Celebrati i 1500 dalla morte di Santa Colomba, patrona di Osoppo
“Le celebrazioni di quest’anno, oltre a commemorare l’importante ricorrenza, pongono l’accento sull’importanza delle radici cristiane e culturali della comunità. Un plauso va agli organizzatori e ai volontari che, con grande impegno, hanno contribuito alla riuscita della festa, e all’Amministrazione comunale di Osoppo, che ha creduto fortemente nella ripresa di queste tradizioni. Questi eventi ci ricordano chi siamo e da dove veniamo. Oggi più che mai è importante riscoprire e celebrare le nostre tradizioni, perché rappresentano il fondamento su cui costruire il futuro della nostra comunità. Senza memoria delle nostre radici, non possiamo avere un vero futuro.”
Così l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, ha commentato le celebrazioni per i 1500 anni dalla morte di Santa Colomba, patrona di Osoppo, a margine della Messa solenne officiata ieri dall’arcivescovo di Udine, monsignor Riccardo Lamba, nella chiesa di San Pietro.
Le celebrazioni sono un omaggio a Santa Colomba, giovane cristiana fuggita da Aquileia durante le invasioni barbariche. Secondo la tradizione, trovò rifugio a Osoppo, dove visse, morì e fu sepolta. La sua reliquia è oggi custodita nella chiesa parrocchiale di San Pietro a Osoppo, ma un’importante testimonianza della sua venerazione si trova anche nella chiesa di Santa Maria ad Nives. Nella parete ovest della chiesa, accanto all’altare, è conservata una lastra in calcare risalente al 524 d.C., recante l’epitaffio della santa.
“Festeggiare la Patrona – ha aggiunto Zilli – significa tornare a riflettere su ciò che siamo, su quei valori che hanno formato la nostra cultura. Santa Colomba si ricorda per la sua fede incrollabile e il suo coraggio, un esempio di resilienza nei momenti più difficili della storia. Le tradizioni non sono solo un richiamo al passato, ma un pilastro su cui costruire il futuro, soprattutto in un momento storico in cui è fondamentale non perdere di vista le nostre radici”.