Cimpello-Gemona, il 20 maggio sarà fatta chiarezza sul tracciato
Il potenziamento del tracciato della Cimpello-Sequals-Gemona è necessario per dare risposta alle legittime istanze delle aziende e di tutte le realtà produttive insediate in prossimità di questa arteria, che viene utilizzata dalle aziende per la distribuzione delle loro merci e per reperire la materia prima. Salvaguardare le imprese che operano sul territorio significa infatti tutelare i posti di lavoro che offrono alla collettività e anche, di conseguenza, frenare lo spopolamento.
Lo ha sottolineato questa mattina l’assessore alle Infrastrutture e Territorio del Friuli Venezia Giulia Cristina Amirante, rispondendo in Consiglio regionale a Trieste a un’interrogazione.
Entrando nel merito di alcune notizie diffuse tramite gli organi di informazione a seguito di una raccolta di firme dello scorso mese di aprile nella zona collinare, l’esponente dell’Esecutivo regionale ha fatto notare come spesso si sia trattato di fraintendimenti, basati su ricostruzioni non reali o comunque incomplete, che possono aver portato il cittadino a non comprendere l’importanza del potenziamento dell’infrastruttura per lo sviluppo generale di tutto il territorio della nostra regione.
L’assessore ha tenuto a precisare che il progetto di allungamento della Cimpello-Sequals-Gemona sarà approvato dopo un nuovo incontro con la comunità e con le amministrazioni municipali della zona collinare – il 20 maggio prossimo -, nel quale saranno illustrate ancora una volta le funzioni di questa strategica arteria, così che possano essere chiare al cittadino, primo destinatario delle migliorie infrastrutturali.
L’esponente della Giunta ha illustrato il suo pensiero in Aula con dati e ricerche di Unioncamere alla mano: ha spiegato come, per una serie di situazioni storiche che arrivano dal passato, in Friuli Venezia Giulia le merci vengono movimentate perlopiù su ruota (il 77%), poco su rotaia e che per circa il 70% la loro destinazione sia legata all’export.
Tra le richieste avanzate dagli imprenditori alla Regione riguardo le opere strategiche da realizzare in Fvg, l’assessore ha poi spiegato che, tra le prime cinque ci sia anche il potenziamento della Cimpello-Sequals-Gemona: l’infrastruttura è ritenuta chiave per le grandi ma anche per le piccole e medie imprese.
Lo studio della Regione mette in evidenza, infine, un aspetto di non poco conto, ovvero che i mezzi che utilizzeranno la nuova viabilità non saranno gli stessi che oggi utilizzano l’autostrada A4 ma quelli che ora impegnano altre arterie: la statale 13 “Pontebbana”, la regionale 464 e la Sr 463. Si tratta di tre viabilità che si snodano nei centri abitati dei paesi, spesso appesantiti per la presenza di centri commerciali e caratterizzati da una elevata e critica incidentalità. Per l’esponente dell’Esecutivo, l’allungamento della Cimpello-Sequals-Gemona sarà in grado di alleggerire la pressione sulle tre trafficate direttrici, distinguendo il traffico locale da quello di scorrimento. Il tutto anche a vantaggio dell’attrattività dei territori, sia per i residenti sia per i turisti.
LA REAZIONE DEL PATTO PER L’AUTONOMIA
«Anche oggi l’Assessora Amirante in aula ha confermato la difficoltà in cui si trova la maggioranza e, purtroppo, anche uno scarso rispetto della mobilitazione democratica delle persone e delle comunità locali». Così il consigliere regionale e segretario del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo che oggi (14 maggio, ndr) ha interrogato l’Assessora alle infrastrutture e territorio sugli intendimenti della Giunta in merito al tracciato Cimpello-Sequals-Gemona dopo le sue ultime dichiarazioni pubbliche dettate anche dal «grande successo delle persone che si sono mobilitate a difesa del loro territorio con la raccolta di migliaia di firme».
«In poche settimane – ha ricordato Moretuzzo – siamo passati da uno studio di fattibilità per il quale sono stati stanziati 300 mila euro e ormai prossimo all’approvazione della Giunta pur di fronte a una forte contrarietà del territorio interessato, a uno stop necessario per alcuni approfondimenti fino ad arrivare all’annuncio di Amirante nel corso di una trasmissione televisiva, ovvero che il tracciato della Cimpello-Gemona non passerà né sul tracciato alto né per i Comuni di Fagagna e Moruzzo. A differenza di quanto dichiarato dall’esponente della Giunta Fedriga, hanno fatto bene i Sindaci di alcuni dei Comuni coinvolti dal progetto a mobilitarsi tempestivamente e in modo democratico, coinvolgendo tutte le comunità dell’area della collinare e non solo, contro il rischio concreto di una possibile devastazione dei loro territori. Ma il problema permane e probabilmente si sposterà su qualche altro territorio, poiché la volontà dell’amministrazione regionale è quella di procedere con il collegamento viario, ancora una volta senza alcun ragionamento complessivo e partecipato sulla strategicità di un’opera di questo tipo. Questa è l’unica certezza assieme al fatto che lo studio di fattibilità commissionato e pagato dalla Regione si è rivelato inutile».
