Cultura

Come perdere peso usando la parte destra del cervello per l’esordio editoriale di Raffaele Schneider

Lui non è uno scrittore, e nemmeno un romanziere, ma un imprenditore che ha accettato una sfida personale, facendola diventare un “caso” editoriale. Nasce così  “Dimagrire con la parte destra del cervello. Il racconto di uno che ce l’ha fatta” (edizione EBS Print, 12 euro), frutto dell’esperienza in prima persona di Raffaele Schneider, imprenditore friulano più noto per essere il titolare di un’azienda leader nel settore delle automazioni.

Il volume è stato presentato nei giorni scorsi alla libreria Feltrinelli di Udine, riuscendo a incuriosire il numeroso pubblico presente. Perché Schneider parla di come perdere peso ma non attraverso le diete più in voga del momento, ma imparando a utilizzare la parte destra del cervello, quella meno schematica e più fantasiosa. E soprattutto imparando a non usare mai la bilancia.

«Pensate a quando siete ingrassati – afferma Schneider –. Se fate mente locale provate a chiedervi: siete ingrassati quando avete mangiato a dismisura o quando vi siete detti ‘ora mi metto in forma’ e avete cominciato il calvario delle diete: diete a zona, dieta delle calorie, diete del minestrone? Provate a pensarci. Quando vi siete sentiti un po’ fuori forma? Quanto pesavate 2-3 kg in più e forse meno? Guardatevi oggi. Scommetto che non sarebbe male se calaste 15-20 kg. Sbaglio? Ve lo dico io che sono passato da 87 kg a 108 kg in meno in dieci anni. Mi sono accorto che, raggiunto il peso massimo e smesso di fare diete e palestre, pur dandomi a stravizi, cene e bevute, non aumentavo di un grammo. Quasi che il mio cervello mi avesse detto ‘ecco, questo è il tuo peso forma!’. Da lì la domanda, ‘chi è che decide del mio peso? Io o il mio cervello?».

Schneider è un esempio di un percorso di conoscenza interiore prima di tutto, di osservazione di ciò che lo circonda e di determinazione. Tutti ingredienti che nel libro vengono declinati attraverso i diversi capitoli dedicati alla figura del guerriero, allo stato di grazia, al disegno, alla meditazione. «Questo libro non è stato scritto da un nutrizionista, dietista, naturopata, né da un medico. Ma da una persona che si è impegnata ad osservare le abitudini, non solo alimentari, delle persone grasse e delle persone magre».