Cooperazione modello attuale in grado di dare risposte al territorio montano
La montagna rappresenta un patrimonio con cui la cooperazione può rilanciare la coesione sociale. Il modello cooperativo è ancora oggi un importante elemento di sviluppo dei territori montani e un fattore di crescita economica e sociale capace di rispondere ai bisogni emergenti.
Sono questi alcuni dei concetti emersi in occasione della tavola rotonda “Professione: Cooperare. Dal talento alla cooperazione. La montagna come ingrediente per lo sviluppo sostenibile” che ha chiuso l’assemblea annuale di Legacoop Fvg e che si è inserita fra gli eventi di Innovalp 2018, il festival delle idee per la montagna promosso dalla Cooperativa Cramars e in programma fino al 24 marzo a Tolmezzo.
Nella sede dell’Uti della Carnia il presidente di Legacoop Fvg Enzo Gasparutti, al suo ultimo mandato, ha tracciato il bilancio delle cooperative associate che hanno chiuso il 2017 con buoni tassi di crescita del fatturato, degli occupati e dei soci. “Al di là di alcune vicende negative – ha precisato – le nostre cooperative hanno dimostrato una buona capacità di affrontare le nuove sfide del mercato e di reagire in modo efficace alle difficoltà grazie anche ad una vivace propensione proattiva. Il 2017 ha registrato un andamento in linea con l’anno precedente confermando la ripresa, con un complessivo incremento del valore della produzione. Il settore trainante è stato quello dei servizi mentre il sociale ha saputo esprimere la capacità di proporre nuovi servizi ed attività. Tiene il consumo”. Sono state anche sottolineate le prospettive di crescita per l’agroalimentare e le reazioni positive per il comparto della produzione lavoro che, dopo anni di sofferenza, ha mostrato un valore della produzione in aumento.
A ricordare i cinque anni di collaborazione, di scambio e confronto è stato anche il vicepresidente della Regione Fvg Sergio Bolzonello, presente all’assemblea anche con l’assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti, che ha riconosciuto a Gasparutti la capacità di essere guida e di tenere insieme una visione complessiva del mondo cooperativo. Il vicepresidente ha sottolineato l’importanza del sistema valoriale della cooperazione ma anche l’attualità del modello cooperativo: “un modello ancora attuale – ha detto – in un contesto socio economico che sta profondamente mutando”. Evidenziata anche la capacità di leggere la cooperazione in modo intersettoriale che ha avuto come positiva conseguenza la scelta fatta dal vicepresidente di portare sotto un unico assessorato tutto il mondo delle cooperative: “ora, bisogna far in modo che questa scelta non rappresenti solo un’esigenza di coordinamento ma un servizio capace di dare linee di visione della regione rispetto alla cooperazione nel suo insieme, comprendendo sia le grandi sia le piccole cooperative”.
All’assemblea hanno preso parte anche il sindaco di Tolmezzo Francesco Brollo, il vicepresidente di Legacoop Fvg Roberto Sesso e il direttore Alessio Di Dio che si è soffermato sulla promozione di nuova cooperativa, in particolare, attraverso il recente bando Coopstartup Fvg, il progetto di Legacoop FVG e Coopfond, con la fattiva collaborazione della Regione FVG e il sostegno di partner territoriali, che offre formazione a tutti gli iscritti e un contributo di 15.000 euro a fondo perduto alle migliori idee imprenditoriali per costituire nuove cooperative.
Nella tavola rotonda, moderata da Orietta Antonini, vicepresidente di Legacoop nazionale, Fabrizio Barca, economista, già ministro della Coesione territoriale, ha trattato il tema delle politiche di coesione nate per ridurre le disuguaglianze. “La coesione è strumento fondamentale ma oggi la politica di coesione è arretrata ed è diventata una politica di compensazione; non può essere in questo modo uno strumento per far ripartire un Paese ma è solo un tampone della tensione sociale”. Ha rilevato i cambiamenti emersi con le riforme di politiche di coesione del 2013 in Europa più attente ai territori e consapevoli del rilevante ruolo dei sindaci.
Oggi, secondo Barca, c’è ancora più bisogno di politiche di coesione nei territori, proprio perchè si sono ampliate le diseguaglianze. Mentre Mauro Pascolini, direttore del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di Udine, ha sottolineato il ruolo del sistema cooperativo nei territori montani. “Tutta la storia della montagna – ha detto – è stata una storia di cooperazione e quando la cooperazione non ha funzionato la montagna si è disgregata. La cooperazione è un elemento fondamentale per il futuro di questi territori e contribuisce a ricucire il tessuto sociale”.