EconomiaFVG

Confapi Fvg propone i lavori pubblici come terapia d’urto al Coronavirus e alla crisi economica

“La progressiva paralisi delle attività economiche dovuta all’emergenza del Coronavirus è preoccupante anche per le imprese delle costruzioni, non ancora uscite dalla recessione economica”: lo dichiara Denis Petrigh, presidente della categoria Edili di Confapi Fvg.

Denis Petrigh

“Uno stop completo dell’industria delle costruzioni porterebbe al blocco definitivo del mercato interno – prosegue Petrigh -. Lo abbiamo già verificato nelle ex Zone rosse e ora temiamo che ciò accada in tutto il territorio nazionale.  Per le imprese del settore gli aiuti di carattere economico e gli ammortizzatori sociali possono essere sì importanti nella fase di contenimento del Virus ma, una volta usciti dalla fase emergenziale, non possono essere considerati risolutivi. Le uniche risposte risultano pertanto, allo stato attuale, garantire, nella fase emergenziale, l’attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga, il congelamento dei pagamenti di imposte e mutui accanto all’attivazione di strumenti che possano garantire il credito e sostenere la liquidità aziendale; una volta terminata l’emergenza prosegue Petrigh – vi è ancora di più la necessità di rilanciare un piano importante di investimenti pubblici ed una serie di strumenti concreti per incentivare anche gli investimenti privati. Per attuare tali interventi appare fondamentale l’adozione di procedure amministrative più snelle che consentano l’attivazione rapida dei cantieri”.

“A situazioni di straordinaria emergenza economica, e non solo sanitaria, bisogna rispondere con soluzioni rapide e straordinarie e sconfiggere l’eccesso di burocrazia che da molti anni costituisce uno dei problemi più concreti da risolvere. In un momento così grave la risposta più concreta può arrivare proprio dal settore dei lavori pubblici che consentirebbe una iniezione immediata di liquidità nel sistema economico. Con le giuste precauzioni l’ambiente di lavoro, caratteristico dei cantieri, presenta meno criticità di quello degli altri settori svolgendosi integralmente all’aperto. Si tratta pertanto di velocizzare le procedure a tutti i livelli amministrativi, estendendo il “modello Genova”, che vada in deroga allo stesso codice degli appalti. La situazione che stiamo attraversando – conclude il presidente di Confapi FVG – da una parte ha reso ancora più evidenti le fragilità del nostro sistema paese, dall’altra potrà costituire uno stimolo a rendere concretamente operative le richieste che CONFAPI porta avanti da anni ai vari livelli istituzionali”.