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Concluso con successo il Centro Vacanze in Arvenutis a Ovaro

Il bisogno di ritrovare i ragazzi in un ambiente diverso da quello familiare, in gruppo, con inevitabili problemi di convivenza e conseguenti conflitti è sempre stata una priorità per l’Unione Sportiva Ovaro che già dai suoi primi anni di fondazione diede vita e forma a un Centro Vacanze residenziale.

Così, già nel 1972, si provò l’esperienza del soggiorno nella diroccata Malga Arvenutis, poi in tenda al Passo Pura e nell’accogliente vicina Baita Torino e ancora al mare, in campeggio a Marina di Ravenna e in albergo a Grado.

Da trent’anni il soggiorno si è stabilito in Malga Arvenutis, concessa in uso dal Comune e trasformata da vecchio rudere ad accogliente luogo di vacanza, con tante comodità un tempo impensabili.

Anche quest’anno l’iniziativa si è ripetuta, con una partecipazione numerica superiore ad ogni aspettativa e un programma particolarmente apprezzato da tutti.

Terminata la fase burocratica e organizzativa, curata come di consueto da Mario Sopracase, riaffidata la responsabilità a Speranza De Caneva che dallo scorso anno dirige tutte le operazioni in quota, raccolte ben 25 adesioni (10 femmine e 15 maschi), arruolati 6 collaboratori, il soggiorno ha avuto inizio nella mattinata di mercoledì 7 agosto con le operazioni di avvio ed è proseguita nel pomeriggio con l’arrivo dei ragazzi accompagnati dai familiari.

Nei cinque giorni di permanenza, fino alla mattinata di lunedì 12 agosto (ma tutti avrebbero voluto qualche giorno in più), si sono susseguite numerose attività, oltre agli immancabili momenti di gioco autogestito.

Il maestro Geremia Gonano ha rispolverato la sua carriera di insegnante con una serie di giochi motori, sotto un sole implacabile. Altrettanto ha fatto Danilo Antonipieri con il tiro con l’arco, una costante in Arvenutis e alcune escursioni nei paraggi. La sera poi si è ritrovato come ospite un grazioso ghiro che per nulla contento di essere catturato ha trovato il modo di infilare i suoi dentini aguzzi in una mano di Danilo nonostante la protezione dei grossi guanti. Un altro Danilo, Perez, nuovo “acquisto” nel Consiglio dell’US Ovaro, oltre ad essersi sobbarcato diversi viaggi in quota per il trasporto di persone e merci, ha organizzato i tavoli per alcuni lavori artistici: la decorazione di rondelle di legno rimaste poi come “souvenir” ai singoli autori. Molta curiosità ha destato la presenza del Vecchio Venerando di Coja, accompagnato da Lorenzo Covassi, che ha illustrato con l’aiuto di alcuni cartelloni, la complessa vita dei rettili in montagna. A dare man forte al programma divulgativo ci hanno pensato Daniele Fior della CRI di Ovaro e Filippo D’Andrea con preziose nozioni si primo soccorso. Per tutti, sempre a disposizione, il calciobalilla, il ping pong, campetto di pallavolo, tanti giochi da tavolo e il maxischerno per le proiezioni.

Come da tradizione non sono mancate alcune presenze di ospiti, già frequentatori del centro estivo negli anni passati, che hanno sfruttato al meglio le splendide e calde giornate di sole per ammirare l’alba dalla cima dell’Arvenis, dopo una notte quasi insonne. Gradita anche la presenza dell’assessore comunale Paola Pustetto che ha soggiornato nel bivacco annesso alla struttura. Un paio di provvidenziali temporali serali hanno agevolato il riempimento delle cisterne d’acqua pompate dall’efficiente generatore messo in opera dal Comune di Ovaro.

L’ambiente circostante ha poi reso piacevole il soggiorno: il cortile falciato dal Gruppo degli Alpini di Ovaro, le meticolose e puntuali manutenzioni da parte di Franco, la raccolta accurata di ogni rifiuto. Così, raggiunto quota 30, non resta che sperare in un proseguimento di una esperienza che resterà nelle memoria di tutti.