Centrale idroelettrica sul Fella, il Patto per l’Autonomia dice no alle speculazioni
«La Regione deve rendersi conto dell’importanza della tutela del fiume Fella, e con essa degli altri corsi d’acqua naturali». Lo affermano i consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, che ieri hanno interrogato la Giunta, insieme al consigliere Cristian Sergo (M5S), in merito al progetto di costruzione di una centrale idroelettrica sul Fella, per sapere, in particolare, se la Regione intenda costituirsi in giudizio contro la Società Fella s.r.l. nel ricorso promosso dalla stessa davanti al TAR Friuli-Venezia Giulia.
«L’impresa privata che ha proposto il progetto dell’impianto sul Fella aveva già avviato i lavori di compimento dell’opera, nonostante mancasse una chiara definizione del quadro giuridico e amministrativo. In questo modo non si può andare avanti», hanno dichiarato i consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia, che pur ricevendo risposta positiva sul fatto che la Regione si costituirà in giudizio, hanno comunque ribadito la loro attenzione sul tema.
«La centrale sul Fella è esemplificativa della gestione regionale del settore idroelettrico, che rischia di essere totalmente fuori controllo e il cui effetto è stato quello di aver impoverito in particolare i corsi d’acqua naturali della montagna friulana, con un arricchimento tutto a favore di aziende private. A pagare sono le comunità locali, ingiustamente dimenticate».
Il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia auspica, ancora una volta, la gestione pubblica e regionale delle grandi derivazioni e lo stop allo sfruttamento dei torrenti naturali con le minicentraline.