Con “Folc lu ardi chel Dante” la Carnia ospita il Sommo Poeta
Dal 3 luglio al 5 settembre nove tra i luoghi più suggestivi della Carnia saranno la scenografia di Dante in Carnia “Folc lu ardi chel Dante”, il programma itinerante di letture, anche in lingua friulana nella variante carnica proposta da Gjso Fior, dei principali Canti della Divina Commedia del Sommo Poeta, tratti dall’edizione originale del 1808 che riporta le note di Niccolò Tommaseo, riedita dall’editore Francesco Pagnoni nel 1865.
Organizzato in nove incontri, il progetto è ideato, prodotto e curato dalla dall’impresa sociale Melius e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Affidato a Rita Maffei, il coordinamento artistico delle letture partecipate che vedranno protagonisti gli attori Claudio Cipriani e Shirine Sabet assieme al gruppo dei Giovins Comedians di Dimpeç e a lettori dilettanti ed appassionati. Inoltre, chiunque desideri partecipare come lettore o spettatore può inviare la propria richiesta a info@meliusitaly.eu o telefonare al numero 0433 41943. La partecipazione è gratuita.
Obiettivo dell’iniziativa è rafforzare il legame tra la Commedia di Dante e il popolo concorrendo ad alimentare una conoscenza più profonda della letteratura, attraverso una esperienza inedita, immersiva e perciò appassionante, in cui le tre Cantiche vengono ospitate in luoghi che permettono allo spettatore di entrare, letteralmente, nel vivo del racconto grazie al contesto in cui esso è calato.
La naturale cupezza di luoghi come la Falesia della Cjanevate e rio Faeit di Cavazzo Carnico, l’Orrido di Pierabech a Forni Avoltri e la Miniera di Cludinico di Ovaro ospiteranno i Canti dell’Inferno; il sito archeologico di Col di Zuca a Invillino, le Cascatelle dell’Arzino a Preone e la chiesa di San Lorenzo a Forni di Sotto faranno da scenario ai Canti del Purgatorio; mentre nella dimensione intensa che esprimono la Chiesa della Beata Vergine del Rosario ad Ampezzo, la Pieve di San Martino di Socchieve e la Chiesa di San Pietro a Zuglio si reciteranno alcuni significativi Canti del Paradiso.
“Folc lu ardi chel Dante!” permette di riscoprire paesaggi, vedute, antri, borghi e luoghi simbolo della Carnia che vengono reinventati per porre in relazione un’opera universalmente nota quale simbolo dell’identità nazionale come la Divina Commedia con le comunità locali, che nel corso del tempo si sono confrontate con l’autore attraverso l’utilizzo di dispense, come quelle della casa editrice Sonzogno assai diffuse nella Val Tagliamento, oppure cimentandosi nelle letture in carnico, come nel caso del Canto I e III dell’Inferno, ed in friulano: lingua “volgare” che lo stesso Dante nel trattato De Vulgari Eloquentia definì “fra gli idiomi da scartare risolutamente”, poiché dura e sgradevole.
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(in copertina il Col di Zuca)