre, sarà il Passo Rest, tra Caprizi e Tramonti di Sopra, valico utilizzato dalle donne della Carnia per raggiungere a piedi la pianura e scambiare prodotti locali in cambio di farina di mais, durante il periodo di isolamento della zona. Dopo una performance teatrale, che ricorderà queste vicende, per i più allenati sarà possibile salire a Casera Rest e alla Cima del Monte Rest (altitudine m. 1780). Dislivello complessivo: 730 metri. Tempi previsti per l’ascesa: due ore/due ore e quindici minuti. Appuntamento alle ore 9.30 nei pressi di Passo Rest. Descrizione dettagliata e programma sul sito ANPI Provinciale e Legambiente FVG.