Coronavirus, già attivi gli strumenti regionali a sostegno del settore primario
Fondi disponibili già da subito per il comparto primario sia con finanziamenti a tasso 0 sia con anticipo del valore di magazzino e consolidi, il tutto facilitato da istruttorie brevi e semplificate. Il Friuli Venezia Giulia è già operativo per dare sostegno agli imprenditori che operano nel settore primario come ha affermato ieri l’assessore regionale alle risorse Agroalimentari Stefano Zannier intervenendo in II Commissione consiliare per illustrare le misure anti Coronavirus proposte dalla Regione per il comparto.
L’esponente dell’esecutivo Fedriga ha evidenziato come la Regione, grazie alla potestà legislativa in questo comparto e al massiccio lavoro compiuto dagli uffici, sia riuscita ad ottenere a livello europeo una serie di agevolazioni che permetteranno al Friuli Venezia Giulia di intervenire, già da subito, nei confronti delle aziende, superando una difficoltà burocratica che invece altre Regioni stanno ancora scontando a livello nazionale.
A metà marzo la Commissione europea ha adottato una serie di misure di aiuto straordinarie che il Friuli Venezia Giulia ha modellato attraverso alcuni atti di giunta. “L’obiettivo del programma straordinario degli interventi anti Covid 19 – ha spiegato Zannier – è quello di sostenere la liquidità corrente del sistema produttivo agricolo e agroalimentare nella situazione di difficoltà economica e finanziaria conseguente all’emergenza epidemiologica”.
Attraverso la dotazione del fondo di rotazione regionale, il cui regime l’Ue ha ritenuto essere in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo degli aiuti di Stato, la Regione ha già potuto mettere in atto una serie di interventi a favore delle imprese che operano nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca. “Con i fondi a nostra disposizione – ha illustrato Zannier alla II Commissione – possiamo ad esempio già finanziare la conduzione aziendale uscendo dai parametri fissati dal regime “de minimis” oppure aprire linee di contrattazione con istituti di credito per le moratorie, spostando le scadenze di pagamenti su mutui già assunti con il fondo di rotazione. Ed ancora possiamo iniettare liquidità nel sistema, attraverso prestiti a tasso zero, senza tener conto del tetto massimo previsto nell’arco di tre anni dalle normative europee vigenti”.