Coronavirus, le misure di prevenzione e i servizi sulla rete autostradale di Autovie Venete
Autovie Venete, per sviluppare un’azione di prevenzione efficace, ha predisposto un documento di valutazione del rischio che prevede più livelli di intervento (giallo, arancione, rosso e nero) ai quali corrisponde uno scenario operativo adeguato in grado di mantenere il livello di servizio. Attualmente le misure adottate corrispondono alla fase arancione e comprendono, oltre al rigoroso rispetto delle indicazioni fornite dal Governo attraverso l’ultimo decreto dell’8 marzo – la suddivisione del Centro Radio Informativo di Autovie Venete in due spazi diversi (Centro Servizi di Palmanova e casello di San Giorgio di Nogaro) per rendere ancora più sicuro il luogo di lavoro. Tutti i servizi di primario interesse, assicura la Concessionaria, sono garantiti anche mettendo in atto azioni di rinforzo: gli ausiliari possono contare su sette diverse sedi (Udine, Palmanova, Latisana, Redipuglia, Porcia, Cessalto, Venezia), così come gli operai della manutenzione che gravitano su Palmanova, Cessalto, Portogruaro e Porcia. Questo fa sì che non ci siano assembramenti. La mensa di Palmanova, nella quale vengono serviti circa 200 pranzi già dalla scorsa settimana ha sostituito l’erogazione dei pasti con la consegna dei pacchetti pranzo. I caselli lavorano solo con le casse automatiche con l’esattore posizionato all’interno dell’edificio che esce in casi di criticità. Chiuso il Centro Assistenza Clienti di Venezia e anche quello di Latisana. Nelle aree di servizio che fanno parte della zona rossa (Gruaro, Fratta, Calstorta e Bazzera) è stato adottato l’orario di apertura ridotto compreso fra le 6 del mattino e le 18,00. Aperti dovunque, invece, gli impianti di erogazione del carburante. Ridotti al minimo indispensabile gli spostamenti del personale della Concessionaria che, peraltro, il decreto uscito domenica 8 marzo autorizza, se indispensabili. Nei cantieri il lavoro prosegue, anche in questo caso adottando tutte le misure indicate dal Governo per quanto riguarda gli uffici (all’aperto il problema si pone di meno). Non ci sono stati, fino ad ora, difficoltà per l’approvigionamento del materiale. L’azienda sta anche predisponendo una mappa del personale per individuare chi potrebbe utilizzare il telelavoro o lo smart working e redistribuendo le persone, quando possibile, negli uffici periferici. Per quanto riguarda il traffico sulla rete autostradale, infine, nella settimana compresa fra il 24 febbraio e il primo marzo, è stato registrato un calo di circa il 20%. I transiti, infatti, sono passati dagli 851 mila 482 del 2019 ai 671 mila 704, mentre in quella compresa fra il 2 e l’8 marzo c’è stato un ulteriore calo e i transiti registrati sono stati 647 mila 841 a fronte degli 837 mila482 transiti dello stesso periodo 2019.