Caso donna investita a Tolmezzo, le precisazioni della Direzione Sanitaria della Sores
La Direzione Sanitaria della Sala Operativa delle Emergenze Sanitarie, in merito a quanto accaduto a Tolmezzo qualche giorno fa (investimento nelle vicinanze dell’ospedale), precisa quanto segue:
– la prima richiesta di soccorso giunge in centrale alle 10:27 per un investimento che viene classificato come urgente (con la necessità di una ambulanza con personale qualificato). Al momento dell’evento l’ambulanza di Tolmezzo era impegnata in un intervento urgente e pertanto viene attivato il mezzo più vicino che parte da Paluzza alle 10:31.
– alle ore 10:40 la centrale riceve l’unica telefonata di sollecito da parte di un cittadino nella quale, in momenti successivi, intervengono anche un medico presente sulla scena e il volontario dell’ambulanza casualmente sul posto. L’operatore della Croce Rossa si rende disponibile a caricare l’infortunato a bordo del mezzo ma l’operatore della centrale, verificato che l’ambulanza con infermiere era in arrivo nel giro di 3-5 minuti, preferisce attendere. La telefonata si conclude alle 10:43 con in sottofondo la sirena del mezzo in arrivo (17 minuti e non 55 come indicato nell’articolo). La signora è a bordo dell’ambulanza alle 10:50 e alle 10:51 è al Pronto Soccorso di Tolmezzo.
Si ritiene pertanto che l’operatore abbia agito rispettando le regole del soccorso e garantendo la massima sicurezza all’infortunato (tenuto conto delle tempistiche e della presenza di un medico sulla scena).
Rispetto al numero di mezzi di soccorso disponibili, con l’attivazione del nuovo piano dell’emergenza urgenza, la Carnia ha a disposizione nelle ore diurne 2 mezzi di soccorso in più rispetto al passato. Una analoga situazione un anno fa avrebbe richiesto l’invio dell’ambulanza di Gemona.
Non vedo vi sia nulla di nuovo rispetto a quanto riportato nell’ articolo, e quindi non vi sia precisazione alcuna. E mi pare che non fosse stato scritto che l’ambulanza è giunta dopo circa un’ora. Infatti come già avevo riportato in un mio commento, la distanza Paluzza Tolmezzo è di circa 18 chilometri e si percorre in 17 minuti più o meno. Che però vi sia a Tolmezzo una sola ambulanza è davvero poco. Inoltre questa precisazione non è altro che un mettere le mani avanti. Ormai ragazzi, in Carnia funziona così. Aspettate l ‘ambulanza da Ampezzo, o Paluzza, e zitti e cuzzo, e non rompete più.
Di seguito quanto riporta l’articolo di RSN del 10 febbraio che, a sua volta, lo riprende da cjargne.it:
“Una situazione paradossale che ha visto l’anziana rimanere sull’asfalto dalle 10.25 alle 11.20”
Chi racconta bugie?
In effetti vi è una discrepanza nella dichiarazione dei tempi di attesa, perchè una fonte dice che la signora ha atteso il soccorso dalle 10.25 alle 11.20, l’altra che un operatore aveva sentito al telefono la sirena di una ambulanza alle 10.43. Se l’accesso della persona coinvolta al pronto soccorso tolmezzino è stato registrato correttamente, credo che lo stesso faccia testo per l’orario. E scrivo così non per malafede, ma mi pare strano che una ambulanza abbia finito il carico della signora alle 10.50 e che la stessa sia stata registrata all’ entrata del pronto soccorso alle 10.51 come dichiara la Direzione Sanitaria del Sores. Ma può essere limite mio di comprensione.
Ma a me interessa solo che bisogna attendere le ambulanze da Paluzza e Ampezzo, che devono rimanere, ma non per far servizio per la conca tolmezzina, ecc. perchè mi pare fossero utilizzabili nelle valli, e come servizio supplementare, non date dall ‘assessora per il nosocomio e la Carnia tutta.
Credo ci sia bisogno di chiarezza. C’è una persona anziana ferita a terra in strada in pieno inverno a 200 metri dall’ospedale e pochi minuti dopo l’investimento un’autoambulanza della CRI sopraggiunge casualmente e l’equipaggio si ferma a prestare soccorso, e dopo aver giustamente applicato il collare e telo termico si rende disponibile per portarla in ospedale, d’accordo con il medico anch’esso casualmente presente. Sarebbe utile capire per quale ragione bisogna far partire un’altra autoambulanza a sirene spiegate da un posto lontano 20 chilometri. Ho letto alcuni tentativi di spiegazione: che l’autoambulanza era in servizio privato, che il personale non era qualificato, addirittura il timore che potesse restare tetraplegica se mal trasportata, ma allora avrebbero potuto fare un danno anche mettendo il collare. Ma non erano operatori CRI ? quindi formati almeno sull’uso del cucchiaio e della spinale. Non intervengono in tutti i soccorsi quando la stessa autoambulanza dal servizio privato passa al convenzionato? O forse fa tutto l’infermiere e i volontari guardano? E in talune postazioni non vi sono forse infermieri assunti direttamente dalla CRI talora a “gettone”? con quale esperienza e formazione? Si saranno anche applicati i protocolli, ma il buon senso?
Per localizzazione mezzi di soccoros di diverso tipo a Tolmezzo ed in Carnia, cfr. esistono diversi tipi di ambulanze a Tolmezzo e Ampezzo Paluzza Ovaro, cfr. cfr.
PIANO DELL’EMERGENZA URGENZA DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA,
http://mtom.regione.fvg.it/storage//2015_1674/Allegato%201%20alla%20Delibera%201674-2015.pdf p. 9,
e sito giunta regionale http://www.regione.fvg.it/…/comunicato.act;jsessionid… in cui si legge: “SANITÀ: PIANO EMERGENZA, POTENZIATO SERVIZIO AMBULANZE
Trieste, 28 ago – Più ambulanze e più automezzi di soccorso avanzato (ALS) e soprattutto distribuiti meglio, a “maglie larghe” su tutto il territorio regionale. È una delle indicazioni del nuovo Piano dell’emergenza / urgenza, approvato oggi in via preliminare dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca. (…).
Nuove postazioni di ALS (mezzo di soccorso avanzato), sempre dalle 8.00 alle 20.00, sono previste a Gradisca d’Isonzo, Ampezzo, Ovaro, Paluzza, Chiusaforte, Azzano Decimo e San Pietro al Natisone. In queste due ultime località il servizio sarà a disposizione anche nelle ore notturne”.