Carnia protagonista nel romanzo di Raffaella Cargnelutti “La valle dei Ros”
Uscirà in libreria mercoledì 27 gennaio il romanzo “La valle dei Ros” di Raffaella Cargnelutti (Bottega Errante Edizioni, 192 pp. 16 €), in cui una valle isolata in Carnia, sotto le aspre montagne del Friuli, all’inizio del Novecento, diventa teatro di storie nere, legami forti, personaggi epici. Nei primi anni del Novecento, Alceste e Sisto, della famiglia dei Ros, salgono con le proprie mandrie da un paese delle Prealpi per stabilirsi in una casera incastonata in una valle tra le montagne della Carnia. È questo il fatto che sconquassa un’intera comunità e che dà inizio a una parabola nera, ispirata a fatti realmente accaduti, in cui ogni personaggio si autocondanna e dove il racconto si fa corale. Sullo sfondo due conflitti mondiali combattuti in montagna, la grande miseria che porta a una forte emigrazione maschile, prima verso le terre dell’Impero, poi della Francia, della Germania e del Belgio. E, durante l’ultima guerra, l’occupazione nazifascista tedesca e quella cosacca per contrastare e combattere la resistenza. Attorno, una natura meravigliosa e feroce, madre e matrigna, un paesaggio aspro che nulla perdona e dove per ultimo persino la terra si mette a tremare.
Quando il vecchio Ros venne da me era appena successo. Mio marito, su al pascolo, se l’era portato via un fulmine. Folgorato in un amen, aveva raccontato il famiglio, che era poco distante da lui. Per giorni quel canai non fece che piangere e straparlare, come un matto. A momenti ci rimaneva secco anche lui, aveva detto belando come una pecora. Era accaduto in fretta, vicino al Bosco Grande, sotto un larice. Lo sanno tutti che i temporali d’estate sono tremendi nella Valle, ma il mio paron era corso a cercare le bestie che, al primo botto dei tuoni, come impazzite, rischiavano di precipitare nella gola profonda del torrente, aveva spiegato il giovane pastore. E invece, era rimasto incenerito il mio povero Pietro, mentre le vacche e le pecore erano state più furbe, neanche una ne aveva presa quella tempesta. Era un giorno di fine estate. Non era ancora sera, o forse sì, non ricordo. Rapido, il cielo si era fatto scuro e una saetta lunga e gialla aveva attraversato quel catino di piombo, colpendo come una fucilata il mio paron, che Dio l’abbia in gloria! Però questo lo seppi solo dopo. Io, che stavo rimestando la polenta, ero stata freddata da un brivido, un presentimento cattivo, come se avessi immaginato quello che stava accadendo su, nel pascolo alto, vicino al cielo. Non sapevo spiegarmi perché, ma avevo sentito che poteva essere solo una mala sorte. Di corsa mi ero segnata il petto.
(La valle dei Ros, Raffaella Cargnelutti)
Raffaella Cargnelutti è critica e storica dell’arte, nonché narratrice. Vive a Tolmezzo. Esordisce in narrativa con Il ritratto di Maria (Kappavu Editore, Udine, 2010). Nel 2011, con l’Editore Antiquità, pubblica Viandante sul mare di nebbia, racconto ispirato al quadro di Caspar David Friedrich. Nel 2012, per le Edizioni Biblioteca dell’Immagine, esce L’opera imperfetta, vita romanzata del pittore Gianfrancesco da Tolmezzo. Sempre nel 2012 per Santi Quaranta ha pubblicato il volume Fiabe e leggende della Carnia.
BOTTEGA ERRANTE EDIZIONI è una casa editrice che comincia la sua attività nel 2015. Pubblica tra i 15 e i 20 libri all’anno, un trimestrale di viaggio e conta un catalogo di 50 titoli. Nelle storie di Bottega Errante Edizioni si viaggia sempre partendo dai luoghi, siano essi reali o immaginari. Il progetto editoriale comprende “estensioni” (autori dall’Est Europa e dai Balcani) “camera con vista” (collana di narrativa italiana legata alle geografie), “le città invisibili” (guide narrative delle città). Tra i nostri autori: Ivo Andrić, Miha Mazzini, Dušan Veličković, Meša Selimović, Božidar Stanišić, Miljenko Jergović, Ivica Đikić, Slavenka Drakulić, Rumena Bužarovska, Bronja Žakelj, Aleš Šteger, Dušan Jelinčič, Damir Karakas. Tra gli italiani Pino Roveredo, Paolo Rumiz, Paolo Ciampi, Angelo Floramo, Paolo Patui.