I Comitati di Gemona chiedono chiarimenti sull’Antisismicità degli Ospedali
“Il Modello Friuli per la Presidente Serracchiani e il CentroSinistra che la sostiene, è chiudere l’unico ospedale antisismico della Regione, collocato per di più nella zona più sismica della stessa? Questa per loro è “prevenzione“?” Con queste domande provocatorie il Coordinamento dei Comitati gemonesi, tornano all’attacco sugli effetti, secondo loro “nefasti” che la L.R. 17/’2014 di riforma della Sanità ha provocato nella Pedemontana, con la “riconversione“ dell’Ospedale San Michele di Gemona in Presidio per la Salute.
“In pratica poco più di un cronicario/poliambulatorio, a servizio di Tolmezzo e San Daniele – commentano – Con il Pronto Soccorso ridotto a Punto di Primo Intervento e con il reparto di Medicina, trasformato in una nebulosa Struttura Sanitaria Polifunzionale. Va sottolineato che uno dei due Ospedali “salvati“, senza il nostro territorio non avrebbe i numeri per sopravvivere”.
“I dati forniti in Consiglio regionale dalla Presidente Serracchiani sulla vulnerabilità sismica di alcuni Ospedali – che pretendiamo di conoscere nel dettaglio così come le somme necessarie per adeguarli alla normativa antisismica e antincendio – non lasciano dubbi che la riforma sia soprattutto “politica“, anzi partitica, Cio’ poichè – aggiungono i Comitati – per i due nosocomi citati (Tolmezzo e San Daniele, ndr), guarda caso governati dal Centrosinistra, sono previsti decine di milioni di Euro, in particolare per l’adeguamento antisismico. Una impellente necessità, dopo il recente terremoto in Centro Italia, visto che come come appare sulla stampa, il rischio è alto per Tolmezzo e medio-alto per San Daniele”.
“In ogni caso, un edificio ristrutturato non potrà dare la stessa sicurezza di uno che nasce già antismico al massimo grado. Di fronte a questi dati, forniti proprio dalla Regione, un bravo Amministratore dovrebbe immediatamente correggere i guasti provocati dalla sua iniqua Legge – proseguono gli attivisti gemonesi – Ma ne dubitiamo, data l’arroganza che ha contraddistinto questa Amministrazione regionale, che non è mai voluta venire a Gemona, nonostante gli inviti, a dimostrare con i fatti la “bontà” della sua riforma. Un autentico sfregio alla Comunità proprio nel quarantennale del sisma. Una maggioranza in Consiglio regionale che tra l’altro ha rifiutato il confronto con gli elettori, respingendo la richiesta popolare di ben 9 Comitati di tutta la Regione di indire un referendum abrogativo della riforma sanitaria. I tecnici affermano che in questa zona l’Orcolat farà purtroppo sentire ancora la sua voce anche se non è possibile sapere quando. Com’è quindi possibile privare un territorio a forte rischio di una fondamentale struttura sanitaria? Chi ha votato questa Legge – concludono i Comitati – si è assunto la gravissima responsabilità di privare le prossime generazioni di un Ospedale, necessario alla Pedemontana e alla Montagna di riferimento. Un Ospedale presente a Gemona dal 1259, ricostruito con criteri antisismici di primo grado nel 1985 e citato anche come struttura sanitaria importante anche nei piani della Nato”.