Coronavirus, per l’assessore Riccardi le strutture sanitarie Fvg sono adeguate all’emergenza
“Le strutture sanitarie regionali sono adeguate ad affrontare l’emergenza da coronavirus che va monitorata ma senza creare allarmismi. La validità dei percorsi in sicurezza e il personale preparato mostrano che la situazione è sotto controllo, come ho potuto constare oggi in occasione della visita al padiglione 9 che ospita la clinica di malattie infettive a Udine e che ci dà tranquillità su qualsiasi situazione emergenziale”.
E’ il messaggio che il vicegovernatore con delega alla Protezione civile e alla Salute del Fvg Riccardo Riccardi ha voluto diffondere oggi in conferenza stampa dopo il sopralluogo in cui è stato accompagnato da Gianna Zamaro, direttore centrale Salute, politiche sociali e disabilità, Manlio Palei, direttore del servizio Prevenzione, sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria, il direttore sanitario Laura Regattin e Denis Caporale, direttore dei servizi socio-sanitari dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, insieme al direttore della Clinica malattie infettive di Udine, Carlo Tascini.
Riccardi ha ribadito l’efficacia del sistema del Friuli Venezia Giulia, da giorni attivo con i protocolli di sicurezza, e ha comunicato che nella giornata odierna dovrebbero emergere delle novità sull’organizzazione dei trasporti.
“Siamo in attesa dell’ordinanza del commissario per l’emergenza, e capo del dipartimento di Protezione civile, Angelo Borrelli, che ha già convocato il comitato operativo per il pomeriggio, per dare risposte alle persone che vogliono rientrare in Cina o a quelle che vogliono rientrare in Italia, garantendo un percorso di sicurezza”, ha affermato.
Per quanto concerne la regione, Riccardi ha precisato come “il nostro sistema portuale e aeroportuale ha già attivato delle misure che, sul porto di Trieste, verranno perfezionate nell’incontro previsto lunedì”.
L’odierno sopralluogo alla clinica di malattie infettive ha dato evidenza di una struttura a disposizione h24 per la valutazione del paziente con percorsi definiti in grado di effettuare in due ore i test microbiologici, non ancora sul coronavirus, i cui campioni biologici vengono inviati al laboratorio di virologia dell’Ircss specializzato in malattie infettive Spallanzani di Roma.
A Udine, come ha riferito Tascini, sono stati valutati 7 casi con il criterio epidemiologico ovvero persone rientrate dalla Cina nei 14 giorni precedenti. Tutti i casi hanno evidenziato diagnosi alternative al coronavirus: per tre pazienti ne è stata esclusa la presenza, per gli altri 4 casi si attendono i risultati sui campioni biologici inviati allo Spallanzani per averne la certezza microbiologica “anche se – ha rassicurato Tascini – le co-infenzioni sono inferiori al 10%”.
Questi primi casi hanno consentito di testare il percorso di messa in sicurezza che prevede, nel caso il paziente manifesti sintomi respiratori e secondo il criterio epidemiologico, il contatto al call center nazionale 1500 collegato al numero regionale 112 che permette all’utente di interloquire con il medico reperibile del reparto di malattie infettive di Udine per essere poi valutato.
Durante la conferenza stampa è stata ribadita la necessaria attenzione al coronavirus, la cui mortalità è peraltro bassa, attestata intorno al 2%, e a fronte della quale gli allarmismi, è stato ripetuto, non servono.