Cattivi auspici per i primi mesi del 2020 dal Pignarul di Tarcento
“Il fumo della pira del ‘Pignarul grant’ è partito a Sud e solo dopo ha spirato verso Est e quindi la prima parte del 2020, secondo il vaticino del Vecchio Venerando, porterà qualche difficoltà da affrontare: lavoreremo per mitigare i cattivi auspici dei primi tre mesi dell’anno, per riprendere con slancio a primavera e godere dopo agosto-settembre della positività che ci viene pronosticata”.
Lo ha commentato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga dopo aver presto parte al falò di Tarcento interpretato dal Vecchio Venerando in base alla direzione del fumo, festa per eccellenza dell’Epifania friulana. Sulla cima della collina di Coja, in migliaia hanno preso parte a una tradizione che gli studiosi collocano in epoca pre-celtica, festa che viene organizzata dal 1928 dal Comune assieme alla Pro loco.
“Una bellissima tradizione – ha aggiunto Fedriga – che tiene stretti e ancorati questi territori alle proprie radici: vedere tutti questi fuochi accesi in ogni comunità è uno spettacolo e una dimostrazione di forte identità. Si tratta di un senso di appartenenza alla comunità a cui questa Amministrazione regionale tiene molto e che crediamo sia determinante per affrontare il futuro. A noi spetta ‘sfruttare’ le ricchezze che ci sono state tramandate, anche come fattore di attrattività turistica”.
Secondo il Vecchio Venerando il vaticinio è nel complesso “abbastanza positivo”. “E’ crollato un pezzo di falò e questo lo interpretiamo tradizionalmente come segno di un evento un po’ nefasto, ma è caduto verso l’interno e questo contiene l’effetto di negatività. Prevedo che di certo ci sarà molta siccità quest’anno e questo dovrebbe essere un ennesimo segnale da interpretare come urgenza a prenderci cura del nostro ambiente. Il cambiamento positivo lo aspetteremo verso agosto-settembre”.