Collegamento Val Pesarina-Sappada, «nessuna risposta da amministratori e tecnici»
In relazione al collegamento Val Pesarina-Sappada, riceviamo e pubblichiamo la nota del gruppo “Salviamo i sentieri Cai 227 e 228”, a firma Barbara Puschiasis.
Dove sta la verità sull’atteggiamento degli amministratori e dei tecnici coinvolti nello scellerato progetto della imponente camionabile da realizzarsi in distruzione del sentiero Cai227?
Ve lo spiego subito: il presidente della Comunità di Montagna della Carnia Ermes De Crignis, la sindaca di Prato Carnico Erica Gonano, il sindaco di Rigolato Fabio D’Andrea, la sindaca di Forni Avoltri Sandra Romanin, il sindaco di Ovaro Lino Not e i vari uffici tecnici coinvolti dal rilascio delle autorizzazioni e ovviamente dal ruolo di vigilanza, ad oggi, ricevuta la nostra istanza in autotutela, sottoscritta anche dal CAI FVG, non hanno dato risposta nonostante siano decorsi ormai 3 mesi.
Alle palesate violazioni del PSR, della normativa PAI che va a classificare l’area come P4, dei vincoli valanghivi e idrogeologici insistenti sull’area, della normativa sulla VIA, delle prescrizioni dello stesso Servizio Geologico Regionale, non è seguita nessuna risposta!
Per questo motivo e per la pericolosità dell’opera, abbiamo interessato il Difensore Civico della Regione Friuli Venezia Giulia, il quale, compresa la valenza sostanziale delle nostre istanze, ha proceduto a richiamare i competenti uffici affinché provvedano a prendere posizione sulle doglianze sollevate.
Chissà se ciò aiuterà il confronto o se continueremo ad avere a che fare con soggetti che si fingono sordi per non affrontare la realtà delle cose?
Ormai siamo oltre 5000 persone e tutti, montanari ma anche solo appassionati di montagna e soprattutto esperti, chiediamo un ripensamento alla luce di dati oggettivi e non di favole!
I 4 canaloni attivi ci sono, così come pure i fronti instabili sui quali si vorrebbe far passare un’opera che avrebbe esclusivamente la finalità di creare un parco giochi a 1600 mt di altitudine con valanghe e frane nonché cadute massi accertate, già verificatesi e incombenti!
Magari evitare di parlare poi, a tragedia compiuta, di disastri e di commiserazione, sarebbe una buona regola da adottare evitando opere inutili e dannose!
BARBARA PUSCHIASIS