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Cinque Daspo dalla Questura di Udine per i petardi e fumogeni della finale di Coppa Carnia

A seguito dei fatti  accaduti a Gemona del Friuli sabato 12 agosto scorso, in occasione della finale della Coppa Carnia tra Cedarchis e Villa, quando “alcuni tifosi si sono resi protagonisti dell’accensione pericolosa di petardi e fumogeni – si legge nella nota diffusa dalla Questura di Udine – che hanno causato il ferimento di 3 persone (di cui due bambini di 10 e 11 anni), il Questore di Udine ha emesso i provvedimenti di DASPO nei confronti degli autori delle accensioni”.

“I tifosi in questione, 5 cittadini italiani di età compresa tra i 24 e i 42 anni, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria dall’Arma dei Carabinieri che, in occasione dell’incontro ha garantito i relativi servizi di ordine pubblico”.

“Nei confronti degli stessi il Questore ha emesso i DASPO, per un periodo che oscilla tra i 2 anni e gli 8 anni, a seconda delle responsabilità accertate e dei precedenti specifici”.

“I divieti in questione riguardano tutte le manifestazioni calcistiche che si disputino sul territorio nazionale; nei confronti di un recidivo è stato inoltre prescritto l’obbligo di firma in Questura per 4 anni”.

Sull’episodio i tifosi del Cedarchis avevano pubblicamente chiesto scusa attraverso una lettera diffusa attraverso il sito carnico.it dicendosi “sconcertati e dispiaciuti per quanto accaduto. Un episodio inaspettato e che non manifesta finalità dolose da parte nostra, in quanto, come già affermato dal dirigente della nostra squadra Rino Rainis, l’atto ha causato danni ad alcuni componenti della nostra stessa tifoseria”.