Coronavirus, il comparto Legno Arredo Costruzioni è pronto per la fase 2
Pronti per la fase 2. Il comparto del Legno Arredo Costruzioni del Fvg, oggi ancora più unito, scalpita per ripartire. Dal falegname alla grande impresa, tutti hanno voglia di costruire insieme il futuro, dopo questa bordata che sta mettendo a dura prova le realtà produttive della regione. E lo fanno partendo da un protocollo su cui ha lavorato per settimane, letteralmente giorno e notte, il Cluster FVG proponendo una prassi unitaria regionale del settore che favorisca una ripartenza consapevole. Si chiama Welcome Area, e disciplina il processo con cui avvengono gli accessi nelle aziende; un protocollo alla cui base oltre alla tracciabilità digitale degli accessi c’è la garanzia dell’uso di adeguati dispositivi di protezione per chiunque operi o entri all’interno dello stabilimento o cantiere.
“Il nostro settore si rende disponibile a fare da apripista a questo percorso di graduale riapertura, con il comune obiettivo di salvaguardare la salute delle persone e la tenuta economica del territorio – spiega Franco di Fonzo, presidente del Cluster. – Siamo tutti pronti ad adeguarci prontamente alle nuove condizioni lavorative e a riaprire le nostre attività. Per un imprenditore tutelare la salute dei propri lavoratori significa tutelare anche la propria. Nessuno vorrebbe mettere mai a rischio la salute propria e quella dei collaboratori per superficialità”.
Pierluigi Zamò, membro del CDA del Cluster e vicepresidente Uniundustria, titolare della Ilcam, sottolinea che nelle aziende del Friuli “il rischio è estremamente basso, in particolare per le attività del nostro Cluster, il che vuol dire che abbiamo attuato tutte le richieste dell’apparato regionale e nazionale. Nel frattempo, come Cluster, abbiamo elaborato protocolli che impegnano ancora di più ad estendere la sicurezza. Per cui non capiamo come mai a livello nazionale non si riesca a fare un passo avanti e permettere almeno l’apertura, in forma parziale ma controllata, della nostra filiera in modo da per fare le consegne clienti esteri, che cominciano a dare segni di impazienza e a rivolgersi ad altri fornitori. Non dimentichiamo quanto il settore del legno arredo sia essenziale per l’economia regionale. Il danno di questa situazione non è finanziariamente riparabile in nessun modo”.
E’ preoccupato non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e umano Mauro Damiani, vicepresidente del Cluster e titolare della INDAF, azienda artigiana udinese. “Parlo di salute mentale e di equilibri che in questa situazione vengono destabilizzati. I nostri decisori nazionali tengano in considerazione anche questo aspetto”. Damiani rappresenta le piccole realtà, quelle non patrimonializzate e prive, perciò, scorte economiche. “L’artigiano vive della giornata di lavoro, non ha le spalle coperte. Noi ci teniamo alla salute dei nostri dipendenti, sono una risorsa insostituibile. Applicheremo quindi tutte le protezioni del caso attraverso questo protocollo unitario che vuole accompagnare l’intera filiera legno arredo costruzioni, dai più grandi ai più piccoli”.
Chiede di riaprire dal 14 aprile Roberto Contessi, presidente di ANCE FVG e ospite permanente nel CDA del Cluster. “Il nostro settore può ripartire, i rischi sono bassi, considerato anche che noi lavoriamo all’aria aperta. Vogliamo dare un contributo in questa fase all’economia regionale “tirandoci dietro” l’indotto, e così la macchina si avvia, nel massimo rispetto della salute di tutti. Un percorso chiaramente da fare su base volontaria, sia per lavoratori che per imprese, in modo da costruire il nuovo futuro tutti insieme”.