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Coronavirus, la fase 2 non piace ai sindaci di Tolmezzo, Gemona e Buja

I sindaci di tre importanti realtà del nostro territorio, Tolmezzo, Gemona e Buja, hanno manifestato sui social le loro perplessità, e non solo, rispetto alla Fase 2 annunciata ieri sera dal premier Giuseppe Conte.

Il primo cittadino di Tolmezzo Francesco Brollo scrive questa mattina: “Oggi poteva essere un risveglio particolarmente felice: perché si può riprendere a passeggiare e andare in bici almeno su tutto il territorio comunale, perché torna la pioggia dopo la primavera più arida il Friuli da 126 anni a questa parte, perché a Tolmezzo facciamo prove di normalità, con la riapertura di mercato (solo per gli alimentari) e mercato contadino. E in realtà i motivi di buonumore per riprendere una vita un po’ più normale non mancano. Invece è una mattina un po’ strana, velata di incertezza, perché temo che la prudenza del nuovo decreto del Presidente del Consiglio sia troppa, specialmente per gli esercenti di bar e ristoranti, che devono aspettare il 1 giugno per riaprire. Continueremo a fare tutto il possibile, per ciò che può fare un Comune, per supportare chi è più svantaggiato dalle conseguenze di questa emergenza.”.

Il collega gemonese Roberto Revelant si era espresso già ieri sera con questo post: “Ho ascoltato Conte, e mi limito a non commentare. Ma la vedo dura, tanto dura. Presidente Mattarella, è già tardi, prenda in mano la situazione, adesso. Fallo per l’Italia e gli italiani”. Il post ha ricevuto molti commenti, con Revelant che ha aggiunto anche altro: “Non viene data una direzione, una prospettiva, c’è un mondo fuori che sta annegando, ed è sempre più faticoso raggiungere la riva, per questo non tutti si trarranno in salvo“. E ancora: “Lo Stato garantisce ed eroga servizi, non vende ciò che produce perché non produce niente, se non con le partecipate che nel tempo ha pure provveduto a vendere quando erano invece redditizie. Chi garantisce risorse allo Stato sono le Partite Iva ed i milioni di dipendenti ad esse legate. Ma se le partite Iva non producono non c’è Iva, non ci sono redditi da tassare e non ci sono soldi per lo Stato”.

Stefano Bergagna

Un commento, sempre via social, è arrivato anche dal sindaco di Buja Stefano Bergagna: “Come molti italiani, ho ascoltato il Capo del Governo Conte e noto, con un certo disappunto, che il sistema non è cambiato: prima si fanno gli annunci e poi si vedrà… si vedrà come e quando verrà Emanato il testo normativo (immagino preceduto da altro annuncio televisivo!). Per quanto mi riguarda, sono abituato a leggere e rileggere le norme fino a quando mi sono fatto un idea sul testo del documento. Cosa devo pensare di quest’annuncio? Intanto a mio avviso è un grave errore che il Governo non si relazioni con i Presidenti delle Regioni e con i Sindaci al fine di emanare delle norme condivise e concertate. A Buja non ci sono persone contagiate da circa venti giorni e nella regione Friuli V.G. l’epidemia è ampiamente sotto controllo. Per cui le misure restrittive che Forse sono giustificate a Milano, non si possono imporre alla popolazione della nostra regione o di altre regioni. Non ho capito se dal 4 maggio si potrà circolare liberamente in ambito regionale: andare a fare la spesa in un altro Comune o passare a far visita ai parenti. Non essendoci un testo normativo non si capisce! Il richiamo però al sistema delle autocertificazioni, che resterebbe in vigore, non fa presagire nulla di buono! E se così fosse, lo trovo inaccettabile! Considerato poi che l’ epidemia nella nostra Regione è sotto controllo, non trovo giustificata la chiusura per un ulteriore mese delle piccole attività commerciali, dei bar e ristoranti. Comincio a pensare che questo Governo non si renda conto che la gente è veramente esasperata e chiede risposte serie, concrete e rispettose dei diritti dei cittadini e delle libertà garantite dalla Costituzione. Quello che è avvenuto in Italia non è stato imposto in altri Paesi che, fino ad ora, hanno dimostrato di aver gestito la situazione molto meglio. Uno per tutti: la Germania. Per il rilancio del Paese servono tre condizioni necessarie: un Governo politico adeguato al momento, una struttura economica ed imprenditoriale operativa e un sistema finanziario che possa garantire liquidità e capitale. Ci sono questi tre presupposti fondamentali?”.

(in copertina a sinistra Brollo, a destra Revelant)