Cercivento celebra il Maestro Canciani con due grandi concerti
Cercivento accoglie “I Concerti di San Martino in Carnia” per gli ultimi due appuntamenti, tra i più importanti e significativi della rassegna musicale classica istituita diciotto anni fa dal compositore Giovanni Canciani. Grazie all’importante contributo del Comune di Cercivento e di Turismo Fvg, nel novero dell’intera rassegna che si realizza anche grazie al sostengo della Fondazione Friuli, dell’Uti della Carnia, di Usci Fvg, Prima Cassa e Fantoni, con il patrocinio del Comune di Tolmezzo, gli due ultimi concerti vedranno la presenza di un’orchestra da camera e di un’orchestra classica, più numerosi cori della Carnia e del Friuli. Canciani ha sempre amato la comunità ed il Comune di Cercivento, come invero la Carnia intera, per cui ha più volte lanciato l’idea di costituirvi una terza casa-museo La Mozartina, e sempre sono state accolte le sue attività tra cui la difesa dell’organo della Pieve di San Martino, ora restaurato da Francesco Zanin e che verrà per l’appunto inaugurato in finale di rassegna.
Domenica 15 dicembre, alle ore 17.30 alla Cjase da Int di Cercivento, l’Orchestra d’archi del Friuli e del Veneto “Jacopo Linussio” fondata da Canciani, sarà protagonista di un concerto con sue musiche, in particolare i “Preludi per archi in do minore e mi minore”, e di rappresentativi autori del Friuli, come Jacopo Tomadini e Antonio Foraboschi, protetti dall’aurea del divino Antonio Vivaldi con il “Concerto grosso in re minore” detto Mogul, in riferimento al tesoro del Gran Mogol. Interpreti i violinisti Guido Freschi, Massimo Malaroda e Francesco Fabris, i violisti Oscar Pauletto e Leonardo Mariotto, i violoncellisti Riccardo Toffoli e Francesco Malaroda, con al clavicembalo Carlo Rizzi.
Giovedì 19 dicembre invece, alle ore 20.30 nella Pieve di San Martino sempre a Cercivento, a un anno giusto dalla scomparsa del grande compositore, erudito e filantropo della Carnia che si è spento all’età di ottantadue anni, ci sarà un grande concerto commemorativo dal titolo “Humanitatis cultum”, termine preso a prestito dall’inno “Decima Regio” di Canciani che richiama a valori universali. L’Orchesta Audimus diretta da Francesco Gioia, con i solisti il soprano Marianna Prizzon e il contralto Elena Boscarol, con la partecipazione del Corut di Paularo e della Val d’Incarojo, del Coro Cossetti di Tomezzo, della Corale Duomo di Paluzza, del Gruppo Corale Mels e della Corale Coceancigh di Ipplis, darà voce e suono a grandi composizioni del genius loci della Carnia. Oltre all’”Adagio e fuga in mi minore e do minore” e “Svegliatevi, una voce vi chiama” dalla Cantata Bwv 140 di Bach, verrà eseguita la grande la “Missa Solemnis per Sant’Ilario”, patrono della Carnia e l’immancabile inno “Carnorum Regio”.