Celebrati i 20 anni della Casa delle Farfalle di Bordano
“La forza di un’idea da sviluppare in una storia unica e originale per raccontare un territorio e riattriburgli un’identità attrattiva, appannata nel post-terremoto dopo le pressanti necessità di riscatto economico e della veloce ricostruzione, e in grado di fornire occasioni di lavoro e imprenditorialità turistica: il caso Bordano resta un esempio che è riuscito a sfondare sulla ribalta internazionale e a cui si deve ancora guardare per riuscire a vincere la grande sfida di un cambio culturale e di mentalità per contrastare denatalità e spopolamento nelle zone interne e montane”.
Lo ha affermato l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli, concludendo il convegno “Sulle ali delle farfalle: tra pubblico e privato, per lo sviluppo di un turismo sostenibile nei piccoli borghi e territori marginali” che si è tenuto nel Comune di Bordano in occasione del ventesimo dalla nascita della struttura turistica e didattica de la “Casa della farfalle”.
Quella di Bordano è la più grande Casa delle farfalle in Italia e una delle più importanti in Europa, composta da alcune grandi serre climatizzate per un totale di 1.000 mq, in cui vivono animali e piante di tre ecosistemi tropicali: la giungla africana, le foreste pluviali asiatiche e australiane, l’Amazzonia. In ogni serra volano un migliaio di farfalle appartenenti a centinaia di specie diverse e provenienti dai paesi tropicali di tutto il pianeta.
I dati presentati in occasione del convegno attestano una crescita costante di visitatori: a fine giugno di quest’anno sono stati 22mila e le proiezioni attestano che a fine anno la struttura potrà registrare il 30 per cento di visitatori in più rispetto all’anno scorso e il doppio delle entrate a bilancio rispetto a dieci anni fa. Ingente anche il numero degli studenti che si sono recati in visita o hanno partecipato a laboratori, oltre 7mila.
“Bordano è stato l’epicentro del terremoto, un comune che ha vissuto una forte emigrazione e solo confrontare quella fotografia con quella odierna può dare pienamente il segno di questo grande successo costruito in tanti anni di progettualità comune: un successo – ha ricordato Zilli – che è stato costruito insieme, facendo squadra e in cui non poco conto e ruolo ha avuto la struttura della cooperativa”.
L’assessore ha invitato a continuare a investire sulle potenzialità dei luoghi periferici, che possono contare su “un patrimonio naturale incontaminato e spazi e risorse che sono destinate a un turismo qualificato”.
Garantendo che le risorse finanziarie regionali sono cospicue, grazie ad un tessuto economico che è altamente produttivo in Friuli Venezia Giulia, Zilli ha ribadito che è però dovere del buon governo pubblico investire le risorse in progetti che sappiano dimostrare la propria sostenibilità e rilevanza. A tal proposito ha indicato nel potenziamento della comunicazione dell’offerta turistica e ricettiva sul digitale una delle maggiori sfide da poter cogliere, colmando il ritardo che ancora alcune aree della regione registrano rispetto a territori ben più “smart e accessibili al turista 2.0”.
A fine giugno di quest’anno sono stati 22mila e le proiezioni attestano che a fine anno la struttura potrà registrare il 30 per cento di visitatori in più rispetto all’anno scorso e il doppio delle entrate a bilancio rispetto a dieci anni fa
Proprio in questi giorni la Regione ha deliberato nuove risorse del Programma attuativo regionale (Par) per un totale di circa 18 milioni di euro che verranno aggiunte alla dotazione finanziaria per l’attivazione del Programma regionale Fesr 2021-27: una delle tre macro aree di intervento, quella per la ricerca, innovazione e digitalizzazione, vede tra le poste principali proprio un intervento pilota di digitalizzazione per i Comuni montani (1,05 milioni di euro).
Dopo i saluti del sindaco Gianluigi Colomba, del vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini e della presidente di Legacoop Fvg Michela Vogrig, il bilancio di venti anni di attività è stato tracciato dal presidente della cooperative Farfalle nella testa, Stefano Dal Secco, che gestisce trenta addetti.
Molti anche gli interventi tecnici che hanno analizzato lo stato e il futuro dell’offerta turistica: ne hanno relazionato Francesco Comotti di Mediaperformance, Viljam Kvalic, direttore dell’Ente del turismo della Valle dell’Isonzo e Vincenzo Martines, responsabile Progetti cultura e turismo di Legacoop. In chiusura l’intervento di Enore Picco, già sindaco e oggi consigliere comunale, che diede impulso alla nascita della Casa delle farfalle.