Comuni friulani verso un fondo unico per il Terremoto del Centro Italia
Andare avanti con le singole iniziative locali per raccogliere più soldi possibili prima che l’emozione suscitata dal tragico evento cali di tensione, e poi convogliare assolutamente tutti i ricavati in un unico conto, facendolo “sbocciare” in un opera significativa che lasci il segno della riconoscenza del Friuli rispetto a quanto ricevuto 40 anni.
Ci hanno messo un’oretta i sindaci friulani aderenti all’Associazione dei sindaci del Friuli terremotato e della Ricostruzione, riunitisi a Venzone, per decidere come comportarsi nei confronti delle popolazioni del centro Italia colpite dal sisma del 24 agosto scorso. “Vanno bene le amatriciane ma no ad iniziative estemporanee, dobbiamo collaborare per raggiungere un obiettivo degno della nostra storia di ricostruzione” ha ammonito il presidente onorario dei primi cittadini terremotati, Franceschino Barazzutti. E con lui sono stati concordi sindaci attuali e passati.
“Siamo in 137, basterebbero mille euro a testa per racimolare già una prima somma importante” ha segnalato Molinaro di Forgaria. “Possiamo utilizzare la soluzione già vincente in occasione dei sismi de l’Aquila e dell’Emilia – ha fatto notare Loris Cargnelutti, per Gemona del Friuli – a Fossa abbiamo ricostruito la piazza e la fontana del paese, a Quistello un’altra opera pubblica”. Ecco quindi l’invito, fatto proprio dal presidente dell’Associazione, Fabio Di Bernardo, per prendere contatti con gli amministratori di Amatrice, Accumoli e Pescara del Tronto, facendosi indicare, a tempo debito, esaurita l’emergenza, che cosa veramente occorre nei loro territori. Sulla stessa lunghezza d’onda pure i sindaci di Buja, Majano, della Val Tramontina, di Osoppo e di Artegna che nei rispettivi comuni, d’intesa con le associazioni, stanno già portando avanti raccolte di denaro, pronte per essere aggregate in un progetto complessivo.
Sullo sfondo però dai “grandi vecchi” dell’associazione, come Barazzutti e Dominici, l’ammonimento: “basta nominare invano il Modello Friuli, quanto sta facendo in questi giorni il Governo è sbagliato già in partenza; Aldo Moro non convocò Comelli per dirgli ti nomino il commissario, ma per chiedergli se si sentiva pronto a ricevere in delega la responsabilità della gestione operativa, ed ancora Zamberletti fu commissario all’emergenza, non alla ricostruzione qual è stato indicato Errani”.
Sarà un caso che il sindaco di Gemona non sia stato presente all’incontro è abbia mandato un assessorucolo, nemmeno il vicesindaco, a rappresentarlo all’incontro? Come sempre Gemona si dimostra incapace di svolgere qualsivoglia azione di leadership.