Il “caso Collina” approda in Consiglio Regionale
“È una pubblicità della quale avremmo fatto volentieri a meno quella che il contenzioso fra la Frazione di Collina e l’Amministrazione comunale di Forni Avoltri avrà in Consiglio regionale oggi, mercoledì 5 aprile”. Lo afferma in una nota il Comitato promotore per la gestione separata degli usi civici della Frazione di Collina.
Con una interrogazione a risposta immediata, rivolta lunedì scorso alla presidente Debora Serracchiani da parte del consigliere regionale Stefano Pustetto, a finire sotto la lente d’ingrandimento del Consiglio regionale è la mancata convocazione − e anzi il rinvio “sine die” − da parte del Comune di Forni Avoltri, delle elezioni del Comitato di gestione separata dei Beni civici di Collina.
“In attesa delle puntuali e circostanziate risposte che la Presidente Serracchiani avrà la cortesia e la sollecitudine di provvedere – dicono dal Comitato -. non possiamo non auspicare che, finalmente, la navicella dell’autonomia gestionale della Frazione di Collina per quanto concerne i propri usi civici esca da quel mortale abbraccio o “triangolo delle Bermude” fra Comune di Forni Avoltri-Commissario regionale agli Usi civici-Uffici Regionali, e prenda finalmente il largo. Il gioco delle tre carte fra i diversi uffici, che si rimpallano senza fine competenze e responsabilità senza mai giungere all’applicazione della Legge e al soddisfacimento delle sacrosante istanze della montagna carnica, ha da finire una volta per tutte. Ci sia inoltre consentito sottolineare come la totale mancanza di cognizione e consapevolezza, soprattutto da parte dell’Amministrazione di un Comune montano di una Carnia già emarginata e derelitta, della grande valenza identitaria e partecipativa della gestione autonoma frazionale degli usi civici, è moralmente delittuosa, poiché in tal modo si induce, si genera e si alimenta nella popolazione ulteriore distacco e disaffezione nei confronti delle Istituzioni, dovunque e comunque intese. Da un lato a Trieste, a Udine e anche a Forni Avoltri si sprecano affermazioni di principio e piangono calde lacrime sullo spopolamento della montagna friulana, mentre dall’altro si perseguono con fredda determinazione e con fatti concreti (rinvii, omissioni, rimpalli, ritardi, proroghe, dilazioni ) la disaffezione e il distacco dei pochi che quassù ancora vivono, o sopravvivono. Più che un sospetto, una certezza – conclude la nota del Comitato promotore per la gestione separata degli usi civici della Frazione di Collina -: ridotta Collina a un paese vuoto e morto, resteranno i boschi. Naturalmente, a pro di chi potrà gestirli a proprio totale arbitrio. Esattamente come ora”.
Giuro che non ho capito di cosa parlino! Se parlassero un po’ più chiaro? Con tutta la simpatia per un piccolo paese contro tutti i più grandi !