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Per Confcommercio FVG bisogna insistere sul turismo montano

«I dati turistici del primo semestre sono entusiasmanti, ma vanno letti come ulteriore pungolo a concretizzare strategie di cambiamento».

Lo dichiara il presidente di Confcommercio regionale Alberto Marchiori, sottolineando l’urgenza di «proseguire nell’azione di ristrutturazione delle strutture di accoglienza e in quella di sviluppo del turismo alternativo: penso alle zone di montagne quasi disabitate che possono diventare un’opportunità e anche all’offerta turistica religiosa. Sicuramente strategico, inoltre, un impegno in sinergia con il vicino Veneto».

Il nodo irrisolto, aggiunge Marchiori, riguarda il comparto del commercio, «non ancora raggiunto dall’onda favorevole del turismo. Il prossimo passo deve essere quello di cercare di far sì che anche l’offerta commerciale possa agganciare l’incremento delle presenze turistiche nelle nostre località».

L’Osservatorio Confcommercio Fvg-Format Ricerche

Le considerazioni di Marchiori, che rileva «il buon lavoro fatto dalla Regione per il rilancio turistico», si accompagnano all’aggiornamento dell’Osservatorio di Confcommercio Fvg che, in collaborazione con Format Ricerche, ha fotografato il sentiment degli operatori nel secondo trimestre del 2017.

Sintesi

L’indicatore della fiducia delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi Fvg sull’andamento generale dell’economia italiana sale a quota 46,0 contro il precedente 45,0. La previsione al settembre 2017 tende ad avvicinare l’indicatore all’area di espansione di mercato, quota già raggiunta circa l’andamento della propria attività (50,1). Permangono tuttavia alcune criticità a livello territoriale (in particolare la provincia di Gorizia) e per quel che riguarda gli operatori di dimensioni più piccole, specialmente se del commercio al dettaglio alimentare.

In generale, a dispetto della crescita del clima di fiducia, la dinamica del recupero in fatto di ricavi appare più debole. Complice anche l’oscillante andamento dei consumi, il miglioramento su base trimestrale è frenato da una sostanziale stabilità in vista del terzo trimestre dell’anno (42,5 su 42,1).

Le imprese del terziario prevedono solo un lieve miglioramento della situazione relativa all’occupazione, il cui ritmo di crescita è rallentato da fattori esogeni che prescindono dalle peculiarità della regione.

Nel secondo trimestre dell’anno si è registrata una inversione di tendenza sul fronte dei prezzi praticati dai fornitori (i prezzi si sono rialzati, contribuendo alla fuoriuscita da un periodo piuttosto lungo di deflazione) e continua a migliorare la situazione sul fronte «tempi di pagamento».

In generale, le imprese del terziario della regione evidenziano ancora un miglioramento con riferimento alla situazione della liquidità (l’indicatore relativo al fabbisogno finanziario si rafforza nell’area di espansione).

In leggerissima flessione la quota di imprese che fanno domanda di credito (28,5%). Di queste, circa il 69% ottiene una risposta positiva (il 47,5% interamente la cifra desiderata, il 21,7% un ammontare inferiore).

Clima di fiducia

L’indicatore della fiducia nell’andamento generale dell’economia italiana tra le imprese del commercio, del turismo e dei servizi del Fvg sale a quota 46,0 contro il precedente 45,0. La previsione al 30 settembre 2017 tende ad avvicinare l’indicatore all’area di espansione.

Il clima di fiducia con riferimento alla propria attività torna nell’area di espansione (50,1 contro il precedente 48,5). Si tratta di un risultato che sembra essere confermato nella previsione a breve termine per il settembre 2017. Spicca il dato presso le imprese del turismo, che evidenziano un livello di fiducia circa l’andamento della propria attività superiore a quello registrato presso la totalità delle imprese del terziario.

Andamento congiunturale

A dispetto della crescita del clima di fiducia, la dinamica del recupero in fatto di ricavi appare più debole. Il miglioramento su base trimestrale è frenato da una sostanziale stabilità in vista del terzo trimestre dell’anno (42,5 su 42,1).

Le imprese del terziario in regione prevedono solo un lieve miglioramento della situazione relativa all’occupazione. Il ritmo di crescita dell’indicatore è rallentato da fattori esogeni, che prescindono dalle peculiarità della regione.

Nel secondo trimestre dell’anno si è registrata una inversione di tendenza sul fronte dei prezzi praticati dai fornitori (i prezzi si sono rialzati, contribuendo alla fuoriuscita da un periodo piuttosto lungo di deflazione).

Continua a migliorare la situazione sul fronte «tempi di pagamento», che si accorciano ancora avvicinandosi alla soglia di espansione di mercato.

Le imprese del terziario del Fvg evidenziano ancora un miglioramento con riferimento alla situazione della liquidità. L’indicatore relativo al fabbisogno finanziario si rafforza nell’area di espansione.

Domanda e offerta di credito

In leggerissima flessione la quota di imprese che fanno chiedono un fido, un finanziamento, o la rinegoziazione di un fido o di un finanziamento (28,5%).

Di queste, circa il 69% ottiene una risposta positiva (il 47,5% interamente la cifra desiderata, il 21,7% un ammontare inferiore).

Un pensiero su “Per Confcommercio FVG bisogna insistere sul turismo montano

  • galdino leschiutta

    Mi chiedo cosa fa concretamente la regione per mantenere la popolazione in montagna e dargli una vita dignitosa. Non basta recuperare e ristrutturare le case che, ad onor del vero sono post terremoto piu’ che dignitose, ne serve aumentare la ricettività alberghiera già sufficientemente sviluppata. Serve semmai presentare un ambiente vivibile con prati sfalciati e boschi con sentieri praticabili e ben segnalati, piste ciclabili con diversi gradi di difficoltà. Non serve molta fantasia, basta spostarsi con l’auto di pochi km per verificare realtà diverse.
    Questi lavori devono trovare adeguata remuneratività per chi è disposto a vivere in montagna 365 giorni annui e di conseguenza ripartirà anche il turismo. Molta gente che vive tutto l’anno in città verrebbe volentieri in montagna per trovare riposo e pace (nel senso di poco rumore), oltre ad un ambiente a misura d’uomo.
    Essendo originario di Arta ricordo che c’era piu’ gente allora di oggi e non credo fosse solo una questione di disponibilità economica.

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