«Invece di parlare di “ecoballe” e di strumentalizzazioni in chiave elettorale da parte di alcuni Sindaci, come ha fatto oggi Amirante in aula, consideri invece l’Assessora altri punti di vista: il Piano nazionale per la transizione ecologica il cui obiettivo è arrivare a un consumo zero netto entro il 2030 anche minimizzando gli interventi di artificializzazione del suolo; l’impatto della nuova infrastruttura rispetto al Piano finanziario della terza corsia dell’autostrada; e, non ultimo, il rapporto con la Pedemontana veneta, evocata costantemente: non vorrei – ha concluso Moretuzzo – che il marcato attivismo per il nuovo collegamento viario fosse legato più a interessi del Veneto che a quelli del Friuli-Venezia Giulia».
LA VOCE DEL PARTITO DEMOCRATICO
«Il tentativo dell’assessora Amirante di screditare le comunità della Collinare friulana che si sono opposte alle ipotesi di tracciato della Cimpello-Gemona sui territori dei Comuni di Fagagna e Moruzzo dimostra che il cdx regionale non ha le idee per nulla chiare su questo progetto». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) a margine della discussione che si è tenuta oggi in Aula.
«A dispetto di quanto ha dichiarato in Aula Amirante, la comunicazione ai cittadini da parte dei sindaci è stata fatta in modo corretto, presentando le stesse slide illustrate dall’assessora in Collinare e poi in audizione in 4ª commissione e i cittadini si sono espressi su un’ipotesi di tracciato altrettanto chiara». Secondo Celotti, «la vera questione è che quell’ipotesi di tracciato non risponde né alle esigenze di raccordo viario intra-provinciale, né, tantomeno, alle necessità del traffico commerciale proveniente dalla pedemontana veneta e pordenonese, e quindi a esigenze inter-provinciali e inter-regionali, anzi, internazionali. Se una strada serve, ed è tutto da dimostrare, visto che gli studi sul traffico non li abbiamo ancora visti (il mio accesso agli atti attende riscontro da mesi), non può essere fatta passare a caso. Un conto è ragionare su come togliere il traffico pesante dalla provinciale 463 che da Dignano porta a Osoppo passando per San Daniele, un conto è pensare di costruire una nuova strada, ambientalmente impattante, che allungherebbe il percorso e che quindi non verrebbe usata» sostiene Celotti. «Amirante, che ha ereditato uno studio commissionato dal suo predecessore della giunta Fedriga uno, ammetta che quello stesso studio non risponde al mandato, e la smetta di accusare i sindaci che si sono giustamente e civilmente attivati per difendere i loro territori, riuscendo a scongiurare un progetto impattante, oneroso e inefficace, che in alcune delle varianti ipotizzate prevedeva addirittura di dirottare il traffico, compreso quello pesante, nel centro di Fagagna e di Moruzzo. Se si vuole davvero ragionare con i territori si forniscano i dati e si faccia un serio lavoro di ascolto delle amministrazioni e delle realtà produttive pordenonesi e friulane».
LE CONSIDERAZIONI DEL MOVIMENTO 5 STELLE
«Regione FVG abbia coraggio di intraprendere un percorso davvero alternativo e di programmazione a lunga scadenza per una vera risposta all’impattante raddoppio e prolungamento della Cimpello-Sequals-Gemona progettando una soluzione ecologica e a basso consumo di suolo con il raddoppio ed elettrificazione della linea ferroviaria Sacile-Gemona per consentire il traffico ad alto scorrimento di treni merci da e per Austria e cuore dell’Europa dell’est e Italia-Mediterraneo. In questo progetto venga inserito l’interporto di Pordenone, oggi penalizzato dai collegamenti internazionali e ancora dalla mancanza della bretella di collegamento da Udine. Il progetto si inserirebbe nella vera transizione ecologica portando meno camion su strada». È questa l’alternativa alla Cimpello-Sequals-Gemona per Mauro Capozzella del M5S.
«La Regione abbia il coraggio di pensare in grande per ambiente e territorio con meno consumo di suolo, meno inquinamento e possibilità di inserirsi in un circuito interregionale nord-sud unico nel suo genere, anche alternativo a Brennero e Tarvisio. Il tutto alla luce di futuri potenziamenti delle linee ferroviarie per treni merci in progetto nella vicina Austria che vedono privilegiare il collegamento via Lienz per il Brennero. Resta valido il tragitto viario attuale per il transito di mezzi pesanti dalla Pedemontana veneta attraverso la A28 e poi A4 e A23 verso e da l’est Europa grazie al prossimo avvio del completamento della terza corsia in Veneto», conclude Capozzela.