Cooperative idroelettriche alla prova del nuovo Piano energetico regionale
Il Friuli Venezia Giulia sta affrontando un momento decisivo per scegliere quale sarà il modello di sviluppo al quale tendere e il tema dell’energia può contribuire in maniera determinante a realizzare l’idea di futuro che si vuole perseguire: è l’inizio di nuova era e con il Piano energetico regionale (PER) l’intento dell’amministrazione regionale è quello di dare avvio a una economia sostenibile, innovativa e di altissimo livello tecnologico.
Lo ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente e Energia Sara Vito al convegno su “Cooperative elettriche e consorzi storici dell’arco Alpino” che da sabato è in svolgimento alla “Cjasa dai Fornes” di Forni di Sopra per approfondire la gestione della ricarica delle auto elettriche e i sistemi di accumulo e l’evoluzione del ruolo del distributore nei mercati elettrici e per aggiornare in merito al Sistema Informativo Integrato interconnesso anche al canone in bolletta e sulle opportunità di sinergie tra cooperative elettriche su banda larga in aree a fallimento di mercato.
L’assessore, nel ricordare la realtà peculiare e il ruolo importante che svolgono le cooperative elettriche come quella di Forni di Sopra e la centenaria Secab di Paluzza, ha poi aggiunto che con il Piano Energetico Regionale finalmente si colmerà un vuoto nella pianificazione e si definiranno in profondità i temi nodali del settore, valorizzando le eccellenze esistenti per attuare una politica fondata sulla combinazione di risparmio, efficienza e utilizzo delle fonti rinnovabili.
Il Piano affronta in particolare un focus sull’energia idroelettrica ma in effetti rinvia per questo settore al Piano di tutela delle acque visto che si tratta di una fonte di energia a zero emissioni ambientali per eccellenza ma che deve rispettare i dettami delle direttive europee che impongono obiettivi rigorosi per garantire l’equilibrio tra la produzione energia, pur pulita, e lo sfruttamento delle risorse naturali.
Per raggiungere inoltre quanto richiesto dall’UE in merito alla percentuale di consumo energetico garantita da fonti rinnovabili per il 2020, la Regione ha già messo in campo due iniziative di successo: ad esempio il sostegno alle pubbliche amministrazioni per l’efficentamento dell’illuminazione che ha coinvolto oltre cento enti locali del Friuli Venezia Giulia. In questo solco Vito ha ricordato anche il nuovo progetto sulla mobilità sostenibile e soprattutto lo sviluppo della rete di metanizzazione per autotrazione, con previsione di ricerca tecnologica e innovazione per la decarbonizzazione dei trasporti.
Per quanto riguarda lo sviluppo della mobilità sostenibile, ovvero a basse emissioni complessive, la Regione ha partecipato e vinto il bando PNIRE1 del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il Comune di Udine presentando un progetto dal costo complessivo di 375.000 euro dei quali 238.000 coperti con finanziamento ministeriale.
Infine, l’assessore ha ricordato come la Regione abbia aderito anche al nuovo bando PNIRE2 del ministero con un nuovo progetto di sviluppo regionale della Mobilità elettrica per sviluppare l’infrastruttura regionale di ricarica elettrica. Il cofinanziamento del MIT è pari a oltre 500 mila euro e con la quota regionale si arriva a oltre un milione di euro di risorse che saranno destinate alla realizzazione delle infrastrutture.