Controlli alla frontiera con la Slovenia, per Roberti «è una decisione necessaria»
“La decisione non è stata presa a cuor leggero e siamo consapevoli che può creare dei disagi per i cittadini del Friuli Venezia Giulia esattamente come per quelli della Slovenia, perché i rapporti con la Repubblica Slovena sono quotidiani e rivestono mille aspetti della vita delle persone. Ma sapevamo allora, quando la abbiamo proposta per primi, che era una decisione necessaria per arginare quei flussi irregolari che avevano raggiunto proporzioni fuori misura e ne siamo ancor più convinti oggi, con lo scoppio della guerra in Medio Oriente, l’aggressione di Hamas contro Israele, le ulteriori tensioni internazionali che si sono create”.
Lo afferma l’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti, a proposito della decisione del Governo italiano di reintrodurre i controlli delle frontiere interne terrestri con la Slovenia in base all’articolo 28 del Codice delle frontiere Schengen.
“Si tratta oggi di una scelta obbligata, se solo pensiamo a quanto è accaduto a Bruxelles, dove un lupo solitario, arrivato illegalmente nel Paese, senza un’organizzazione alle spalle, è riuscito a mettere sotto scacco l’intera città: non vogliamo che questo accada e speriamo che lo stato del controllo dei confini duri il minor tempo possibile, ma per il momento questa è la decisione più giusta per la sicurezza dei cittadini europei”, ha aggiunto Roberti.
HONSELL “La sospensione di Schengen e la ripresa dei controlli alla frontiera con la Slovenia decisa dalla Presidentessa del Consiglio Meloni e avvallata dal Presidente Fedriga appare incomprensibile anche per una strategia volta a ridurre il rischio di attentati. Gli atti di violenza in Unione Europea non sono avvenuti in Slovenia, semmai bisognerebbe fare i controlli a ovest. Inoltre, se permane la libera circolazione attraverso gli altri confini europei, chiuderne uno solo, e per giunta interno, è cosa palesemente ingenua e riporta solamente indietro la storia di almeno vent’anni. Sentire parlamentari di destra riferirsi all’Italia come “porta ad est dell’Europa” significa che ragionano come nel secolo scorso. Misure così forti in contrasto con l’idea di unità dell’Unione Europea andrebbero giustificate, altrimenti sono degli annunci che creano solamente sfiducia e inquietudine tra i cittadini. O forse si spera di ridurre così il flusso migratorio? Queste sono misure meramente dimostrative nei confronti di un elettorato che si pensa ingenuo, come quella che vede i militari armati all’uscita della stazione ferroviaria di Trieste incutere ansia ai pendolari. Il tema dei richiedenti asilo non si risolve con gesti dimostrativi ma con gesti di umanità”. Così si è espresso Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra FVG.
MORETTI “La temporanea sospensione di Schengen al confine con la Slovenia è una misura che va usata esclusivamente in funzione di prevenzione antiterrorismo. Se il Governo l’ha fatto, avrà avuto le sue ragioni. Quello che è stato il confine più aperto d’Europa deve tornare a esserlo”. Lo afferma in una nota il capogruppo del Partito democratico, Diego Moretti. “In questa vicenda – conclude Moretti – non si tiri in ballo il Cara di Gradisca: non c’entra nulla e non devono quindi esserci strumentalizzazioni”.
MORETUZZO «La chiusura dei confini decisa dal governo è un fatto decisamente preoccupante, che riporta la nostra regione a epoche in cui la linea di separazione fra stati diversi aveva un impatto nefasto sulla vita delle comunità e in netto contrasto con la storia di una terra dall’identità plurale e inclusiva nata dalla coesistenza di culture diverse – afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Massimo Moretuzzo –. Auspico che la chiusura sia davvero temporanea e che a livello internazionale si faccia ogni sforzo possibile per superare le tensioni oggi così forti. Mi auguro anche che nessuno, né a livello statale né a livello regionale, voglia mettere in atto azioni strumentali, alimentando paure e contrapposizioni che non servono a risolvere i problemi e impediscono di affrontare temi complessi come quelli dei flussi migratori e della prevenzione del terrorismo, in modo serio e razionale», conclude Moretuzzo.
