Carnici grandi protagonisti ai Mondiali Master di sci di fondo
Dal 6 al 15 marzo si sono svolti a Beitostolen (Norvegia) i Mondiali Master di sci di fondo. L’edizione 2019 ha visto la partecipazione di 1053 atleti provenienti da 26 nazioni.
L’Italia era rappresentata da 32 atleti, un numero esiguo se confrontato ad esempio con gli Stati Uniti (190), la Russia (145), la Norvegia (103), Canada (oltre 100). Pochi ma buoni, comunque. Infatti gli atleti italiani hanno portato a casa ben 30 medaglie: 9 d’oro, 13 d’argento e 8 di bronzo. Un gran bel risultato, se poi scendiamo nel dettaglio di queste 30 medaglie ben 10 sono entrate nelle valigie di 5 friulani, ovvero Olivo Antoniacomi, Giampaolo Englaro, Daniele Vuerich, Lavinia Garibaldi e Luigina Menean.
Giampaolo Englaro ha conquistato l’argento nella 15 km TC, l’oro nella 10 km TC e nella staffetta; Daniele Vuerich oro nella staffetta, Lavinia Garibaldi oro nella 10 km TC e 2 argenti nella 15 e 30 km TC; Luigina Menean bronzo nella 15 km TL. En plein invece per Olivo Antoniacomi che ha conquistato, gareggiando in TC, l’oro nella 15 km, nella staffetta e nella 30 km, oltre all’argento nella 10 km.
I Mondiali Master rappresentano un incontro sportivo tra nazioni, un confronto tra atleti non professionisti (ma molti lo sono stati) accomunati da un’unica grande passione: lo sport. Le categorie più numerose (70-80 atleti), dove lo spirito di competizione è maggiormente tangibile, sono quelle in cui gareggiano atleti compresi tra i 50 e i 70 anni (M5, 6 e 7).
Il prossimo anno i Mondiali Master si svolgeranno sulle nevi di casa, a Cogne. Sarebbe bello che, grazie all’entusiasmo per le medaglie 2019, la rappresentativa italiana fosse ben più numerosa. Sicuramente ci sarà il pokerissimo friulano, disponibile a fornire le informazioni necessarie a chi volesse far parte della squadra italiana.
Per partecipare ai Mondiali Master è necessario essere tesserati FISI e avere almeno 30 anni, mentre non c’è un limite massimo di età; quest’anno il concorrente più anziano (classe 1926) è stato lo statunitense Charles French.
(nella foto Englaro e Antoniacomi)