Continua il botta e risposta sul futuro del Lago di Cavazzo
Comitati ancora all’attacco per la vertenza del futuro del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni. “Il fango che non si vuol vedere, la vita che non c’è, le criticità che ci sono, la volontà politica di risolverle che non c’è”. E’ condensata in queste affermazioni la nuova polemica nei confronti della Regione, alla luce della “sorprendente” risposta che l’assessore regionale all’ambiente Fabio Scoccimarro ha fornito dopo l’interrogazione promossa dal consigliere regionale Furio Honsell.
Le battaglie che il comitato continua a portare avanti sono due: liberare il lago dal fango degli scarichi della centrale di Somplago (di cui è proprietaria la multiutility lombarda A2A, già Edipower) e difendere il corso del Tagliamento dalle troppe servitù, in primis elettriche, che incombono sui 172 chilometri del fiume.
“Una risposta quella dell’assessore – ha dichiarato Franceschino Barazzutti – in contraddizione con la vigente legislazione regionale, relativa al “recupero delle condizioni di naturalità e delle fruibilità, anche turistica, del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni”. Legislazione vigente che in assessorato all’ambiente dovrebbero conoscere a meno che non sia stata adottata “a loro insaputa”.
Delle diverse contraddizioni, Barazzutti ha messo in luce queste: “Pur di minimizzare le criticità del lago l’estensore della risposta è ricorso alle sole batimetrie fornite da A2A, parte in causa la cui centrale idroelettrica è causa del degrado del lago, trascurando le ben differenti risultanze dell’approfondito studio dell’ing. Franzil, delle ricerche dell’ISMAR del CNR, della perizia dell’ing. Garzon, incaricato dai Comuni rivieraschi, dal Consorzio BIM Tagliamento e dalle Comunità Montane, per concludere che l’apporto di fango è di 1 cm all’anno, dimenticando che, anche se così fosse, poiché la centrale è entrata in funzione nel 1954 da allora ha riversato fango nel lago per 66 anni per 1 cm/anno, che fanno 66 cm di fango depositato sul fondale. Forse che per l’estensore della risposta non basta? Più che sufficiente a distruggere ogni forma di vita”.
LA RISPOSTA DELLA REGIONE
“La Regione è attenta alla situazione del lago dei Tre Comuni e l’obiettivo è quello di rinaturalizzare le sponde, il fondo del lago e ridare spazio alle specie ittiche tipiche del luogo. Tuttavia occorrono tempo, risorse e, soprattutto, la certezza che le soluzioni prospettate poi forniscano risultati concreti e duraturi” replica il consigliere regionale Luca Boschetti (Lega), che aggiunge: “Rassicuro il portavoce dei comitati per la valorizzazione del Lago di Cavazzo, Franceschino Barazzutti, che la volontà politica è di preservare e valorizzare tale ricchezza del nostro territorio”. “Con l’obiettivo di definire le criticità e dei possibili interventi per preservare l’integrità del lago e degli ambienti naturali – spiega Boschetti -, la Regione ha previsto l’istituzione del tavolo tecnico denominato Laboratorio dei Tre Comuni, a cui siedono un rappresentante e un esperto, designati dalla direzione centrale Ambiente ed Energia, tre esperti designati rispettivamente dal Comune di Bordano, dal Comune di Cavazzo Carnico e dal Comune di Trasaghis e un rappresentate dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa Fvg)”.