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Canale scolmatore Corno – Tagliamento, un’opera idraulica strategica

SOPRALLUOGO

Dopo il convegno di apertura a Villa Manin e la posa della prima pietra per i lavori di bonifica ambientale a Torviscosa, la Settimana della bonifica – appuntamento annuale promosso dall’ANBI nazionale (associazione nazionale bonifiche) con lo scopo di divulgare l’attività, il ruolo e le funzioni dei consorzi di bonifica, dalla difesa idraulica del territorio al servizio irriguo fornito all’imprenditoria agricola – organizzata dal Consorzio di bonifica pianura friulana, è proseguita a Rive d‘Arcano e San Daniele, con la visita al canale scolmatore Corno – Tagliamento. Presso questa importante opera idraulica, entrata in funzione per la prima volta 20 anni fa, è stato effettuato un sopralluogo dal viceministro del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, on. Vannia Gava, dal segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, Marina Colaizzi, e dal direttore centrale Ambiente della Regione FVG, ing. Massimo Canali, accompagnati dalla presidente del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana Rosanna Clocchiatti e dal direttore Armando Di Nardo, oltre che dal sindaco di San Daniele Pietro Valent e dall’assessore al Comune di Rive d’Arcano Nicola Nicli.

L’OPERA IDRAULICA

Il canale scolmatore – opera in galleria con sezione circolare di 5 metri di diametro – ha una lunghezza di 5.300 metri e trasporta la portata di piena del torrente Corno nel Tagliamento, ove sbocca all’altezza di Aonedis di San Daniele. Le caratteristiche tecniche e la modalità di funzionamento sono state illustrate dal direttore dell’area tecnica del Consorzio, ing. Stefano Bongiovanni. “Con l’entrata in esercizio di fine ottobre 2004 la pericolosità idraulica dei territori rivieraschi del Corno è diminuita; non si sono più registrati, da tale data, quei fenomeni di allagamento che avevano creato danni notevoli al territorio e alle comunità insediate”. Inizialmente si era ipotizzato che l’opera entrasse in funzione mediamente una volta nell’arco di qualche anno, ma la modifica del clima caratterizzato da precipitazioni intense, sia pure alternate a periodi siccitosi, l’ha resa necessaria più volte all’anno, “non ultima lo scorso 16 maggio, quando il valore massimo della portata scolmata ha raggiunto di 70 m3/s. Prima di questa data l’opera era entrata in funzione nei primi giorni di novembre dello scorso anno quando, in occasione dell’allerta rossa sul territorio regionale e di forti precipitazioni, aveva scaricato i valori massimi di portata (100m3/s) per alcuni giorni evitando l’esondazione del torrente Corno, evento che sarebbe stato potenzialmente calamitoso per un territorio esteso da San Daniele fino a Codroipo”.

CANALE SCOLMATORE CORMOR – TORRE

È necessario, è stato riferito durante il sopralluogo, realizzare un’opera idraulica della medesima tipologia per la mitigazione del rischio idraulico lungo l’asta del torrente Cormor con una galleria scolmatrice verso il torrente Torre. Nell’accordo Stato/Regione (firmato l’8 marzo 2024 tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Regione FVG Massimiliano Fedriga) sono stati previsti 80 milioni di euro a favore del Consorzio per la sistemazione degli interventi complementari nel bacino dei torrenti Torre e Isonzo, necessari per la loro messa in sicurezza e per predisporre i due torrenti a ricevere la portata prevista dal torrente Cormor. La presidente del Consorzio Clocchiatti auspica che, grazie alla proficua collaborazione tra tutte le istituzioni coinvolte, vengano reperite le risorse anche per realizzare l’opera idraulica principale; analogamente allo scolmatore Corno-Tagliamento. “Rafforzerebbe la prevenzione dal rischio idraulico con l’obiettivo di evitare danni per allagamenti ed esondazioni che potrebbero superare in pochi anni la spesa per l’investimento che si intende effettuare”.

DICHIARAZIONI GAVA E COLAIZZI

“Opere ingegneristiche di questa portata sono strategiche per la messa in sicurezza del Paese – ha affermato la viceministro Gava -. Il prossimo obiettivo è la realizzazione di un analogo canale scolmatore in galleria sul torrente Cormor, che garantirà la protezione dal rischio alluvionale di oltre mille kmq di territorio regionale, il cui primo lotto è stato finanziato nell’ambito dell’Accordo per la coesione 2021-2027. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, titolare delle politiche di prevenzione e contrasto del dissesto idrogeologico, ha avviato la programmazione degli interventi da finanziare nel 2024, destinando alla Regione Friuli-Venezia Giulia la cifra record di oltre 30 milioni di euro. Stiamo lavorando ora a un pacchetto normativo di semplificazioni per accelerare gli investimenti e realizzare le infrastrutture, ennesimo segnale concreto che la protezione di ambiente, cittadini ed economie è una priorità nell’agenda del governo e del Ministero dell’Ambiente”. “Sugli interventi per la messa in sicurezza del Torre e dell’Isonzo, l’Autorità di bacino, già nel 2023 (nota n° 7660/2023), ha espresso parere favorevole alla realizzazione del canale scolmatore Cormor. – ha aggiunto Colaizzi -. Grazie agli approfondimenti effettuati dal Consorzio di bonifica Pianura Friulana, come riportati nella documentazione tecnica progettuale, è stato possibile assegnare all’intervento priorità 1 (valore più alto) sulla base della metodologia di cui all’Allegato I del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni, per la prioritizzazione della misura di piano”.