Il Castello di Colloredo simbolo della ricostruzione del Friuli
Una breve cerimonia (“come usano fare i friulani”, ha commentato la presidente della Regione, Debora Serracchiani) ha ufficializzato il completamento di una prima parte del tetto a copertura del castello di Colloredo di Monte Albano, rimasto in buona parte distrutto dal terremoto del 1976 ed attualmente in fase di ripristino tramite interventi di conservazione e recupero delle strutture superstiti e di ricostruzione di quanto perduto sulla base di rilievi e della documentazione fotografica precedente il sisma.
“Questo è il luogo simbolo più importante di tutto il Friuli Venezia Giulia”, ha affermato Serracchiani, presente al sopralluogo odierno insieme all’assessore alle Infrastrutture, Mariagrazia Santoro, al sindaco Luca Ovan, ai consiglieri regionali Enio Agnola e Alessandro Colautti e ad altri rappresentanti istituzionali del territorio.
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“Grazie a tutti coloro i quali si stanno impegnando in questa grande fatica – ha aggiunto la presidente – rispetto alla quale si cominciano a vedere i risultati. È evidente il lavoro di squadra e lo spirito di collaborazione fra le diverse amministrazioni coinvolte. C’è la precisa volontà – ha sottolineato Serracchiani – di ridare piena vita a questo luogo, riempendolo di contenuti di alto profilo”.
Il recupero dell’intero complesso, infatti, comporterà l’inserimento di nuove funzioni pubbliche e la riassegnazione ai privati delle unità immobiliari all’interno degli edifici che originariamente possedevano. Ampie porzioni del castello potranno essere potenzialmente destinate ad uso museale, espositivo e convegnistico.
Ad oggi, nel frattempo, sono stati realizzati lavori per 6 milioni di euro, dei quali 3,4 nell’ambito della gestione diretta da parte della Regione, e si sta recuperando progressivamente il ritardo iniziale dovuto a rinvenimenti archeologici.
Ma soprattutto, come è stato evidenziato nel corso della cerimonia, è stata ultimata la copertura dell’Ala Est, comprese le lattonerie in rame e i dettagli esecutivi, mentre è attualmente installata la struttura portante in legno del tetto dell’Ala Nievo e si procederà quanto prima alla posa del tavolato, dell’isolamento termico e dei coppi.
“Una terra che ha subito danni terribili dal terremoto – ha rilevato Santoro – sta ora riacquisendo un patrimonio che ne rappresenta forza, vigore e bellezza. Complimenti all’impresa che sta procedendo speditamente e a tutto lo staff regionale che sta coordinando l’opera con dovizia e passione”.
La consegna dei lavori è avvenuta il 9 novembre 2012, con termine di ultimazione attualmente previsto per il 26 aprile 2018. Attualmente è in corso di esecuzione il restauro degli edifici denominati Ala Nievo, Ala Est, Casa Rossa, nonché la costruzione ex novo della centrale tecnologica al servizio dell’intero compendio castellano e l’esecuzione di parte delle opere esterne.
L’intero intervento, valutato in 28,5 milioni di euro, interessa una volumetria di quasi 40mila metri cubi con una superficie utile di circa 7.500 metri quadri di pavimentazioni interne.