Cercivento, Boschetti dice no alla nuova legge sulla gestione dell’acqua
Sul tema della gestione del Servizio idrico integrato, pubblichiamo le considerazioni del consigliere regionale Luca Boschetti, qui in particolare nelle vesti di ex sindaco e attuale consigliere comunale di Cercivento.
Non è bastato l’esito del Referendum del 2011 con il quale il 93 % degli italiani si era espresso favorevolmente affinché l’acqua, quale bene pubblico, restasse tale. Non è la prima volta che la volontà del popolo, manifestata nella forma più democratica, viene ignorata dallo Stato italiano, anzi lo Stato le si pone nettamente contro.
È stato infatti pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 310 del 31 dicembre 2021 la Legge n. 233 del 29 dicembre 2021 che, all’art. 22 comma 1-quinques, inserisce un nuovo comma: “Entro il 1° luglio 2022 le gestioni del servizio idrico in forma autonoma per le quali l’Ente di governo dell’ambito non si sia ancora espresso sulla ricorrenza dei requisiti per la salvaguardia di cui al comma 2-bis lettera b), confluiscono nella gestione unica individuata dal medesimo ente. Entro il 30 settembre 2022 l’ente di governo dell’ambito provvede ad affidare al gestore unico tutte le gestioni non fatte salve ai sensi del citato comma 2-bis”.
Cosa significa questo in termini pratici? Significa che entro il 1° luglio 2022 la gestione del servizio idrico verrà assegnata per legge ad un unico gestore individuato dall’Ente di governo d’ambito. E’ bene ricordare che gli Enti di governo d’ambito (EGA) sono gli organismi individuati dalle Regioni per ciascun Ambito territoriale ottimale ai quali partecipano obbligatoriamente tutti i comuni ricadenti nell’ATO ed ai quali è trasferito l’esercizio delle competenze dei Comuni stessi in materia di gestione delle risorse idriche, compresa la programmazione delle infrastrutture idriche.
Ebbene, con l’approvazione del nuovo comma, dal 1° luglio 2022 anche l’unico Comune, che sino ad oggi ha resistito e continuato a gestire in forma autonoma e con massima efficienza il Servizio Idrico Integrato, dovrà cedere. Mi pare assurdo che debba esserci una legge dello Stato che annulla di fatto la volontà popolare, che ci impone come gestire la nostra acqua, noi che come Comune di Cercivento abbiamo sempre rivendicato tale diritto dimostrando come da soli siamo efficienti e virtuosi. Già nel 2019 abbiamo chiesto all’Ente di governo d’ambito di essere riconosciuti come Comune ricadente nella fattispecie di cui all’art. 147 del decreto legislativo n. 152 del 2006 comma 2-bis b) in base al quale “le gestioni del servizio idrico in forma autonoma esistenti, nei comuni che presentano contestualmente le seguenti caratteristiche: approvvigionamento idrico da fonti qualitativamente pregiate; sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali protette ovvero in siti individuati come beni paesaggistici ai sensi del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42; utilizzo efficiente della risorsa e tutela del corpo idrico. Ai fini della salvaguardia delle gestioni in forma autonoma di cui alla lettera b), l’ente di governo d’ambito territorialmente competente provvede all’accertamento dell’esistenza dei predetti requisiti”.
L’abbiamo richiesto anche nel 2020 e nel maggio dello scorso anno senza mai ricevere una risposta in merito e questo dimostra quanto questo Ente sia inefficiente. Ciò che però più mi fa arrabbiare, e allo stesso tempo mi delude. è che l’AUSIR è composto dai Sindaci del Friuli – Venezia Giulia, ovvero da primi cittadini eletti dagli abitanti dei loro Comuni chiamati ad amministrare, tutelare e salvaguardare le loro comunità. Questi Sindaci da che parte stanno? Chi più di loro potrebbe comprendere e sostenere questa lotta di principio? Con l’articolo della Legge n. 233, approvato dal Senato, da tutte le forze politiche, senza alcuna discussione, tanti comuni saranno costretti a cedere quello che in tutti questi anni hanno creato e gestito in forma autonoma. Il Comune di Cercivento ha sempre gestito in modo egregio i propri acquedotti; la nostra acqua è controllata con sistemi moderni ed efficienti senza l’uso del cloro, il costo del servizio è nettamente inferiore rispetto a quello dei comuni limitrofi gestiti da altre società e il servizio erogato è efficiente e virtuoso. Qualità che oggi è evidente non pagano, anzi, danno proprio fastidio.
E’ altrettanto evidente, però, che i legislatori italiani non hanno previsto le ripercussioni e reazioni delle singole realtà territoriali. Se pensano che il Comune di Cercivento, di cui sono stato Sindaco dal 2014 al 2018, ceda così facilmente alle loro imposizioni, si sbagliano. Invito i miei compaesani, i Comitati, le Associazioni attive sul territorio e tutti i friulani sensibili a questa tematica, a farsi partecipi di questa lotta che in primis vuole anche essere una lotta di principio, di autodeterminazione e di diritto. Una ferma presa di posizione la nostra, per rimarcare il diritto all’autonoma gestione di una risorsa preziosa come l’acqua, un bene comune che non deve cedere alle illegittime logiche di mercato a discapito delle comunità locali.
Se già in precedenza i cittadini del Comune di Cercivento sono scesi in piazza con i forconi per tutelare il nostro bene Acqua, siamo pronti a rifarlo ancora più numerosi di allora, per dimostrare che la volontà del Consiglio comunale espressa in diverse occasioni di mantenere in proprio il Servizio Idrico Integrato si è assopita, ma arde ancora viva.
Per questo sin da ora invito tutti a tenersi pronti, a starmi vicino, a stare vicino al Comune di Cercivento, unico comune su 215 dell’intero Friuli – Venezia Giulia ad aver resistito sino ad ora, dimostrando che da soli si può. E se questo non bastasse sarò pronto anche ad altre forme di protesta pur di difendere quello che, secondo me è un sacrosanto diritto di scelta.
In fin dei conti l’Italia è ancora in un Paese democratico… o almeno come tale è definito.
LUCA BOSCHETTI