Confidimprese FVG entra nell’era dei Confidi 4.0
Advisoring, credito diretto, specializzazione, senza mai dimenticare l’approccio mutualistico ed etico. Sono queste le carte da giocare nel futuro di Confidimprese Fvg che per la Regione Friuli Venezia Giulia continuerà ad essere considerato come “braccio armato” delle politiche regionali in favore delle imprese. Questa la sintesi della costruttiva tavola rotonda sul futuro del credito promossa nel pomeriggio di martedì in occasione del 40° anniversario di fondazione del consorzio, primo confidi vigilato del Fvg.
IL PASSATO E IL PRESENTE – Sergio Dissabo, Guido Godeas, Vittorio Pittolo, Giuseppe Vianello, Luigi Micoli, Pietro Casasola, Mirco Zanier, Sergio Salvagno, Arnaldo Gazziero, Giuseppe Basso, Sartori Riscaldamenti snc, Carlo Tudec. Erano loro il 19 novembre 1979 i 12 fondatori dell’allora Consorzio garanzia fidi delle imprese artigiane della provincia di Udine, oggi Confidimprese Fvg. 40 anni di impegno e 1,3 miliardi di affidamenti, in favore delle imprese e degli artigiani del territorio che nel tempo – con passaggi graduali, inclusivi e lungimiranti – è evoluto fino ad arrivare all’ossatura attuale, fatta da 14 mila soci, una copertura regionale che va da Pordenone a Udine, da Trieste a Gorizia, 320 milioni di affidamenti garantiti nell’ultimo anno, volume attività per Bankit 225 milioni (minimo 150 milioni), Cet 1 e Total Capital ratio 26% (minimo richiesto 6 %). Numeri e valori che valgono il ruolo di primo confidi vigilato del Friuli Venezia Giulia e tra i primi dieci confidi vigilati italiani. “Il nostro lusinghiero presente è frutto delle scelte e del lavoro passato e fondamenta per quello che saremo nel futuro” ha spiegato il presidente di Confidimprese Fvg Roberto Vicentini, davanti alla platea dell’Auditorum della Dacia Arena che ha ospitato la serata di celebrazioni, moderata dal direttore editoriale di MediaFriuli Alfonso Di Leva.
I PROSSIMI PASSI – Ripercorrendo le tappe fondamentali della crescita del consorzio – fusione con Congafi Pordenone e Congafi Trieste, iscrizione al 107 e poi 106 Testo Unico Bancario, fusione con Congafi industria Trieste, sburocratizzazione – Vicentini ha indicato anche la strada per il futuro: “Raggiungere e servire un sempre maggiore numero di imprese, mantenere una elevata mutualità con un solido Patrimonio, ampliare i servizi tra cui Artigiancassa Point, Service per le pratiche di agevolazione Sabatini regionale FVG, erogazione di fideiussioni dirette, erogazione di micro/piccolo credito, intensificare la consulenza finanziaria alle imprese”.
IL DIBATTITO – Al Confidimprese Fvg sono arrivati i complimenti del presidente nazionale di Fedart Fidi, Giacomo Cioni: “Tenacia, resilienza, radicamento, capacità di leggere il presente e il futuro, questi sono gli ingredienti e la forza del Confidimprese Fvg”.
Ferruccio Dal Lin, di Revidata, ha reso noto che “Confidimprese FVG ha indicatori migliori di quelli del Veneto; il problema che rimane è quello di ascoltare i messaggi che arrivano dal futuro, che sono deboli, come bolle di sapone da cogliere prima che scoppino; tra queste nuove attività e strumenti idonei a sdoganare il giudizio di continuità che viene richiesto dalla legge alle singole imprese”.
L’assessore regionale Sergio Emidio Bini ha esaltato il ruolo i Confidimprese Fvg: “I vostri numeri testimoniano l’ottimo lavoro svolto in questi anni, ma non dovete fermarvi perchè le imprese continueranno ad avere bisogno di voi, siete il nostro braccio armato. Ben 46,5 milioni di euro stanziati negli anni dalle amministrazioni regionali che si sono succedute, indipendentemente dai colori politici. Ora è arrivato il momento delle grandi responsabilità, basta filosofia: il sistema confidi che abbiamo in regione, che assolutamente è performante rispetto alle altre regioni italiane, deve saper intercettare i dati economici che stanno flettendo e prendere le contromisure, con lo SviluppoImpresa che andremo ad approvare a gennaio daremo ancora più forza ai Confidi, aumentando i compiti che dovrete andare a svolgere”.
Alessandro Carpinella, Head of Strategic Advisory and Corporate Finance di Prometeia: “Crescita bassa, tassi d’interessi bassi, il denaro non vale niente, il credito funziona se permette di investire ma il problema è che non rende e la sua marginalità rimarrà tale anche nei prossimi anni; è quindi la specializzazione dei Confidi, così come è avvenuto per le banche, la chiave di volta”.
Stefano Miani, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari all’Università di Udine ha rilanciato la sua idea di dare ai confidi un nuovo ruolo più vicino alle piccole e medie imprese mentre Graziano Tilatti, presidente della Confartigianato Fvg ha rimarcato l’importanza della mutualità dei consorzi di garanzia fidi e la necessità di far crescere la cultura finanziaria delle imprese.
Al termine della serata sono stati consegnati i riconoscimenti ai vari presidenti ed amministratori che si sono succeduti all’interno della struttura nonché ai rappresentanti delle categorie economiche che sono rappresentate in Confidimpresa Fvg.