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Cartiera Ermolli esempio virtuoso nel campo della formazione

“La formazione è uno degli elementi centrali nei piani di sviluppo delle aziende e, in quest’ottica, la Regione ha deciso di intraprendere e scegliere, insieme alle imprese, quali percorsi specifici attivare; quello attuato con la cartiera Ermolli ne è un esempio virtuoso”.

Lo ha affermato l’assessore regionale al Lavoro, Loredana Panariti, in occasione della visita alla cartiera Ermolli di Moggio Udinese, accompagnata dal presidente e direttore generale del cartificio Giulio Munaro, dal tecnico Dario Biancolino e da Vanni Treu, presidente della cooperativa Cramars.

Per rispondere, infatti, alle esigenze formative specifiche, è stato organizzato dalla cooperativa Cramars, nell’ambito del progetto regionale Pipol – Garanzia giovani, in sinergia con due cartiere (Reno De Medici di Ovaro, oltre ad Ermolli), uno specifico corso di formazione di 400 ore, al termine del quale è prevista l’attivazione di 13 tirocini con possibile assunzione dei partecipanti nelle due realtà.

La difficoltà di reperire, sul mercato, figure con competenze mirate al lavoro nelle cartiere è stata messa in evidenza da Munaro, che ha rilevato la necessità di trovare persone da formare che abbiano caratteristiche adeguate, quali la capacità di lavorare in squadra: “la formazione ha necessità di tempi lunghi nel trasferimento delle competenze che, una volta acquisite, devono essere aggiornate continuamente – ha detto -; da qui la necessità di individuare forme interessanti con la Regione quali ad esempio il tirocinio”.

Sull’importanza della qualità della formazione ma anche della riqualificazione dei dipendenti, facendo particolare riferimento alla cartiera Ermolli, l’assessore ha sottolineato come “fra i piani di sviluppo dell’azienda c’è anche il rinnovamento tecnologico, per il quale è necessario riqualificare i dipendenti interni; anche su questi aspetti, stiamo valutando i percorsi formativi da attuare con la Regione, oltre alle possibilità di collaborazione con gli atenei regionali” ha osservato.

Nel corso dell’incontro, in cui Munaro ha illustrato la storia del cartificio risalente agli inizi del Novecento, sono state evidenziate le possibilità di sviluppo produttivo e occupazionale per una realtà che oggi occupa 190 dipendenti e si estende su un’area di 52.600 mq, di cui 22.000 coperti, con una produzione di 51mila tonnellate di carta l’anno.

L’azienda è attualmente impegnata a portare a termine il potenziamento degli impianti di produzione di energia idroelettrica e termoelettrica, oltre ad aumentare le superfici destinate a magazzino per materie prime e prodotto finito. In essere anche l’incremento della produttività e la razionalizzazione delle attività di rilavorazione della carta. L’ulteriore fase già programmata prevede lo sviluppo delle linee di produzione, con inserimento e sostituzione degli impianti per la produzione e il controllo della qualità della carta e la realizzazione e l’espansione delle aree esterne per carico-scarico.

(nella foto, da sinistra, Biancolino, Treu e Panariti)