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Chiusura del Brennero, Serracchiani: “Monitoriamo Tarvisio”

Interviste a Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia) a margine dell'incontro con il ministro per gli Affari regionali Enrico Costa, nella sede del Consiglio regionale del FVG - Trieste 22/03/2016
Debora Serracchiani

“Speriamo che il dialogo con l’Austria ci permetta di far loro riconsiderare la posizione che hanno in questo momento, e anche cercare di creare le condizioni per una maggiore collaborazione tra paesi europei”. Lo ha affermato oggi la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, a proposito della chiusura del Brennero da parte delle autorità di Vienna. “Anche dalla Commissione europea – ha ricordato Serracchiani – è arrivata una condanna rispetto all’iniziativa solitaria dell’Austria, anche perché crediamo che le frontiere interne non siano una soluzione, e viceversa si debbano trovare dei meccanismi comunitari per quanto riguarda i flussi migratori. Tentativi ne abbiamo fatti, purtroppo siamo lontani da trovare soluzioni. L’Italia sta facendo la sua parte e anche l’Austria – ha aggiunto – dovrebbe fare la sua”.

Riguardo a possibili ripercussioni sul valico di Tarvisio (Udine), Serracchiani ha puntualizzato che “è costantemente monitorato, i contatti con Roma sono quotidiani e non registriamo in questo momento ingressi tali da creare preoccupazione, però siamo consapevoli che dobbiamo continuare a verificare e controllare; così come sta funzionando il rapporto costante con Roma, che in questo momento ha significato liberare dei posti in FVG trasferendo un numero importante di profughi in altre regioni”.

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L’INTERVENTO DELL’EURODEPUTATA DE MONTE

La costruzione di una barriera al confine con l’Italia è uno sfregio ai principi stessi dell’Unione europea”. Lo afferma l’europarlamentare del Pd, vice capodelegazione italiana nel gruppo S&D, Isabella De Monte, dopo l’inizio dell’installazione, da parte austriaca, di una barriera preventiva al Brennero, comprendente anche autostrada e strade statali, per limitare, se necessario, gli arrivi di richiedenti asilo dall’Italia.

Secondo De Monte “l’Austria sta assumendo una scelta non accettabile: non è così che si affronta la questione delle migrazioni dai teatri di guerra. Da tutti gli Stati membri mi aspetterei più collaborazione e sforzi comuni, sia nella gestione dei flussi che nel monitoraggio delle zone di confine, come richiesto a gran voce dall’Italia, e non barriere isolanti”.

LA REPLICA DELLA CONSIGLIERE ZILLI

“L’Austria sta solo esercitando un suo pieno diritto, quello di tutelare la sicurezza dei propri cittadini, cosa che evidentemente Serracchiani non ha a cuore per i cittadini del Friuli Venezia Giulia”. Attacca Barbara Zilli (LN), dopo la notizia dell’innalzamento di un “muro” al Brennero, al confine tra Italia e Austria.

“Si parla tanto del Brennero, ma a Tarvisio la situazione è ugualmente drammatica: basti pensare che l’Austria ha previsto a Thörl-Maglern un grande centro profughi. Un vero colpo di grazia per Tarvisio. Senza contare le decine di sedicenti profughi che ogni giorno valicano quel confine, proprio rispediti indietro dai vicini carinziani”.

Barbara Zilli
Barbara Zilli

“Ormai la Rotta Balcanica è un percorso certificato, che va fermato – dice Zilli – anche perché, nella maggior parte dei casi, ci troviamo di fronte a immigrati che non provengono assolutamente da zone di guerra, ma che sono invece persone che, per motivi economici, perseguono un sogno di benessere, che l’Italia non può più esaudire. Le difficoltà sono pesantissime già per gli italiani”.

“Dopo la richiesta di convocazione, pretendiamo che l’assessore venga a riferire alla commissione competente, affinchè dia un quadro certo e completo sui numeri delle presenze e sulle future azioni da parte della Giunta nei confronti dell’emergenza immigrati, ormai cronica”.

“Il lassismo di Serracchiani, che evidentemente ha altri interessi rispetto al Friuli Venezia Giulia, ci ha portati a questa situazione: una montagna friulana ad uso e consumo dei profughi e trasformata, di fatto in una colonia per immigrati, confini colabrodo e nessuna idea su come risolvere la situazione, nonostante i tanti sproni arrivati dai banchi dell’opposizione. Evidentemente l’interesse è un altro. In Friuli Venezia Giulia il rubinetto di soldi dei cittadini per gli immigrati e per le associazioni e cooperative che di loro si occupano è sempre aperto. Che rappresentino forse un potenziale bacino elettorale per il Pd?”