CABIBBO “Saggia la sospensione di Schengen in una fase di estrema destabilizzazione come quella che stiamo vivendo. L’effetto di questa decisione è che i confini torneranno, dal 21 ottobre, a essere presidiati come capitava in passato e i flussi della rotta balcanica troveranno un argine molto più robusto. Tuttavia, il futuro del Friuli Venezia Giulia è interpretare un ruolo sempre più strategico e centrale come crocevia tra l’area balcanica e l’Europa occidentale, come anche evidenziato recentemente dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani”. Secondo Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, quella di questi giorni è “una situazione da analizzare con attenzione e lucidità”. In una nota il consigliere sottolinea che “il primo passaggio è, inevitabilmente, bloccare un fenomeno che stava assumendo le proporzioni di un esodo. Il tema non era solo numerico: abbiamo visto che chi arriva in Italia, a prescindere dal fatto che penetri dai Balcani o raggiunga le coste di Lampedusa, può costituire un vero pericolo per la sicurezza pubblica. Quindi, al cospetto di una fase straordinaria, serviva un provvedimento straordinario”. “L’intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell’Europa, in particolare dopo l’attacco condotto nei confronti di Israele, ha infatti aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche all’interno dell’Unione – evidenzia Cabibbo -. Davanti ai nostri occhi si delinea un quadro ulteriormente aggravato dalla costante pressione migratoria cui l’Italia è soggetta, via mare e via terra, 140 mila arrivi sulle coste italiane, +85% rispetto al 2022. Solo in Friuli Venezia Giulia, dall’inizio dell’anno, sono state individuate 16mila persone entrate irregolarmente sul territorio nazionale”. Ancora il consigliere, entrando nel merito: “I dati che emergono anche dall’assestamento di bilancio di ottobre ci inducono ad essere ottimisti a e considerare sempre più concreto ed effettivo il nuovo ruolo che la nostra Regione può assumere, anche grazie a un tessuto socioeconomico sano, come crocevia della nuova Europa allargata ad Est, non più regione di confine, ma protagonista della crescita, a servizio della stabilità e della sicurezza dell’area balcanica”. Quindi, conclude Cabibbo, “dobbiamo dare una doppia lettura: oggi chiudiamo perché la sicurezza pubblica è prioritaria, ma quando riapriremo saremo ancora più determinanti e determinati a fare del Fvg un territorio chiave nello scenario geopolitico internazionale.
NOVELLI “Corretta e doverosa la decisione di sospendere Schengen e ripristinare i controlli ai confini alla luce di quanto sta avvenendo a livello internazionale in queste settimane”. Questa la posizione di Roberto Novelli, consigliere regionale di Forza Italia. Nella nota il consigliere ha ricordato che “le evoluzioni odierne vanno esattamente nella direzione da me auspicata ripetutamente”. Novelli ha rimarcato che “servono senso di responsabilità e lucidità in questa fase. Di certo non possiamo permetterci leggerezze, quindi plaudo alla decisione assunta oggi”.
DI BERT “Finalmente ci sono dei controlli di confine e mi auguro che non siano limitati a questi giorni di emergenza”. Commenta così, in una nota, il consigliere regionale Mauro Di Bert, capogruppo di Fedriga presidente, le misure adottate alle frontiere con la Slovenia. “Misure che – aggiunge Di Bert – il governo sloveno ha deciso di reintrodurre sui confini con la Croazia e l’Ungheria per almeno dieci giorni a partire da sabato. Questo perché l’est è diventato da tempo il terreno della cosiddetta rotta balcanica. Ed è innegabile che in questa situazione i nostri territori di confine sono un’enorme porta di ingresso per migranti che percorrono tale rotta. Un fenomeno che, al di là dell’inevitabile contrapposizione ideologica e delle diversità di valutazioni, necessita di un intervento di contenimento, a garanzia della sicurezza dei nostri territori”. “La decisione di ripristinare i controlli ai confini con la Slovenia è di assoluta utilità e importanza – conclude il capogruppo di Fp – e ritengo siano controlli da estendere alle zone meno trafficate e per questo più battute da chi certo non passa per il confine principale”.